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Di cosa parliamo, quando parliamo di televisione?

Eh sì, era il titolo più scontato della storia del bloggin’ (e anche del tv bloggin’), ma sai mai che così facendo qualche lettore capitato qui per cercare le tette di Bambola Ramona o il video di Brigitta Bulgari e Diego Conte – servizi di pubblica utilità socio-culturale che periodicamente il TvBlog fornisce ai suoi

13 Novembre 2005 13:29

Eh sì, era il titolo più scontato della storia del bloggin’ (e anche del tv bloggin’), ma sai mai che così facendo qualche lettore capitato qui per cercare le tette di Bambola Ramona o il video di Brigitta Bulgari e Diego Conte – servizi di pubblica utilità socio-culturale che periodicamente il TvBlog fornisce ai suoi lettori – non si avvicini a Raymond Carver (immagine tratta dal sito della Minimum Fax). Con Paris Hilton e David Foster Wallace ci abbiamo provato. Ora Achille ci dà l’occasione per parlare del tv bloggin’ – dopo essere stati tirati in ballo dal consueto quanto innocuo umorismo cattivello dei blogdiscounter – e per approfondire l’argomento. Citiamo il suo post, nella parte in cui si parla di blog televisivi. Scrive Achille

Da manuale il caso Daveblog, ormai punto di ritrovo per orde di telemaniaci e telespettori/critici di ogni fede e provenienza. Ma non dimentichiamo la prima blogstar, Selvaggia Lucarelli e il nuovo Tvblog (che se non sbaglio è il primo blog inserito tra le fonti di google newsnon il primo, ma fra i primi, ndM). Vogliamo mettere nel conto che dei due blogger più influenti degli ultimi anni uno è il critico televisivo di Vanity Fair e l’altro un autore televisivo che scrive appena può di serie tv? Che quello che considero il miglior blog a più voci è nato da un newsgroup di fan di Friends? Che tra i blog di Repubblica il più riuscito sembra quello di Dipollina?


Ecco, mi piacerebbe parlarne e continuare il dibattito anche qui.

Perché si parla di Tv? Perché i blog che parlano di tv hanno successo?
Io ho una mia teoria. Non perché sia facile farlo, anzi. Spesso non si azzecca il modo, spesso ci si riduce davvero a dare solo una scarna notizia, mentre si vorrebbe essere più incisivi e con la battuta o la citazione sagace a portata di mano.
Ma io credo che si parli di tv, nei blog, perché è naturale che sia così. Il blog si nutre di immaginario televisivo e sociale, e deve per forza parlarne. Il blog è un mezzo, e come tutti i mezzi parla di altri mezzi e interagisce con essi, e siccome il blog si propone in qualche modo – che poi ci riesca o meno, per ora non fa parte dell’argomentare – di essere un mezzo di libera espressione, esso trova nella tv il naturale nemico, ma anche la naturale ambizione.
Mi spiego: secondo me è naturale che il blogger si scagli contro una certa tv, è naturale che rida di una cert’altra, è naturale che ne esalti una terza – da qui, ad esempio, le manie di molti blogger per le serie tv -. Che partecipi alle operazioni di recupero del trash, di rivalutazione del reality come mezzo di intrattenimento leggero, fruibile a più livelli, che faccia pettegolezzo e rida del pettegolezzo e lo sbeffeggi e in qualche modo ne viva.
E’ naturale perché fa parte del mezzo, che fa parte della società, nella quale la tv – piaccia o meno – esiste e – intesa non come tubo catodico, ma come strumento di diffusione di immagini in movimento, quindi abbracciando anche la sua naturale evoluzione wireless – è destinata a crescere di importanza e di accessi. Per numero di spettatori, e anche per numero di fabbricanti di contenuti. Un po’ come accade con le webradio, e prima ancora, ovvio, con i blog testuali e i blogger.
Poi uno rilegge il suo bravo pistolotto da blogger, non sa se esserne soddisfatto o meno, ma si è dimenticato di una cosa: che parlare di televisione è anche un modo per non prendere troppo sul serio se stessi. Cosa che non guasta mai. Quindi, il blogger rimette semplicemente al giudizio dei suoi lettori e commentatori, con il fatidico acchiappacommenti: cosa ne pensate?