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Carlotta Delicato vince Hell’s Kitchen Italia 2016

Carlotta Delicato vince Hell’s Kitchen Italia 2016: la consacrazione al termine di una lunga finale.

pubblicato 22 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 16:58

Il vincitore di Hell’s Kitchen Italia 3 è Carlotta Delicato, lrivelatasi la più decisa, la più lucida, la più pronta e veloce  a imparare. E’ la prima donna a vincere Hell’s Kitchen Italia: la 22enne di Atina (FR) ha sconfitto i suoi fantasmi prima degli altri concorrenti e la sua vittoria ha anche il sapore della riscossa per una decisione presa in disaccordo col padre, che la voleva laureata. Lei invece ha lasciato l’università per la cucina, che l’appassionava da quando aveva 13 anni, conseguendo il diploma all’Accademia Italiana Chef. Quando ha lasciato l’Università il padre non le ha parlato per un mese, ma ora gli ha decisamente dimostrato che la sua scelta è stata giusta. Prima di Hell’s Kitchen era da un anno capocuoco nel ristorante che ha aperto e gestisce con il suo fidanzato, il Venti2 – Laboratorio Di Cucina, a Cassino. La ragazza, però, ha saputo crescere molto nella cucina infernale di Cracco. Eppure è stata più volte sul punto di mollare, tanto da essere stata presa di petto da Cracco nel corso di un servizio: là dove lei pensava di non avere più nulla da dare e da dire, lo chef ha intravisto le sue vere potenzialità, convincendola a non mollare la spugna. Una sfida difficile, ma ristorata anche dai complimenti che le ha fatto chef Massimo Bottura – il migliore del mondo per il 2016, vale la pena ricordarlo – che l’ha lodata per la precisione d’esecuzione, le idee veloci, la tecnica, la determinazione. In attesa di capire se per lei c’è un futuro stellato, per ora si gode il ruolo di Executive Chef del ristorante Il Giardino del JW Marriott Venice Resort & Spa sull’Isola delle Rose a Venezia.

Segue, quindi, le orme di Matteo Grandi e di Mirko Ronzoni: quest’ultimo ha avuto anche la chance di essere sous-chef di Cracco nel corso della stagione, insieme a Sybil Carbone, seconda classificata della prima edizione.

Secondo posto per Guglielmo Romani, che sul finale devo dire ha perso un po’ di autorevolezza quando, preparando il menu con la sua brigata, ha chiesto ai suoi di aiutarlo a ridimensionare “la bambolina che se la crede un po’ troppo“. Alla fine la bambolina gli ha fatto vedere come non tremare durante il servizio decisivo. Con i suoi 53 anni, Guglielmo è uno degli chef più d’esperienza di Hell’s Kitchen. Nato a Carano, in Trentino, ha lavorato all’albergo Al Cervo a Tesero e ha sempre visto la cucina come un’esigenza, non semplicemente una passione o un lavoro. Ha frequentato la scuola alberghiera e appena uscito da lì ha iniziato a cucinare davvero e ha iniziato ad accumulare esperienza. In fondo, racconta, la cucina se l’è dovuta far piacere, prima di esserne conquistato e anche nel corso del programma ha dato spesso l’impressione di domandarsi cosa ci facesse tra tanti giovani a sudare sangue. E invece si è messo alla prova, mosso dalla curiosità e soprattutto dalla voglia di imparare da Cracco, di due anni più giovane, al quale ha sempre cercato di dimostrare il suo valore. Ma sul finale si è perso.

Terzo posto per Kristian Simoni, 22 anni, nato a Scutari, in Albania, si è diplomato all’Istituto Alberghiero di Asti e ha lavorato fino allo scorso settembre come sous-chef nel ristorante nel 4 stelle ION Adventure Hotel, in Islanda. Da questo, e dalla sua cucina nordica, il soprannome di Vikingo dato da Cracco. Ha colpito fin da subito per il suo sguardo ‘deciso’ e la volontà di non lasciarsi scappare l’occasione della vita, anche se nel percorso la sua voglia di fare si è più volte trasformata nella tendenza a strafare. Non è riuscito a dosare la sua energia e alla fine l’ha tradito, portandolo addirittura a rompere il petto dell’anatra all’arancia in un servizio a 5 stelle.

Un ‘edizione magnifica, comunque: alla vincitrice e a tutti gli altri protagonisti i nostri migliori auguri.