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RadioBlog | Linus ha rifiutato la proposta del Pd di candidarsi a sindaco di Milano

“Non mi sento all’altezza della carica. Faccio il mio lavoro da 40 anni vuol dire che sono abbastanza bravo a farlo”

pubblicato 2 Dicembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 07:43

Linus sindaco di Milano. Non succederà (a quanto pare), ma ci siamo andati molto vicini (a quanto pare). Lo speaker e direttore artistico di Radio Deejay ha raccontato nelle scorse ore di aver ricevuto dal Pd la proposta di candidarsi a sindaco della città di Milano, che nella primavera del 2016 tornerà al voto (Pisapia, come noto, ha scelto di non ripresentarsi).

Pasquale Di Molfetta, conduttore radiofonico e televisivo, scrittore e blogger, grande appassionato di corsa podistica e maratona, nato a Foligno da genitori originari di Canosa di Puglia e vissuto a Milano, ha risposto ‘no, grazie’. All’Adnkronos ha spiegato perché:

Si, la proposta c’è stata ma, per quanto mi avesse lusingato, ho risposto ‘no grazie’, non mi sento all’altezza della carica. La politica mi fa abbastanza impressione e non credo di avere l’armatura per affrontarla. Del resto qualunque lavoro è politica e se faccio il mio da 40 anni vuol dire che sono abbastanza bravo a farlo. Meglio continuare così. Capiamoci, una sfida del genere in termini assoluti mi affascina ma proprio non mi sembra il caso. Faccio altro. Solo per spiegare, nel caso, perché il sindaco di Milano è un tipo che si chiama Linus, si perderebbe un sacco di tempo.

La richiesta avanzata dal partito di Renzi allo speaker che ogni mattina conduce Deejay Chiama Italia (anche in diretta tv su Deejay Tv) con Nicola Savino (in corsa per la nomina di “assessore alle stronxate“, ha scherzato oggi Linus) fotografa meglio di ogni altro discorso lo stato della selezione della classe dirigente in Italia da parte della politica. Senza dimenticare che il centrodestra da tempo insegue Paolo Del Debbio, altro volto televisivo che in questo momento gode di grande popolarità. Anche lui ha rifiutato di concorrere alla poltrona di primo cittadino. Ora si valuta l’ipotesi di Alessandro Sallusti. E non è una battuta.