Home Blogo Retroscena: Il pasticcio di Parliamone sabato, il vero bersaglio, la vittima ed i giochi di potere

Blogo Retroscena: Il pasticcio di Parliamone sabato, il vero bersaglio, la vittima ed i giochi di potere

Indiscrezioni su ciò che sta dietro al caso televisivo degli ultimi giorni

di Hit
pubblicato 21 Marzo 2017 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:33

Quello che sappiamo è che Parliamone sabato è stato chiuso e con il programma via la conduttrice Paola Perego e tutto il gruppo di lavoro di quel programma (donne comprese che ora rimangono senza la loro unica fonte di reddito, ma questo è altro discorso a cui ci auguriamo qualcuno trovi rimedio). La causa di questa sospensione è pure sotto gli occhi di tutti, comunicati stampa, interviste a più non posso ne hanno abbondantemente evidenziato le ragioni. I due massimi esponenti della televisione di Stato, ovvero la Presidente Monica Maggioni ed il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto si sono concessi alla grande stampa, dovremmo dire storica stampa, per questo caso, con grande disponibilità.

Ebbene, ma cosa c’è veramente dietro a questo “affaire”? Cosa è successo dopo le 18:45 di sabato sera? In realtà, secondo i bene informati, occorre fare un passo indietro, anzi più d’uno. Tutto sarebbe da ricondurre alla benedetta riorganizzazione del primo canale della televisione pubblica, una cosa che si trascina quasi da un anno, cioè dall’arrivo sulla poltrona di direttore di rete di Andrea Fabiano.

Delicati equilibri interni, impastati a questioni extra territoriali, hanno di fatto rimandato, mese dopo mese, questa riorganizzazione. Sabato però, quel “blocco” dedicato alle donne dell’Est, ha di fatto acceso una lampadina a qualcuno, che si è fatta in quattro per cavalcare l’onda e dare un accelerata a questa riorganizzazione. Non le pareva vero che quel piccolo frammento televisivo potesse aiutarla al suo scopo.

Ecco dunque che venivano alimentati alcuni organi di stampa affinché montasse il caso e tutto questo per quale motivo alla fine? Arrivare alla sostituzione del capostruttura del pomeriggio di Rai1, a cui era stato già chiesto ripetutamente di lasciare quell’incarico. Raffaella Santilli doveva essere spostata, ma la cosa negli ultimi mesi non era per niente riuscita. Quella casella doveva andare ad altri e quale migliore occasione di mandarla via se non quella presentatasi sabato pomeriggio?

Chiusura dunque del programma, con annesso allontanamento della Santilli, che secondo le ultime indiscrezioni che abbiamo avuto modo di raccogliere dovrebbe essere spostata ad altro incarico nelle prossime ore. Ma chi doveva andare al suo posto e non ci era riuscito in tutti questi mesi? Sempre secondo le indiscrezioni che circolano in ambienti molto vicini a viale Mazzini, erano di fatto due i nomi in ballo: uno è quello di Daniele Cerioni, attualmente secondo di Ludovico Di Meo a Unomattina, l’altro Alessio Rocchi, attualmente nello staff della Presidente Monica Maggioni, lui giornalista ex Tg1 ed ex Rai News.

Cerioni pare fortemente voluto dal direttore di Rai1 e dal direttore generale, mentre Rocchi avrebbe come sponsor la Presidente Monica Maggioni, queste sono le voci che circolano negli ambienti Rai. Chi dei due prenderà il posto di Raffaella Santilli? Come spesso accade, sempre secondo fonti piuttosto accreditate, fra i due litiganti il terzo gode ed il terzo nome sarebbe quello di Angelo Mellone, cavallo di ritorno già a Vita in diretta nel passato casualmente proprio nell’edizione condotta da Paola Perego e reduce dall’ottimo successo dello show con Gigi Proietti diffuso da Rai1 e di cui era capostruttura.

Il conduttore e curatore di TOP in onda il sabato sera dopo Ballando con le stelle su Rai1, potrebbe dunque tornare sul luogo del delitto tornando ad occuparsi del programma del pomeriggio di Rete 1 nel delicato ruolo di capo struttura. Insomma, tutto il “casino” di Parliamone sabato, secondo queste indiscrezioni, montato solo per puri e semplici giochi di potere, con una Paola Perego che esce da questa storia come semplice vittima sacrificale e che non ci sorprenderemmo se prendesse carta e penna e citi per danni d’immagine la Rai, ma questo è un altro discorso.

Rai 1