Home Porta a porta Dalla Russia con Al Bano: Romina traina il road tour di Vespa (in giro nel nome di Putin e dell’Italia)

Dalla Russia con Al Bano: Romina traina il road tour di Vespa (in giro nel nome di Putin e dell’Italia)

Al Bano in Russia con Bruno Vespa: lo speciale Porta a Porta live su Blogo.

pubblicato 15 Gennaio 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 16:28

  • 20.20

    Siamo già carichi per questo viaggio nella Grande Madre Russia con Al Bano e Bruno Vespa.

  • 21.20

    Siamo alle battute finali di Affari Tuoi… che non è stata molto fortunata.

  • 21.26

    L’intro sembra uno spot di Sanremo, come Al Bano che canta Volare al mercato.

  • 21.16

    Pronti per il viaggio nella nuova Mosca, in cui gli italiani non fanno i camerieri ma hanno tutti posti di responsabilità, dice Vespa. Sicuro sicuro? Italiani camerieri in Russia chiamateci.

  • 21.27

    No, vabbè, qua siamo proprio all’agiografia di Al Bano: Vespa, fuori campo, spiega come la musica italiana abbia iniziato a essere amata in Russia. Nel 1983 Andropov, per dimostrare la propria apertura, fece trasmettere il Festival di Sanremo. E si son beccati Al Bano e Romina, Pupo, Cutugno, ma anche i Matia Bazar di Vacanze Romane, eh.

  • 21.29

    Primo incontro, quello con Agapov, il suo impresario russo, colui che ha organizzato la grande reunion con Romina. La celebrazione di una storia infinita che ha rilanciato le loro carriere, diciamocelo.

  • 21.30

    No, vabbè, ma mo’ mi scatta proprio la lacrimuccia con le immagini di repertorio di Al Bano e Romina…

  • 21.31

    Al Bano rivela che Agapov ha contattato, tramite lui, anche Celentano che ha detto persino un treno speciale per andarlo a prendere, visto che non vola. Agapov lo vuole con tutte le sue forze e il cachet è milionario. Appello a Celentano….

  • 21.33

    Coro dell’Armata Russa in piedi per Al Bano: vabbè, ormai cantano con tutti.

  • 21.34

    La biografia di Al Bano e Romina in cirillico per ripercorrere la loro storia iniziata Nel Sole. Ma che teneri…

  • 21.36

    Passeggiando per Mosca, Al Bano racconta all’amico Bruno la storia del suo amore con Romina. Lui aveva 24 anni, lei 16 anni…

  • 21.38

    “Un po’ di amarezza c’era quando ci siamo lasciati, ma ho deciso di guardare le cose belle di quel rapporto”. Si sono sposati due volte: la prima a Capri, da soli, e poi nel 1970, con grande festa. E Romina era incinta.

  • 21.40

    “Il libro si chiude con il sogno che avevamo, noi da anziani…”: una scena tratta da un film. Ma la vita è andata diversamente: “Ero accanto a una donna completamente diversa da quella che avevo conosciuto. Di quella vecchiata è rimasta solo una foto”. Beh, diciamo anche qualche concerto…

  • 21.41

    Ma è tempo di celebrare il restauro del Bolshoi a opera di Putin.

  • 21.42

    Ed ecco Al Bano e Vespa al cospetto del palco reale, amato da Stalin.

  • 21.44

    E mentre gli operai lavorano al palco, si sentono Al Bano che canta Tristezza, versione cantata dello Studio op. 10 n. 3 di Chopin. E Vespa in platea.

  • 21.46

    Serata mondana per Al Bano: in suo onore una festa organizzata dal più grande scultore di Russia.

  • 21.49

    Beh, una domanda al padrone di casa è d’obbligo, sennò pare proprio brutto.

  • 21.49

    E anche in questo caso di parla di Putin… avrei pensato fosse uno spot per Così Lontani e Così Vicini, ma sembra che si omaggi il ‘vero’ padrone di casa….

  • 21.50

    E rispunta l’amarcord con Romina… nonsiamai che poi i telespettatori cambino canale e si annoino solo con Bruno e Al Bano ….

  • 21-52

    Ma la collezione di foto dello scultore russo è davvero imperdibile: da Celentano alla Loren, da Gere alla Lollo… E mo’ ha anche la foto tra Bruno e Al Bano. Cosa si può volere di più dalla vita? Pubblicità.

  • 21.55

    Comunque lo schema è questo: chiacchiera, Romina, Canzone, ospite, chiacchiera, Colore, Romina, Canzone, ospite, un pizzico di storia, monumenti, canzoni…etc etc

  • 21.56

    E diciamolo… Al Bano sta facendo ‘scialare’ Bruno… E quando gli ricapita un viaggio così.

  • 21.58

    Uh, riecco Romina: immagini tratte da un galà tv registrato a Sofia.

  • 21.59

    E beccatevi sto pienone a Sofia…

  • 22.01

    Ah già, dovevamo parlare degli italiani di successo: si va da Nino, chef italiano in Russia, che ora deve arrangiarsi senza prodotti italiani, per via delle sanzioni. Ripiega con le importazioni dal Nord Africa.

  • 22.02

    Al Bano sa fare tutto, anche cucinare: e scatta pure la sfida ai fornelli. Mi viene in mente il risotto di D’Alema…


  • Vespa: “Te lo ricordi l’insediamento di Putin?”
    Al Bano: “Che emozione!”
    I due sono nel salone dell’incoron… ehm, dell’insediamento di Punti. No, vabbè, a me sembra un tantino celebrativo. Sarà stato il dazio da pagare per entrare al Cremlino e fare uno speciale tv?

  • 22.10

    “Qui nella sala del trono dove Putin ha tenuto il suo discorso di insediamento ha parlato anche Togliatti rivolgendosi direttamente a Stalin…, ma comunque qui Putin riunisce i suoi collaboratori più stretti”… ok, è stato pronunciato più volte il nome ‘Putin’ di ‘Romina’.

  • 22.12

    “Ma chi ce lo doveva dire a noi che un giorno saremmo stati qui… io da Cellino San Marco e tu da L’Aquila”. Grandi verità. E intanto Al Bano canta Va’ Pensiero con l’Armata Russa.

  • 22.14

    Giro negli appartamenti privati degli Zar al Cremlino.

  • 22.15

    Un pizzico di giro museale, tra camini di malachite, pavimenti in marmo di Carrara, stufe e letti.

  • 22.20

    Giro in metropolitana per Vespa e Al Bano…

  • 22.30

    E comunque, se finisse ora sarebbe ben pagato…

  • 22.32

    Ora Al Bano ci porta nel regno dell’Armata Russa, fu Rossa…. E canta Funiculì Funiculà. Apposto….

  • 22.36

    Giro delle mura del Cremlino, dove sono sepolti i grandi di Russia, da Gagarin a Breznev, da Stalin (traslato dal mausoleo di Lenin) ad Antropov.

  • 22.38

    Intervista ad Antonio Gramsci jr Vespa, per ricostruire la storia del suo avo. Vespa, mi sa che devi ritirare fuori Romina…

  • 22.40

    Visita al mausoleo di Lenin. Qualche anno fa sarebbe scattata un’interrogazione per tutto questo ‘rosso russo’. Ma è anche vero che Putin è ‘amico’ di tutti…

  • 22.41

    Un pizzico di folklore con Al Bano… ma tra un po’ riciccia Romina, lo sento.

  • 22.42

    No, spunta la Maksarova… e c’è anche un’intervistina a una giornalista georgiana che ha intervistato Assad.

  • 22.45

    Al Bano intanto canta “Guarda che Luna”.

  • 22.46

    Ah ecco, siamo arrivati ai Magazzini Gum, simbolo del consumismo moscovita, molto lontani però dai tempi del regime. Allora negozi semivuoti, oggi le griffes internazionali, dice Vespa. “Il mondo cambia in meglio, per fortuna” dice Al Bano.

  • 22.47

    Intervistano il proprietario dei magazzini Gum: parla un italiano perfetto perché ha iniziato nel 1990 con la maglieria in Emilia Romagna.

  • 22.49

    Arieccola Romina! Ci sei mancata!

  • 22.52

    Siamo nella Piazza Rossa: ci avviamo alla conclusione? Che meraviglia la cattedrale di San Basilio…

  • 22.54

    Al Bano celebra anche messa… canta il Padre Nostro…. NO MA IO VOGLIO CONOSCERE IL GENIO CHE HA AGGANCIATO IL BALLO DEL QUA QUA AL PADRE NOSTRO! Ma veramente complimenti, eh!

  • 22.56

    Visita alla scuola italiana di Mosca. E cantano Felicità.

  • 22.59

    Un po’ di storia della chiesa del Cristo Salvatore. No, ma io direi che per oggi anche basta, eh.

  • 23.00

    Ah, mi sembrava strano che non si parlasse del vino di Al Bano, esportato anche in Russia (ovviamente). L’incontro è con un cavaliere del lavoro italiano, che però è russo: il suo merito è aver aiutato il vino italiano in Russia. Siamo i primi con 76mln di litri, di cui metà in bollicine… Vino escluso dalle sanzioni: continuiamo a venderlo.

  • 23.03

    Praticamente Al Bano è in modalità juke box: ovunque va, canta. Il dazio.

  • 23.03

    Altro dazio, incontro con il responsabile di Pirelli Russia.

  • 23.05

    Piccolo compendio della musica italiana amata in Russia: come già detto in apertura, trattasi del cast di Sanremo 1983, praticamente. Il primo amore non si scorda mai.

  • 23.07

    L’ex centrale elettrica della Moscova diventerà un museo di arte contemporanea con disegno di Renzo Piano. Progetto curato da un’italiana, laureata all’Orientale di Napoli.

  • 23.10

    Inaugurano Primavera 2019. Voglio solo dire che stanno ai rendering. E non dubito che rispetteranno i tempi.

  • 23.14

    Un’altra intramuscolo di intervista a un imprenditore che mi pare di aver capito produca pasta e c’è anche il console italiano negli Urali. Ormai la mia mente è piena di Al Bano che canta pezzi di Felicità, di applausi e di parole. Ah, ora sono tornati da Nino Graziano, chef de La Bottega Siciliana, che proprio in diretta a Porta a Porta qualche anno fa seppe della seconda stella Michelin. E che poi si è trasferito in Russia. L’abbiamo visto ore fa, ma ce lo presentano ora.

  • 23.17

    Insomma, con una tavolata Vespa liquida altri 5 o 6 ospiti. Questo speciale è un ibrido, un patchwork di vocalizzi di Al Bano e di interviste a gente che non si riesce neanche a capire che facciano. Il succo è che noi siamo bravissimi, i russi ci amano e sono bravissimi perché ci apprezzano.

  • 23.20

    E si ritorna al punto di partenza, il Festival di Sanremo 1983, avamposto occidentale nell’URSS di Andropov. Ho come l’impressione che questo speciale abbia qualche problema di scrittura… Si sta avvitando su se stesso.

  • 23.22

    Sono 31 anni che Al Bano va in Russia. E racconta di come Romina all’inizio la odiasse tanto da piangere. Dopo 20 giorni piangeva perché non voleva andar via…. uhm. Eh beh, per chiudere Romina è necessaria.

  • 23.25

    “Le sanzioni quanto ci sono costate?”: tra un vocalizzo di Al Bano, un filmato di repertorio di Romina e un ricordo anni ’80, Vespa ripiazza una domanda seria alla tavolata di imprenditori e vips, peraltro col boccone in bocca. Talk shabby chic….

  • 23.29

    C’è pure l’intervento di un italiano che ha riportato il Four Season a Mosca. E Al Bano canta. E brinda. E canta.

  • 23.31

    E’ FINITO! Andiamo in pace. E con un gran mal di testa!

Al Bano ridotto a jukebox per vip danarosi mentre Vespa guida un talk shabby chic che sembra una missione all’estero della Camera di Commercio: questa l’estrema sintesi di ‘Dalla Russia con Al Bano‘, lo speciale Porta a Porta che doveva celebrare Al Bano, raccontare gli italiani a Mosca e ufficiosamente (diciamocelo) lanciare Così Lontani, Così Vicini, al via venerdì prossimo con la conduzione proprio di Al Bano e Romina.
E non è un caso che proprio la loro storia d’amore abbia aperto la puntata e abbia sostanzialmente funto da leit-motiv per l’intera serata. La funzione mi è parsa abbastanza evidente: il gossip ‘nostalgia’ doveva agganciare il pubblico e tenerlo a sé per tutte e due le ore di programma.

Il problema, però, è che questo speciale non sapeva dove andare. Mentre Bruno e Al Bano sembravano perfettamente a proprio agio tra le strade di Mosca, il programma seguiva una struttura stanca, fatta di un’alternanza di gossip, ricordi, (estratti di) canzoni, incontri intramuscolari con imprenditori italiani e/o russi che cantassero le lodi del made in Italy o l’abilità di chi ha costruito imperi all’ombra del Cremlino, folklore russo, cene, visite museali, Romina, fans, in un eterno ritorno confusionario e soprattutto incapace di tenere un tono.

Non è stata una monografia su Al Bano, ridotto piuttosto a vocalizzare di tanto in tanto pezzi di repertorio (Felicità su tutti) in ogni luogo visitato o in ogni casa in cui è stato invitato; non è stata una puntata di gossip sull’eterno amore tra Al Bano e Romina, usata invece come ‘amo’ per agganciare il pubblico; non è stata un’inchiesta sull’import/export italiano in Russia, anche se si è tentato un cenno sulle conseguenze dovute alle sanzioni della comunità internazionale per la guerra con l’Ucraina; non è stato un reportage sugli italiani che hanno fatto fortuna in Italia (o viceversa). E’ stato, piuttosto, un patchwork raffazzonato di tutti questi diversi momenti, cuciti tra loro con una certa approssimazione – tanto che alla fine ha finito per ripetersi, tentando una narrazione a circolo che però non è riuscita – e costruito con microsegmenti che invece di dare ritmo hanno reso tutto confuso, con un continuo cambio di argomento e tono. A titolo esemplificativo valga il Padre Nostro intonato da Al Bano nella chiesa di San Basilio cui è stato agganciato, quasi in dissolvenza, il Ballo del Qua Qua. E il modo ancor m’offende…

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La cifra più evidente, però, è stata quella della ‘celebrazione’ e dell’incensamento di chiunque si trovasse nel raggio d’azione di Vespa. Dopo l’agiografia di Al Bano, l’afflato più accorato mi è sembrato quello rivolto a Putin, nominato a tratti più di Romina (e Berlusconi ne sarebbe stato lieto). E se la prima parte ha puntato soprattutto sulla popolarità di Al Bano – invitato ovunque, riconosciuto ovunque, amato ovunque -, nella seconda si è assistito al road tour di Vespa tra italiani a Mosca. Il piglio promozionale c’è tutto, in ogni incontro, da quello con l’erede di Gramsci a quello con la responsabile del nuovo museo contemporaneo, dal ‘portavoce’ Pirelli in Russia all’italiano che ha riportato il Four Season nella capitale, dal console italiano al Cavaliere del Lavoro d’Italia ma di nazionalità russa, che promuove il vino tricolore. A ciascuno son concessi pochi minuti: grande la confusione sotto il cielo, forte la sensazione di incompletezza e di sostanziale inconcludenza. Tanti spunti, ma alla fine pochi davvero contestualizzati, anche perché l’attesa era concentrata su Al Bano. Il focus atteso era lui, non l’evoluzione dei Magazzini Gum descritta in 5 minuti, intervista al proprietario inclusa.

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Se poi ci si mette la tavolata finale servita a raccogliere il maggior numero di ospiti italiani utili allo scopo, con Vespa intervistante con boccone in bocca e Al Bano in cucina modello ‘risotto D’Alema’, la sensazione di trovarsi di fronte a un talk shabby chic, volutamente informale ma a tratti pretestuosamente intenzionato a trattare temi seri, è stata davvero forte. Questa volta Bruno Vespa non è riuscito a equilibrare i contenuti e a costruire un racconto coerente. Chi troppo vuole nulla stringe e mi pare che a questo speciale sia stato chiesto davvero troppo.

Speciale Porta a Porta | Dalla Russia con Al Bano | Diretta

Speciale Porta a Porta | Dalla Russia con Al Bano | Anticipazioni

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Al Bano star in Russia raccontato dal reporter d’eccezione Bruno Vespa: questi gli ingredienti dello Speciale Porta a Porta “Dalla Russia con Al Bano” in onda questa sera, venerdì 15 gennaio, alle 21.10 su Rai 1 e che seguiremo live su Blogo.

Vespa diventa reporter di viaggio per testimoniare la grande popolarità che il cantante di Cellino San Marco (con e senza l’ex moglie Romina Power) ha ‘oltre Cortine’, nella patria di Stravinskij e Čajkovskij, di Prokof’ev e di Vladimir Putin. Il tutto in uno speciale dal sapore natalizio che porta in tv l’atmosfera di Mosca durante le Feste.

Ma Bruno Vespa e Al Bano Carrisi non sono certo turisti qualunque, anzi ci guidano in luoghi solitamente inaccessibili, come le stanze segrete del Cremlino o le quinte del Bolshoi, ma anche nei posti più amati dai russi, come i Magazzini Gum o San Basilio. Non manca anche un’esibizione con il coro dell’Armata Rossa, che abbiamo già avuto il piacere di apprezzare qualche anno fa con Toto Cutugno in una ormai memorabile versione de L’Italiano.

Ma questo speciale è anche l’occasione per rinfrescare il repertorio di Al Bano, che è riuscito a conquistare anche la Grande Madre Russia, e per ricordare i momenti più romantici della storia d’amore con Romina.

Speciale Porta a Porta – Dalla Russia con Al Bano | Come seguirlo in diretta e in live streaming

Lo speciale di Vespa e Al Bano a Mosca va in onda questa sera, venerdì 15 gennaio, in prima visione su Rai 1 in prima serata, ma può essere seguito in live streaming sul portale Rai.tv.

Speciale Porta a Porta – Dalla Russia con Al Bano | Second screen

Per commentare e seguire live lo speciale Porta a Porta vi consigliamo, ovviamente, il nostro liveblogging, al via su TvBlog dalle 21.10. Porta a Porta ha una sua pagina Facebook ufficiale e anche un profilo Twitter, @RaiPortaaPorta. L’hashtag è #portaaporta.


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