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Questo è il mio paese, su Raiuno la lotta alla mafia di una donna che diventa sindaco per caso

Su Raiuno Questo è il mio paese, fiction in cui la protagonista è una donna che torna nel suo paese d’origine e ne diventa sindaco, dovendo gestire l’amministrazione tra poche risorse e minacce

pubblicato 9 Novembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 08:40

Dopo il successo di Sotto Copertura, Raiuno torna a proporre una nuova fiction d’impegno civile, in cui il Sud Italia è protagonista: Questo è il mio paese, in onda questa sera e domani alle 21:20 (e poi ogni lunedì), racconta infatti la sfida di una donna nel cercare di amministrare un piccolo paese in cui infiltrazioni mafiose e reticenze impediscono una corretta gestione della cosa pubblica.

La ricercatrice in economia Anna Pozzo (Violante Placido) decide di trasferirsi con il marito Lorenzo (Fausto Sciarappa) ed i figli Chiara (Valentina Romani), Nino (Lorenzo Zurzolo) e Caterina (Ginevra Ionta) a Calura, paese del Sud che conosce molto bene, dal momento che vi è nata e cresciuta. Anna, però, aveva deciso di andarsene via dopo la scomparsa dell’amica Lucia (Paola Calliari), con cui condivideva la passione per la giustizia insieme ad Emilia (Gioia Spaziani) ed a Gina (Loredana Cannata). Alla scomparsa dell’amica, inoltre, si era aggiunto il fatto che il fidanzato di allora, Corrado (Francesco Montanari) avesse rotto con lei.

Quando Anna torna in paese, scopre che Emilia è appena stata eletta sindaco: la donna le chiede di far parte della sua Giunta come vicesindaco ed assessore al bilancio. La protagonista accetta, nonostante le numerose difficoltà di gestione di Calura, con la minoranza, guidata dall’ex sindaco Cardi (Ninni Bruschetta), che aspetta il primo passo falso dell’amministrazione. Anna ed Emilia lavorano sodo, in un paese in cui vige il controllo di due clan, quello guidato dal latitante Bartolo Malorni (Paolo Ricca) e quello con a capo Giannino Cafuero (Michele Placido).

Un tumore, però, costringe Emilia a rassegnare le dimissioni: la donna chiede proprio ad Anna di prendere il suo posto. Lei accetta, tra mille dubbi, diventando così sindaco di Calura. Anna, adesso, deve affrontare le pressioni dei due clan, le antipatie di Cardi ma, soprattutto, la mancanza di risorse che le impediscono di risolvere i problemi legati al paese ed ai suoi edifici.

Anna, però, non ha dimenticato i valori con cui è cresciuta da ragazza: decide, così, di amministrare il paese gestendo le risorse economiche con equilibrio e non arrendendosi a raccomandazioni e pressioni. Questo la porta nel mirino prima di Malorni, il cui figlio Cosimo (Cristiano Caccamo), intanto, diventa amico di Nino ed inizia una relazione con Chiara, e poi di Cafuero, che la minaccia velatamente di non intromettersi nei suoi piani. Il coraggio di Anna dovrà quindi scontrarsi con la paura che i due clan possano fare del male ai suoi cari, compresa la sorella Marcella (Teresa Saponangelo), proprietaria di una farmacia in paese ed intenzionata ad aprirne un’altra all’interno di un centro commerciale in costruzione, su cui Anna cercherà di indagare. La protagonista, inoltre, dovrà affrontare anche la crisi con il marito, mentre Corrado sembra ancora interessato a lei.

Questo è il mio paese, sei puntate prodotte da Rai Fiction con Cross Production, scritte da Sandro Petraglia, Elena Bucaccio, Valia Santella, Vincenzo Lauria, Filippo Gravino, Guido Iuculano, Matteo Visconti, Giacomo Bisanti e Fidel Signorile, per la regia di Michele Soavi, unisce il family drama ad un interessante storia dal contesto attuale, che trae ispirazione dalle numerose donne sindaco del Sud Italia, costrette a lavorare con poche risorse e scarsa protezione. Come spiegato dal direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta durante la conferenza stampa, con questa serie tv la Rai si occupa di politica, affrontando un tema che offre numerosi spunti:

“E’ la prima volta che Rai1 affronta il tema della politica, lo fa con la politica locale. Non è solo una storia civile e politica, ma è un grande romanzo che mescola il racconto civile, al drama, al melò e anche al mistery. È anche una storia di rapporti famigliari”.

Petraglia e la Bucaccio, invece, hanno spiegato come siano partiti dall’attualità per un racconto che non vuole riferirsi nello specifico a determinati fatti:

“La prima idea è venuta leggendo le storie di alcune donne sindaco impegnate nel difficile lavoro di amministrare Comuni del nostro sud. Siamo partiti per sopralluoghi, abbiamo parlato con alcune di loro, abbiamo incrociato le diverse loro esperienze, le abbiamo mescolate a letture e chiacchiere, a suggestioni e a invenzioni. Alla fine abbiamo deciso che potevamo tentare il racconto di una donna come tante, con tre figli e un marito, laureata in economia con un contratto a termine scaduto, che è stata lontana dalla sua terra per molti anni e che torna lì per un periodo transitorio e si ritrova, quasi suo malgrado, prima cittadina di Calura.”