Home La conduttrice di Miss Italia 2009 Milly Carlucci in esclusiva a TvBlog: “Lo Slogan per l’edizione numero 70? La Bellezza è un Talento! “

La conduttrice di Miss Italia 2009 Milly Carlucci in esclusiva a TvBlog: “Lo Slogan per l’edizione numero 70? La Bellezza è un Talento! “

A meno di 60 giorni dalla partenza dell’edizione numero 70 di Miss Italia la macchina organizzativa della Miren e di RaiUno è in pieno movimento. Anche noi di TvBlog ci stiamo mettendo in moto per offrirvi una visione il più possibile esclusiva che vi farà vivere questa nuova edizione del più importante concorso di bellezza

di Hit
pubblicato 20 Luglio 2009 aggiornato 21 Gennaio 2021 15:57

Milly Carlucci conduttrice di Miss Italia 2009 intervistata da TvBlog

A meno di 60 giorni dalla partenza dell’edizione numero 70 di Miss Italia la macchina organizzativa della Miren e di RaiUno è in pieno movimento. Anche noi di TvBlog ci stiamo mettendo in moto per offrirvi una visione il più possibile esclusiva che vi farà vivere questa nuova edizione del più importante concorso di bellezza italiana dall’interno. Per aprire questo nostro impegno abbiamo deciso d’intervistare la conduttrice di questo evento: Milly Carlucci che ci ha raccontato le novità di questa edizione e con l’occasione ha accettato di fare un excursus sulla sua carriera professionale, dagli inizi negli anni ’70 in un’emittente locale romana fino alla soglia del palco di Salsomaggiore, che la vedrà protagonista come prima donna conduttrice unica di Miss Italia.

Partiamo subito con questa nuova edizione di Miss Italia già nei box con i motori accesi. Come sarà questa prima edizione targata Milly Carlucci?

“La novità in primis sta nel format. E’ lì che nasce la diversità di questa edizione. Paolo de Andreis mi disse che la Miren e il direttore Del Noce volevano offrirmi questo progetto per un restyling per i 70 anni con la prima donna al comando. Volevano una vera e propria rivoluzione nella continuità e sulla scia di una lunga tradizione. Siamo partiti così con la riduzione delle ragazze da 100 a 60 e tre giornate di programmazione, perché l’evento si articolerà su 3 temi e il nostro slogan sarà “La Bellezza è un Talento!” perché esser belli vuol dire anche fascino e personalità. Noi saremo quindi un personalità-show in cui le ragazze devono saper ammaliare, dimostrando di aver quel glamour che può bucare lo schermo.”

La bellezza non sarà quindi l’assoluta protagonista della manifestazione?

Chiaramente questo è uno show di bellezza così come Sanremo è uno show canoro. La base lì è il canto e qui è la bellezza. Quante volte pero’ ci capita di vedere una bella persona che pero’ quando apre bocca ti si smonta davanti agli occhi, perché non ha quella carica che ti ammalia e coinvolge. Tante persone possono essere meno perfette ma illuminate di un certo fascino che fa dimenticare ogni imperfezione.”

Cristina Chiabotto e Miriam Leone sono due recenti esempi di Miss Italia di successo. Come sarà invece la Miss 2009?

Cristina Chiabotto e Miriam Leone sono due recenti esempi di Miss Italia di successo. Come sarà invece la Miss 2009?

“Tutte due le ragazze hanno proprio quello che è bello mostrare in televisione: talento, sorriso, carica, grinta e personalità. Nessuno può confondere l’una con l’altra anche se ci sono in entrambi i casi due bellissimi occhi chiari ma sono talmente diverse nel modo di esser donna che sono inconfondibili. Ognuna delle 60 finaliste di Miss Italia 2009 dovrà sforzarsi nelle prove a cui le sottoporremo dentro e fuori lo studio di illuminarci con il suo sorriso. Facendo questo, aggiorniamo l’idea della bellezza agli anni 2000 e cercheremo di creare nel telespettatore quella discussione e polemica che si fa in salotto.”

E’ già deciso quali saranno alcuni nomi di contorno che arricchiranno il menù delle varie serate?

“Naturalmente i desideri sono sfrenati. Stiamo trattando con dei personaggi che possano essere congrui e armonizzati con quello che andremo a raccontare. Vogliamo qualcuno che serva al nostro racconto, che ci faccia fare un passo avanti nel racconto. Con questa filosofia stiamo cercando gli ospiti, budget permettendo.”

Dal futuro imminente al passato più lontano. Come fu invece l’inizio di Milly Carlucci in Tv?

“Un inizio assolutamente casuale. Ero semplicemente una studentessa universitaria che allenava una squadra di pattinaggio. Capitai a GBR (emittente locale romana, ndr) credo cronologicamente la prima televisione in italia, per una intervista sportiva. A fine intervista il regista mi propose di lavorare con loro come presentatrice e nell’irruenza e incoscienza dei miei 20 anni accettai, cominciando una estate con tempi infernali continuando ad allenare, andando in università a fare gli esami e conducendo in televisione. Un periodo pieno di creatività e molto produttivo, visto che a Settembre mi chiamò Renzo Arbore per farmi fare un provino per l’Altra Domenica (trasmissione della domenica pomeriggio della Rete Due,ndr). Da lì poi iniziò tutto..”

In quei tempi ebbe modo di conoscere tanti grandi artisti tra cui Adriano Celentano, quali sensazioni nell’incontrarlo?

“Un po’ dopo il mio arrivo facemmo uno speciale bellissimo dove lui si immaginò una donna che appariva la prima volta nella penombra con un abito da sera nero e un grande spacco seduto su uno sgabello a suonare il sassofono e quella donna ero io. Adriano è così.. con immagini molto molto da film. E’ un personaggio strepitoso. Un uomo ironico, divertente, un fiume di idee. A volte pensi che proponga idee casualmente, ma lui ha sempre un disegno in testa con una seconda lettura, più profonda di quello che può apparire.”

Ecco Milly in questo filmato proprio nello speciale con Adriano Celentano di cui ci ha appena raccontato:

Da esordiente è arrivata poi ad essere la regina di RaiUno.

“Accetto con enorme piacere il complimento di regina ma non mi sento assolutamente una regina perché il nostro lavoro è così legato agli ascolti che tanto si viene esaltati un giorno in cui le cose fanno bene quando poi al primo scivolone non vali più niente. E’ un lavoro che è una specie di sinusoide che va in alto e in basso. Quando ho cominciato il mio obiettivo era cercare di riuscire a essere me stessa davanti e dietro la telecamera, senza avere quel blocco emotivo che può esserci quando si accende la luce rossa della telecamera e ti rende meno naturale. Negli anni ho cercato di far fluire la naturalezza e non essere diversa tra il prima e il dopo.”

Avendo alle spalle diverse esperienze che le hanno permesso di crescere e migliorare cosa consiglia ai nuovi volti che si stanno affacciando velocemente nel palinsesto di Raiuno?

“Non do consigli, che reputo abbastanza noiosi, anche per non togliere poi il piacere di scoprire la propria strada da sé e fare i propri errori. L’arrivo di volti nuovi sulla prima rete è un segno di vitalità della rete che ad una visione superficiale può sembrare, essendo la rete familiare per eccellenza, conservatrice ma che non lo è affatto visto che ha cercato di modellarsi sui gusti del pubblico, che è cambiato tantissimo. Il coraggio di immettere volti nuovi, mentre la concorrenza è spietata e non ti permette errori, è segno di vitalità, giovinezza e forza.“

Ben vengano quindi volti giovani come Elisa Isoardi, Caterina Balivo e Massimiliano Ossini?

“Proprio di Massimiliano poi ne sono orgogliosissima perché in qualche modo lui ha avuto una vetrina importante dopo la tv dei ragazzi, proprio a “Notti sul Ghiaccio”. Era una occasione per arrivare al grande pubblico ed ha funzionato subito. A volte basta aver un palcoscenico per potersi approcciare al grande pubblico e noi in questo caso possiamo gloriarci che con quella trasmissione Massimiliano sia veramente esploso.”

Eventi one night come sono stati la conduzione de il Pavarotti & Friends, il David di Donatello e i Telegatti quali differenza hanno con un impegno invece seriale di più puntate?

“Ce ne sono tante. La grande difficoltà di una serata unica è che non si ha la possibilità di prendere con il tempo le misure e serve trovare un linguaggio, un atteggiamento ed una sintonia con il pubblico immediato. Succede un po’ tutto e subito ed in due ore si brucia tutto. Sei sotto pressione. Il programma seriale è più produttivo anche come investimento, dal punto economico. Nell’evento unico un grande investimento in scenografia, ospiti viene liquidato in una sera. Con lo stesso sforzo in un seriale ci puoi andare avanti parecchie puntate. Non è una mancanza di appeal verso questo genere, ma una mancanza di soldi che non permette di creare i grandi eventi e di sparare le bombe atomiche.”

Nel suo curriculum di sono anche sei edizioni di “Scommettiamo che?” condotte con l’amico Fabrizio Frizzi. Aveva subito intuito che quel format sarebbe stato un successo?

“Fabrizio, più che un amico è un fratello! Una esperienza splendida. Un bagno di familiarità enorme con il pubblico. Siamo andanti avanti per 7 anni e il pubblico ci aveva adottato come parenti. Una grande scuola di dialogo con un pubblico di diverse generazioni, permettendoci di imparare a parlare sia ai bambini ed ai nonni.”

La sua carriera è punteggiata da molti successi e da tantissime trasmissioni, quale titolo le ha dato meno soddisfazioni e a quale invece è più legata?

“E’ come per i figli. Non si può dire quale è il figlio che ami di più. I programmi sono come i figli, sono tutti uguali. Anche quelli che hanno avuto meno successo sono pezzi della mia vita, momenti a cui ho dedicato passione, impegno, e non potrei rinnegarli.”

Come ci ha confidato anche Paolo De Andreis, nell’ambiente lei è celebre per essere puntigliosa, pignola e molto professionale, dipende forse dal fatto che provenga da una famiglia fatta anche da militari?

“Magari. Quella è l’origine. Molto è dovuto al mio carattere, ma credo che molto sia dovuto anche al fatto che questo lavoro se non lo si fa così, non sopravvivi. Non si può’ essere casuali. Ti può andare bene una volta che per casualità la famosa ciambella riesca con il buco, ma se non lavori duro non si va da nessuna parte.”

Il lavoro è ora tutto sull’evento di Salsomaggiore o c’è tempo per pensare già anche al nuovo “Ballando con le Stelle”?

“E’ talmente grande questo impegno imminente di Miss Italia che non riesco già a pensare al nuovo Ballando, che mi sembra ancora un miraggio nel deserto. “

Ballando si è nelle varie edizioni confermato come un importante programma di rete. Come è nata l’idea di proporlo al pubblico italiano?

“L’idea è nata dal fatto che nel settembre del 2004 in Inghilterra rispolverarano il format di una coppia ballerini formata da un maestro di ballo e un personaggio famoso non ballante. Ebbi la fortuna di vederlo perché mia figlia stava studiando in Inghilterra e mi trovai così davanti al televisore. Ballandi nel frattempo per coincidenza mi disse che in Inghilterra questo programma stava avendo un buon successo e tornando da mia figlia, mi misi ad esaminarlo con un occhio più critico cercando di capirne la forza. Una forza che mi conquistò pur non conoscendo questi personaggi inglesi. Da lì a Gennaio anche in Italia nacque “Ballando con le Stelle”. Uno dei rari casi in cui il programma scoppiò fin dalla prima puntata. Poi negli anni il format è stato parecchio sfruttato tra “Ballando” e “Notti sul Ghiaccio”, diventando quasi come avere sempre in casa un parente. La pausa è servita, per far tornare la voglia di rivedere in tv questo “parente”.”

Non pensando al budget che può limitare certi sogni, quali nomi vorrebbe nel cast dei prossimi aspiranti ballerini?

“Vorrei un bell’uomo del genere George Clooney, Brad Pitt e magari addirittura il presidente Obama. L’anno scorso feci un fax all’ex presidente Clinton, chiedendogli di venire come ospite d’onore della prima puntata e fare il ballerino per una notte. [ride n.d.r.] A fare sogni credo di esser veramente bravissima. Mi piace sognare.”

Tanti sogni si sono sicuramente negli anni realizzati. Cosa è rimasto della ragazza che ha iniziato a lavorare nell’emittente romana GBR?

“E’ rimasto lo stesso entusiasmo. La stessa voglia di crescere, cambiare e di essere sempre un passo avanti, senza fermarsi mai.”

RaiUno ha da poco un nuovo direttore: Mauro Mazza, che consigli si sente di dargli e come vi siete salutati con il suo predecessore Fabrizio Del Noce?

“Con Fabrizio ci siamo salutati con grandissimo affetto, anche se il rapporto continuerà visto che ci conoscevamo comunque già da prima. Con Mauro Mazza, ci conoscevamo prima che diventasse direttore di Raiuno e gli auguro tutti i successi possibili e immaginabili in questa dirigenza perché un qualunque successo di Raiuno è un beneficio per tutti. I successi di Antonella, di Pippo, di Carlo e di chiunque sia su Raiuno sono anche un po’ miei perché mi aiutano alla mia messa in onda e a render forte la nostra rete.”

Tra tanti impegni già confermati, quale altro impegno professionale le piacerebbe ?

“Mi piacerebbe tornare a lavorare nella fiction o provare un talk-show di seconda serata. Non voglio però ora distrarmi da Miss Italia perché facendo troppe cose, poi si rischia di non far bene nulla. Ora ci concentriamo su questo impegni, poi più avanti ci penseremo.”

Grazie a Milly per la disponibilità e la cortesia ed arrivederci live dunque a Salsomaggiore.

Milly CarlucciRai 1