Home L’Uaar replica a Giacobbo: “Se non sa chi siamo, si documenti. Voyager è ridicolo!”

L’Uaar replica a Giacobbo: “Se non sa chi siamo, si documenti. Voyager è ridicolo!”

Roberto Giacobbo risponde alla petizione dell’Uaar che vorrebbe la chiusura di Voyager in quanto non idoneo al servizio pubblico

di grazias
pubblicato 14 Gennaio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 22:43

UPDATE: Arriva nella mattinata di oggi la replica dell’Uaar (Unione Atei e Agnostici Razionalisti) alle dichiarazioni di Roberto Giacobbo in merito alla petizione da loro stessi ideata per la chiusura di Voyager (trovate tutti i dettagli della polemica subito dopo l’update). L’Uaar non ci sta: non accetta il fatto di essere considerato da Giacobbo “Una sparuta minoranza” e rincara la dose ribadendo che i bassi ascolti del programma non siano solo una loro maligna supposizione, ma dati Auditel ben precisi. La critica più feroce? “Giacobbo è un vi­ce­di­ret­to­re che si è as­sun­to l’o­ne­re di dare una par­ven­za di scientificità a ri­di­co­le storie di ma­don­ni­ne ani­ma­te” ma ce ne sono molte altre e le trovate tutte nelle righe che l’Uaar affida alla replica a Giacobbo sul proprio sito.

Giacobbo a TvBlog sull’Uaar: “Ma questi chi sono? Voyager fa tenere la mente aperta”

UPDATE: Ho contattato telefonicamente Roberto Giacobbo che mi ha voluto dire la sua in merito alla petizione dell’Uaar contro Voyager. Riporto qui di seguito quanto risponde alle critiche dell’Unione Atei e Agnostici Razionalisti (non esitando a lanciare qualche frecciatina):

Evidentemente queste persone hanno guardato Voyager con molta distrazione. Abbiamo addirittura dedicato una puntata intera alle ragioni per cui il mondo non sarebbe finito il 21 dicembre. Nel corso degli anni abbiamo sentito più di 300 professori universitari e abbiamo sempre voluto ascoltare entrambe le campane su tutte le questioni di cui abbiamo trattato, credo che questo sia un modo per tenere aperta la mente del telespettatore, libero poi di credere a quello che gli pare. Inoltre occorre fare alcune precisazioni: contrariamente a quanto esposto dall’Uaar, Voyager è uno dei programmi meno costosi della rete e gli ascolti rientrano perfettamente nella media di RaiDue. Voyager, inoltre, è il quarto programma Rai più seguito su Facebook. Si possono fare tutte le considerazioni del mondo, ma l’importante è partire da dati corretti, cosa che l’Uaar non ha fatto, evidentemente. Comunque, com’è nella logica di Voyager, abbiamo ascoltato anche queste critiche, per quanto provenienti da una sparuta minoranza. Anzi, ma questi chi sono? E da dove deriva tutto questo livore nei confronti di Voyager? Sicuramente non dai dati oggettivi del programma.

L’Uaar chiede la chiusura di Voyager: “Non è da servizio pubblico”

La prima puntata della nuova stagione (ops, era) di Voyager è andata in onda ieri sera con un Roberto Giacobbo sopravvissuto (come tutto il genere umano) alla tanto vagheggiata fine del mondo profetizzata (davvero?) dai Maya. Se il destino ha detto no ai Maya, ora c’è chi dice no a Voyager, il programma di approfondimento scientifico (?) di RaiDue. Vediamo chi:

La fonte della discordia è l’Uaar (Unione Atei e Agnostici Razionalisti) che chiede, attraverso una petizione, la chiusura di Voyager perchè lo considera un format non idoneo al Servizio Pubblico. La petizione è piuttosto circostanziata e, oltre a prendersela col programma dal punto di vista contenutistico, insiste anche sui bassi ascolti del format chiedendosi perchè non abbiano portato alla sua chiusura:

Sono ormai dieci anni che Rai2 trasmette Voyager. La trasmissione non ha pressoché nulla di scientifico, e dedica anzi una premurosa attenzione a pseudoscienze e presunti misteri. Un esempio per tutti: ha promosso e cavalcato con passione la bufala “maya”. Nel corso del tempo, nonostante le numerose critiche ricevute, i costi ragguardevoli e gli ascolti inferiori alla media della rete, la trasmissione ha continuato e continua ad andare in onda.

Ieri sera gli argomenti trattati da Roberto Giacobbo sono stati tra i più vari e misteriosi: dalla favoleggiata esistenza dello Yeti al presunto interesse di Hitler per l’esoterismo passando per il fenomeno delle stauine della Madonna piangenti nel corso della storia. Tutte bufale non idonee ad un servizio pubblico propriamente detto oppure delle storie piacevoli da sentirsi raccontare per passare una serata in leggerezza?

Secondo l’Uaar la bocciatura sarebbe senza riserve (e qui trovate la petizione). Cosa ne pensate? e soprattutto…cosa ne penserà Roberto Giacobbo? Magari: “Uomini di poca fede (nei Maya!)”.

Rai 1