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Amanda Knox, Canale 5 ricade nella trappola del “film-verità”

Con Amanda Knox, il film-tv, Canale 5 si trova di fronte alla stessa situazione della fiction Il delitto di via Poma: una ricostruzione che non può fornire la verità e, per questo, diventa poco utile

pubblicato 3 Dicembre 2012 aggiornato 3 Settembre 2020 23:40

L’anno scorso, a proposito de “Il delitto di via Poma”, ne avevamo apprezzato la fattura a livello tecnico, ma eravamo rimasti abbastanza scettici sul fatto che un prodotto di quel genere fosse davvero necessario, visto anche che il processo non era chiuso.

La stessa sensazione emerge con la visione di “Amanda Knox”, il film-tv che ripercorre, fino alla sentenza di primo grado, il delitto di Perugia. Le differenze produttive con la fiction italiana si vedono, ma la base, l’idea di partenza, è sempre quella: voler raccontare uno dei casi giudiziari più discussi in Italia senza però la possibilità di mettervi la parola fine. Per il semplice fatto che la fine di questa vicenda deve ancora arrivare.

Che ha senso ha, dunque, ricostruire l’arrivo di Amanda Knox in Italia, l’incontro con Meredith Kercher e con Raffaele Sollecito, le sue passioni più intime, il suo modo di reagire di fronte all’omicidio, se poi, alla fine (a prescindere dalla sentenza della Cassazione), la verità resterà sempre offuscata dal dubbio?

Amanda Knox, il film-tv
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L’operazione si rivela così di dubbia utilità, una trappola sia per il pubblico che sperava di potersi schiarire le idee su un caso che innegabilmente ha attirato su di sè l’attenzione dell’opinione pubblica, ma anche per Canale 5 stessa, che si ritrova così di fronte all’accusa di voler speculare su un fatto di cronaca ancora “caldo”, per di più proponendo un punto di vista americano, che tende ad attaccare il sistema giuridico italiano a prescindere dalla colpevolezza o no del personaggio principale.

Film-tv come “Amanda Knox”, messa da parte qualità del prodotto -ma non fatevi ingannare dal fatto che sia una produzione americana: non basta il marchio Made in Usa per poter parlare di buon lavoro, anzi-, stridono con la realtà dei fatti e le versioni raccontate dai protagonisti, creando un effetto disturbante non richiesto.

Se i telegiornali ed i programmi di approfondimenti avevano almeno la scusa di dover informare il pubblico sulle novità del processo, produzioni come questa lasciano, alla fine della visione, più basiti che convinti di aver assistito ad un tentativo di avvicinarsi alla verità.


Amanda Knox, il film-tv

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