Home Serie Tv Bull, su Raidue il futuro legal di Michael Weatherly è legato troppo al passato

Bull, su Raidue il futuro legal di Michael Weatherly è legato troppo al passato

Su Raidue Bull, serie tv con protagonista uno psicologo che analizza le giurie dei processi per proporre la migliore strategia ai suoi clienti

pubblicato 13 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 17:27

In una sorta di staffetta ideale, Raidue questa sera manda in onda il passato ed il futuro di Michael Weatherly: alle 21:00, infatti, sarà trasmesso l’ultimo episodio della tredicesima stagione di Ncis in cui Di Nozzo esce di scena, mentre alle 21:45 toccherà a Bull, la nuova serie tv in cui Weatherly è protagonista.

Lo show si basa sui primi anni di carriera del Dr. Phil McGraw, personaggio famosissimo in America grazie al suo Dr. Phil, talk show in cui lo psicologo dispensa consigli legati alla vita di tutti i giorni. Prima di diventare una celebrità, McGraw aveva lavorato come consulente per le giurie nei processi, aspetto che viene approfondito in Bull: il protagonista, il Dr. Jason Bull (Weatherly), è fondatore della Trial Analysis Corporation, azienda che si occupa di analizzare i giurati, gli avvocati ed i giudici dei processi a cui partecipano i suoi clienti, in modo da stabilire la strategia più adatta per vincere il caso.

Bull, aiutato dalla sua assistente Marissa Morgan (Geneva Carr), dall’avvocato Benny Colòn (Freddy Rodriguez), dall’esperto di stile Chunk Palmer (Chris Jackson), dall’investigatrice Danny James (Jaime Lee Kirchner) e da Cable McCrory (Annabelle Attanasio), l’esperta informatica del gruppo, analizza prima di ogni processo le variabili relative ai giurati selezionati ed all’imputato.

Tramite una serie di algoritmi e, soprattutto, ad alcune procedure studiate in psicologia, Bull cerca di capire quali siano i giurati che meglio possono essere influenzati dal suo lavoro e che, quindi, potranno votare a favore del suo cliente. Per farlo, costruisce una “giuria specchio”, composta da persone con un profilo molto simile a quello dei veri giurati, ed addestra gli avvocati a dire ciò che possa colpirli fino a farli propendere dalla loro parte. Tutto, quindi, si gioca nel dietro le quinte del processo: Bull deve aggiustare il tiro a seconda delle reazioni dei giurati, e muoversi in modo che anche il giurato più ostile possa farsi convincere dalla sua strategia.

Bull si offre come un legal drama di nuova generazione, che abbandona le aule dei tribunali a favore di studi che si occupano di analisi comportamentale, facendo così un passo avanti. In realtà, nonostante la premesse moderne, Bull non è altro che un drama vecchio stile che usa le tecnologie più moderne come pretesto per sembrare più giovane. La previsione di come si comporteranno i giurati ricorda per certi versi Lie to me, così come la formazione del gruppo a cui si affida Bull: personaggi fortemente stereotipati, che uniscono le proprie forze in ogni episodio e che si rivelano essere amici fuori dal lavoro. Anche il protagonista pecca di presunzione, mostrandosi sicuro di sé e sfacciato, pensando di essere sorprendente ma rivelandosi invece arrogante e vanitoso.

Di fronte a casi che non appassionano particolarmente, però, Bull può vantare una produzione notevole, segno di una fiducia data verso la serie tv fin dal primo episodio. Non a caso, in America Bull è stato posizionato in palinsesto subito dopo Ncis, il cui traino ha permesso allo show di avere eccellenti ascolti nei primi episodi. Ma non basta questo per rendere Bull un successo: ci si è appoggiati troppo facilmente su un’idea ed un protagonista principale che, però, non sono sufficienti a dare al legal drama il tocco di novità che pretende di avere. Il futuro di Weatherly, insomma, sembra ancora troppo legato alla tradizione.