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Tea Falco: “Le critiche? L’unica arma è l’ironia”

Prima ospite del Giffoni Film Festival 2015, Tea Falco ha risposto alle domande dei giurati e della stampa, tra 1992 e la passione per la fisica quantistica.

pubblicato 17 Luglio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 12:41

Tea Falco apre il Giffoni 2015 e a vederla arrivare eterea, con tanto di coroncina di fiori in testa, sembra perfettamente immersa nel mood festivaliero, che quest’anno si muove tra colibrì (scelto per l’immagine-simbolo dell’edizione) e colori pastello.

Recitazione e fotografia sono le sue passioni, si sa, ma non ha dubbi nella scelta:

“Il mio mestiere è il cinema. Ho sempre voluto fare l’attrice. La recitazione ti porta a esprimere sia il corpo che la voce, è un’espressione totale dell’anima”

dice la Falco che proprio per la sua voce – e dintorni – ha attirato simpatie pubbliche e strali dalla critica.
A chi ne ha contestato la dizione ha ‘idealmente’ risposto con video ironici e di grande successo online, seguiti anche alla parodia di Lucia Ocone a Quelli che il Calcio. Alla platea di giornalisti in sala stampa ribadisce però che

“non riesco a difendermi dalle persone che mi accusano ingiustamente come è successo. L’unica arma è l’ironia. Quando ti attaccano è perché c’è qualcosa dietro, magari c’è invidia, magari lo fanno perché sei carina…”.

Certo è che il personaggio di Bibi Mainaghi ha colpito l’immaginario televisivo: i ragazzi che l’accolgono in sala Truffaut hanno mille curiosità su quel ruolo e sull’esperienza di Sky. Tipo, cosa ha pensato appena le hanno chiesto di interpretare Bibi.

“All’inizio ho detto assolutamente no, perché la politica in generale non mi interessa”

confessa. Poi il ripensamento:

“Però anche interpretare un personaggio politico è costruttivo. E allora ho preso mio padre da parte, mi sono fatta raccontare da lui i fatti dell’epoca e ho affrontato il personaggio. Di quel periodo ricordavo gli omicidi di Falcone e Borsellino, che per me, siciliana, hanno significato tanto”.

E l’Italia di oggi?

“E’ esattamente come quella di 1992. La vita è ciclica e si ripetono sempre gli stessi avvenimenti. E chissà che questi fatti non si ripetano tra vent’anni, ancora”.

A proposito di ‘ancora’, si torna anche alla dizione, croce e delizia degli attori:

“Bisogna recitare in perfetta dizione o con le cadenze dialettali? Beh, dipende da come senti questo personaggio”

ribadisce l’attrice. Ma sulla comprensibilità dei dialoghi aggiunge che in 1992 “ci sono stati anche grandi problemi di mix…”.

Qualche problema si è vissuto anche con La Solita Commedia – Inferno, ultimo film di Biggio e Mandelli uscito in primavera dopo la partecipazione del duo in gara a Sanremo 2015. Il film però non ha ‘entusiasmato’ il box office:

“Purtroppo non è andato bene perché hanno fatto una promozione brutta. All’inizio solo via web che non è bastata…”.

risponde Alla passione per la fotografia (“Ho iniziato a fotografare perché non avevo letteralmente niente da fare. E così uscivo di casa, mi guardavo intorno, fotografo le persone. Fa parte di un modo di guardare la realtà, di osservare se stessi e il mondo, che mi hanno trasmesso i miei genitori. Non l’abbandonerò mai“) unisce anche quella per la fisica quantistica, su cui i giurati del GFF la ‘interrogano’: “La fisica quantistica mi appassiona tutta…. Il pensiero è energia, l’universo è energia“. Anche Giffoni è energia.