Home MasterChef Italia MasterChef, è #dadogate: Mario eliminato per averlo usato. Ma l’ex vincitrice Tiziana è testimonial della Star

MasterChef, è #dadogate: Mario eliminato per averlo usato. Ma l’ex vincitrice Tiziana è testimonial della Star

A MasterChef il dado è bandito in cucina, non come sponsor. Mario eliminato dalla gara per averlo usato, mentre Tiziana…

pubblicato 17 Dicembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 07:03

Le contraddizioni di MasterChef sono infinite. Il programma che difende l’alta cucina e che vede, poi, Carlo Cracco pubblicizzare le patatine in busta e Bastianich le sfoglie del supermercato. Il programma che ha sempre difeso la trasparenza ai fornelli e poi ha incoronato Tiziana Stefanelli. nonostante non abbia rispettato una volta il tempo scaduto (e fu subito #oilgate). Per non parlare dello scandalo dell’ultimo vincitore sollevato da Striscia la notizia (su cui è bene sorvolare, essendo finito tutto in tribunale).

Nella prima puntata della quinta edizione l’ennesima dimostrazione di incoerenza. I giudici hanno eliminato senza pietà Mario per aver messo “un angolino di dado” nel suo piatto, la ciambotta alla delicitana. Barbieri lo ha condannato senza pietà, visto che avrebbe potuto usare un po’ di sedano e farlo naturalmente. Da qui all’umiliazione sulla pubblica piazza il passo è stato breve.

Ironia della sorte ha voluto, però, che la stessa vincitrice di MasterChef 2, Tiziana Stefanelli, abbia cavalcato l’onda mediatica accettando la pubblicità della Star. Insomma, uno dei volti più conosciuti del programma Sky è diventata testimonial del più noto brodo da cucina (che poi l’ha portata dritta nella giuria de La prova del cuoco, programma ruspante per eccellenza). Qualcuno dirà che era solo pubblicità e che con lo sponsor tutto è lecito.

Ma allora MasterChef insegna che ci si può pure permettere di sparare merda su qualcosa, pur di fare i fighetti puristi, ma poi rivalutarla per farci fattura. Insomma, sono i soldi a fare la vera differenza, mica l’impiattamento. Questa è la lezione (immorale) di vita del tempio della cucina televisiva.

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