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La Clinica per Rinascere non fa sconti, ma emoziona con la sua delicatezza

La Clinica per Rinascere – Obesity Center Caserta su Real Time per sei lunedì: la prima puntata live su TvBlog.

pubblicato 7 Maggio 2018 aggiornato 9 Novembre 2020 15:13

Nessuna commiserazione, nessun pietismo, nessuna concessione verso una malattia mortale e, di conseguenza, per il corpo che lo contiene, mostrato in tutta la sua crudezza. La Clinica per Rinascere non fa nessuno sconto verso i protagonisti, che si mostrano per quel che sono, in quella ‘coperta di grasso’ usata per difendersi dal mondo e per nascondersi, per compensare assenze e affetti, rifiuti e paure; una barriera che diventa però anche la corazza per affrontare il percorso più difficile della propria vita. Sfoderando tutti i suoi 242 chili a favore di telecamera, Rosarita, la protagonista della prima puntata, sfida se stessa, sfida la sua obesità e inizia la sua personale guerra contro quella malattia che gli ha tolto la vita.

In fondo, però, il vero protagonista de La Clinica per Rinascere è il demone che ciascun paziente porta con sé, quello che  spinge a ricorrere al cibo quando ci sono problemi, quando non ci si sente amati, quando ci si vuole coccolare. Quel demone che per Rosarita parte da lontano, dall’obesità del padre ma anche dal rifiuto della madre, dalla voglia di essere amati ma dalla realtà di un matrimonio e di una vita che non va come si vorrebbe. E come dei Ghostbuster il team guidato dal chirurgo­ dott. Cristiano Giardiello, supportato dalla dietista (dott.ssa Rita Schiano Di Cola) e dalla psicologa (dott.ssa Filomena Cesaro) tenta di stanare il demone, affidandosi al bisogno del paziente di cambiare vita.

La difficoltà del percorso si vede tutta, così come il vortice che si trasforma in chili, in figli che devono accudirti, in mariti succubi di un cibo che diventa l’unico mezzo di comunicazione.

Sessualità, sentimenti, genitorialità sono i punti chiave, prima ancora delle diete chetogeniche o di quelle liquide, prima ancora dell’intervento in laparoscopia. E in fondo il momento operatorio e la degenza in ospedale sono quasi ‘accessori’ di un percorso che inizia molto prima e che non finisce con la dimissione, anzi inizia.

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“L’operazione non è una scorciatoia”: il messaggio è molto chiaro, così come tutto il racconto. La bellezza di questo docureality è la semplicità, la linearità, la sincerità. Tutto è mostrato nella sua quotidianità (certo, la presenza della telecamera si sente, ma per quanto inevitabile non è invasiva), nella sua routine. Rientra in questa routine anche l’operazione del dott. Giardiello, senza finti colpi di scena, senza momenti di tensione artefatti, senza “lo stiamo perdendo” a favore di telecamera. Il docureality, quello vero e fatto bene.

Il tratto distintivo de La Clinica per Rinascere è, quindi, la pulizia del racconto, insieme alla dignità dei protagonisti, una dignità esaltata dal rispetto e dalla delicatezza con cui si entra nella difficile vita altrui. Una dignità conservata in ogni piccolo, difficile passo del quotidiano, anche in quelle immagini che a uno sguardo superficiale potrebbero non apparire tali: quei corpi nudi, mostrati in tutta la loro fragilità, sono l’espressione massima, a mio avviso, della dignità di chi sta combattendo per rinascere. Senza più alibi, senza più nascondersi.

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Facile l’immedesimazione: non importano i chili, ma il modo di vivere, di rapportarsi agli altri, di gestire i sentimenti, di affrontare le difficoltà. Un racconto crudo e al contempo delicato, che emoziona nei gesti più piccoli, come in quella mano stretta all’infermiere una volta usciti svegli dalla sala operatoria, come in quella frase detta all’amica perché si occupi dei figli se qualcosa, nella routine, dovesse andar male. La delicatezza è un tratto importante nel makeover, propria del racconto all’italiana, più che su modello USA. Qui è tutto quasi sussurrato, raccontato sottovoce, senza proclami roboanti: il fisicamente ‘grosso’ è psicologicamente ‘sottile’ e si lascia raccontare con un filo di voce.

Il tocco ‘medical‘ – con le procedure pre e operatorie – riporta a una versione meno patinata delle serie tv pur mantenendone gli ancoraggi classici (lo scrub, la preparazione, la sedazione, l’intervento) anche se in un contesto affatto asettico.

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E l’alternanza luce/buio è un tratto caratteristico della confezione, che direi non casuale: il buio della casa/prigione, di cui l’obesità è il carceriere, si scontra con la luce del Pineta Grande, che poi esplode con la rinascita di Rosarita, nelle sue riprese in esterna, nei suoi capelli schiariti, nel suo ritorno a ballare. Rosarita è tornata alla luce e lo ribadisce anche la fotografia. Nulla è lasciato al caso, né nella lotta contro l’obesità, né nella realizzazione del prodotto. Ed è davvero, nonostante tutta la delicatezza, un cazzotto nello stomaco, che coinvolge ed emoziona.

La Clinica per Rinascere | Diretta prima puntata | La storia di Rosarita

  • 20.17

    Poco meno di un’oretta all’inizio della prima puntata.

  • 21.13

    Una collection di immagini delle sei puntate introducono alla prima storia. “L’obesità è come un vestito, se lo sai portare vai in giro con gran disinvoltura..”

  • 21.14

    “Io amo la mia obesità. Io sto benissimo. Io mi vedo bella allo specchio” confessa Rosarita, 44 anni, due figli e un marito, Lello, che ormai esce al posto suo.

  • 21.16

    I primi problemi sono iniziati a 3/4 anni: i miei lavoracano e io era in una scuola privata. Mi sentivo una bambina persa, senza affetti, sola”

  • 21.15

    Ero così leggera quando ballavo, Lasciare il ballo è stata una sconfitta, mi vedeva viva.
    Mentre mi sentivo persa, La televisione mi faceva sognare una vita migliore, una vita leggera

  • 21.21

    Rosarita arriva alla Clinica Pineta grande accompagnata dal marito e incontra il dott. Giardiello, il chirurgo. “Sono arrivata a un peso limite, non ho più la mia vita. Non riesco più a lavorare, non sono più indipendente…”

  • 21.22

    E Rosarita si spoglia per la visita.

  • 21.23

    Il peso è 242, kg. Anche il marito commenta la vita della moglie che non esce più di casa perché in giro c’è tanta ignoranza… “Guarda quella chiattona! Quella mo’ schiatta” dice il marito. Ma il problema non è quello che dice la gente. E’ la salute.Ma per Rosarita la motivazione è anche lì, nelle parole della gente.

  • 21.25

    Ad accompagnarla in questo percorso anche l’amica Antonella.

  • 21.25

    “L’intervento non è una scorciatoia. Non risolve nulla se lei non è parte integrante di questo percorso. Deve mettercela tutta e deve perdere peso per l’intervento. Ne è convinta?” dice il dottore. “Sì, ne sono convintissima” risponde Rosarita. E il difficile inizia ora.

  • 21.25

    “Sono un’invalida” dice Rosarita, per la quale anche fare un bagno è un’impresa. “D’estate faccio tre/quattro docce al giorno perché sudo” e i figli devono aiutarla ad asciugarsi. Lei ha tante fobie, come quella di addormentarsi

  • 21.26

    Una vita complicata anche per la famiglia. Per la figlia, che ha l’ansia di lasciarla da sola…

  • 21.27

    …. e anche per l figlio. Ma sono una famiglia molto unita, dice Rosaita, contenta della sua vita in famiglia.

  • 21.28

    I miei figli sono stati educati ai sentimenti, spiega Roaita, che racconta di come invece il suo malessere ha radici profonde. Lo racconta alla psicologa. “I miei problemi con l’obesità sono iniziati nell’adolescenza, anche prima, ma all’epoca potevo pesare 100 kg. Ma io mi piacevo. Io mi piaccio anche ora. Se non fossi malata mi piacerei. Ma questa obesità ha frenato tutti i miei progetti” dice Rosarita alla psicologa, Filomena Cesaro.

  • 21.30

    La psicologa arriva a un altro punto delicato: Rosarita evita i rapporti col marito. Dice che il suo fisico non li vuole e non li accetta. E dice che è anche per questo che vuole dimagrire, per farlo sentire di nuovo uomo. La psicologa chiede di parlare anche con lui, per capire se l’obesità sia in fondo anche una difesa dalla sessualità… insomma se la mancanza di rapporti sia conseguenza dell’obesità o ne possa essere

  • 21.31

    “Io vivo per i miei figli e i miei figli per me” dice Rosarita. “E Lello, suo marito? Dov’è Lello in tutto questo?” chiede la dottoressa Cesaro. Un punto delicato: Rosarita sente la sua mancanza e anche per compensarla c’è tanto cibo nella sua vita. Rosarita piange e si scusa con la dottoressa, ma la risposta della dott. ssa è bellissima: “E di cosa si scusa? Non solo mi fa sentire come si sente e quel che sente e si scusa pure. Ma io la ringrazio…”.

  • 21.33

    La mia obesità è un’eredità di mio padre, dice Rosarita. “Lui mi ha fatto scoprire il rapporto con il cibo, mentre mia madre è sempre stata inappetente e non ha mai accettato le persone obese. E invece tutta la famiglia del padre era obesa. Non la odio ma non ho affetto per lei, né lei per me. Non la vedo da due anni”. E si inizia a scavare nel profondo.

  • 21.34

    “Se lei venisse da me, io sarei contenta. Avrei anche io una madre….

  • 21.35

    Si passa poi a parlare con la dietista. La spesa la fa Lello, che compra anche un sacco di cose per rabbonire la moglie: dolci, bevande dolci e le cose che le piacciono. Ma viziarla le fa malissimo. “Lei pensa di coccolarla, ma sta contribuendo a ucciderla”.

  • 21.37

    La missione è perdere 24 kg per l’intervento, il 10% del suo peso attuale. Le è stata data una dieta chetogena.

  • 21.38

    Momento di riunione dello staff, per far capire al pubblico come funziona il lavoro di squadra. Breve, ma interessante. Al centro il potere di Rosarita nella coppia: “Se vuole qualcosa costringe il marito a comprarla”. Quindi bisogna lavorare sulla coppia, perché bisogna fare in modo che lui non ceda.

  • 21.38

    “Io faccio un po’ da madre a mio marito”… ecco, questo è un grande male. Vorrei capire se è solo un fatto campano, però.

  • 21.39

    Esercizio di coppia: dirsi quello che non si sono mai detti. Per di più davanti a una psicologa e davanti a una telecamera. Azz, lei lo accusa di non averla mai capita, di averla tradita “quando andavi al bar dall’amichetta… vorrei che fossi sempre vicino, come adesso”. “Tante bugie ti hanno detto… e se io non dico ‘Ti amo’ è perché certe cose non ho bisogno di dirle, ma le porto nel cuore…” Seeee, bonaseraaaaa.. diciamo che non depone proprio a favore.

  • 21.43

    Rosarita si è chiusa in una coperta di grasso per stare lontano anche dall’amore: da anni non si tenevano per mano.

  • 21.45

    Lei cercava un padre in Lello, lui una badante e una madre di figli, come molti uomini. E il grasso per Rosarita è diventata una coperta per nascondersi da tutto.

  • 21.45

    Ci sono momenti duri da affrontare: stare a casa, da sola, in cucina, per fare la mamma ma senza poter mangiare “Mi sento una bambina persa oggi”. Le coccole dolci del marito si sono trasformate in un rosario e in un vangelo regalato da lui. Le coccole non sono quello che ti do, ma quello che sento per te, dice la psicologa.

  • 21.47

    Giorno 25, verifica del peso: Rosarita ha perso 14 kg e sta andando bene. Siamo a 228,3 Kg.

  • 21.50

    Tra le sue tante paure, adesso Rosarita ha anche paura dell’intervento: 14 anni fa ebbe una crisi di panico dopo l’epidurale e adesso ha paura.

  • 21.51

    Giorno 50, il ricovero. Lello piange già e la psicologa interviene per spingere Lello a dirle quello che sente per lei. Le dice ‘Ti amo’. Vabbè, il momento è delicato e non commento. Rosarita è soddisfatta e si preoccupa del marito, troppo agitato. “Tu pensa a te – le dice la psicologa – non dire a lui come deve stare”.

  • 21.51

    Prima dell’intervento la dott.ssa Cesaro presenta alla coppia un ex paziente, Luigi Menna, per dimostrare come sia migliorata anche la qualità della vita con la fidanzata. Sei mesi fa era arrivato a 150 kg e pensava solo a mangiare: la fidanzata lo stava lasciando. Ora ha perso 70kg.

  • 21.53

    Ecco com’era Luigi sei mesi fa. “Sei l’emblema della rinascita” gli dice Rosarita.

  • 21.54

    “Voglio andare a ballare, voglio lavorare” dice Rosarita pensando a quel che sarà dopo l’intervento. Ma ci scappa un “Mi raccomando a quei due, Antonella” rivolto all’amica. Se mai qualcosa non dovesse andare bene, insomma…

  • 21.56

    E si entra in sala operatoria. “Lei oggi mi ridà la vita” dice Rosarita al dottore. “Per me questo è un percorso non solo per me, ma anche per gli altri. Di obesità si muore. Si muore dentro. Non si è più liberi”.

  • 21.57

    Fuori l’attesa, dentro ci si lava, mentre la paziente viene sedata: fa un po’ Grey’s Anatomy. Interessante lo sfondo della camera operatoria: un murales che non so quale scorcio isolano immortali. Forse Nisida?

  • 21.58

    “Il giorno in cui faranno questi strumenti wireless saremo tutti felici”, dice il dottore, imbracciando i ‘ferri’ della laparotomia. Sembra tutto semplice, una cosa di routine. E apprezzo: non si crea falsa tensione, nessun falso effetto da ‘real tv’. Amen. E le cuffiette colorate per i chirurghi non se l’è inventate Shonda Rhimes.

  • 21.58

    Ecco la sezione dello stomaco.

  • 21.59

    Un intervento abbastanza semplice, dice il chirurgo, anche grazie all’importante perdita di peso della paziente prima dell’operazione, a sottolineare la centralità del percorso.

  • 22.00

    Prima dell’epilogo, pubblicità.

  • 22.04

    2 giorni dopo l’intervento inizia la seconda grande sfida, la dieta post-operatoria. Dieta liquida per la prima settimana, come uno svezzamento, come lo chiama Rosarita. “Devo avere delle regole, per uno stile di vita, non solo per una dieta. Non voglio finire più con la faccia nel frigo. Tutto quello che butti giù ha un prezzo”.

  • 22.06

    E con un FF si va avanti a 5 mesi dopo l’intervento: Rosarita è rinata. Si sente rinata. E’ tornata ad essere autonoma, esce, ha anche schiarito i capelli. “Mi sento carina, vanitosa”.

  • 22.07

    E si va a controllo. Bello anche il sorriso del dott. Giardiello. I chili persi sono quasi 100, in circa 7 mesi. E’ partita da 242 ed è arrivata, vestita, a 145. “Il mio rapporto con il cibo è cambiato. Il cibo è lì che mi tenta, ma lo stomaco non vuole nulla”.

  • 22.08

    Per ricordarle da dove sono partiti le fanno rivedere i suoi videoselfie. “Ero una persona malata, ma grazie a voi posso ritornare a vivere. Questa nelle immagini non sono io”. Ma non è finita e lo ricorda il dottore: il percorso è ancora lungo. “Ma ho visto un’altra donna, più leggera, non di peso, ma nella testa” dice il dottore

  • 22.09

    “Non ho più paura. La coperta di grasso sta andando via”. E’ tornata a ballare ed è bellissima. E anche il rapporto con Lello è cambiato, ringiovanito di 20 anni. “I miei figli mi dicono ‘Come siete belli, non cvi abbiamo mai visti così”. Sono belli davvero. Il buio ha lasciato il posto alla luce.

La Clinica per Rinascere | Anticipazioni prima prima puntata

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Sei grandi obesi, sei storie di riscatto, sei persone che cercano di riprendere in mano la propria vita passando per la sala operatoria di uno dei più rinomati chirurghi bariatrici, sei famiglie che guardano alla possibilità un un nuovo inizio, un centro d’eccellenza in una delle zone più maltrattate d’Italia: sono questi gli ingredienti de La Clinica per Rinascere – Obesity Center Caserta, in onda da questa sera, lunedì 7 maggio, alle 21.10 su Real Time (DTT, 31).

Un format originale prodotto da Endemol Shine Italy con la collaborazione di Pesci Combattenti S.r.l per Discovery Italia, un docureality che guarda a Vite al Limite ma si caratterizza per il modo tutto italiano, e nello specifico potremmo dire campano, di affrontare le difficoltà e per la presenza di un ‘demiurgo’.

La Clinica per Rinascere | Il dott. Giardiello

 

Filo conduttore delle storie dei sei protagonisti, la scelta di affidarsi al dott. Cristiano Giardiello, Direttore del Dipartimento di Chirurgia della Clinica Pineta Grande di Castel Volturno in provincia di Caserta. E’ lui a operare nel centro d’eccellenza per grandi obesi che si trova in una delle aree più difficili del Paese, il Casertano, nota come “Terra dei Fuochi”, ma anche terra di eccellenze. E il dott. Giardiello, con la sua équipe, lo è di certo: con oltre 5.000 interventi come primo operatore, di cui 3.000 in chirurgia laparoscopica complessa per il trattamento di tutte le patologie addominali, il dott. Giardiello è consulente di diversi ospedali italiani ed esteri per la creazione ed implementazione di centri di chirurgia bariatrica.

I sei protagonisti dunque si ritrovano nel centro casertano per affrontare un lungo percorso, fatto di incontri psicologici, dieta e sacrifici per tornare alla vita cui hanno dovuto rinunciare per i chili che li costringono, spesso, all’immobilità.

La Clinica per Rinascere | I protagonisti

Rosarita, Pasquale, Maria Elena, Giovanni, Costanza e Raffaele sono i sei protagonisti di questa prima stagione: hanno scelto di vivere e per questo tentano di rinascere, ripartendo dall’intervento di riduzione dello stomaco. In realtà quello che potrebbe essere visto come il punto di arrivo del percorso medico è in realtà il punto di inizio di una vita da ricostruire e alla quale riabituarsi.

I sei saranno seguiti dalle telecamere del docureality, ma saranno poi loro stessi a raccontarsi attraverso videoselfie che invieranno al Dott. Giardiello.

La Clinica per Rinascere | La prima puntata

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 La prima protagonista è Rosarita Sapone, 44 anni, sposata con figli, arrivata a 242 kg. Sin da bambina, Rosarita si è costruita un mondo fatto di balletti, di canzoni, di Tv, per evadere da una famiglia d’origine che l’ha poco amata, sua madre in primis. Quando Rosarita arriva in clinica per le prime visite, la psicologa scopre il difficile rapporto con suo marito. Per il Dott. Giardiello sarà fondamentale coinvolgere anche lui nel percorso di Rosarita o tutta l’operazione sarà vana. Ad aiutarla nel difficile momento del pre-intervento ci sarà Luigi Menna, un giovane neo-operato che le racconterà come la sua condizione di obeso aveva rischiato di minare per sempre la relazione con la sua compagna.

La Clinica per Rinascere | Come seguirlo in diretta e in live streaming

Il programma va in onda ogni lunedì alle 21.10 su Real Time (DTT, 31), ma non  possibile seguirlo in live streaming. E’ possibile, però, recuperare le puntate su DPLay.

La Clinica per Rinascere | Second Screen

E’ possibile consultare tutte le pagine social di Real Time. L’hashtag è #LaClinicaPerRinascere.

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