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Boss, su Raitre Kelsey Grammer nel suo primo ruolo drammatico

Su Raitre Boss, la serie tv con Kelsey Grammer per la prima volta in un ruolo drammatico: sarà Tom Kane, sindaco di Chicago alle prese con una malattia che vuole tenere nascosta

pubblicato 4 Ottobre 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 01:19

E’ la politica corrotta, quella che non guarda in faccia a nessuno e che ha sete di potere, quella che persegue il protagonista di “Boss”, la nuova serie tv in onda da questa sera alle 21:05 su Raitre. Una proposta inusuale per la prima serata italiana, a meno che non si stia parlando di una rete minore del digitale terrestre: per capire come mai, vi basterà seguire la serie.

Il mondo della politica, dicevamo, è protagonista sì, ma non pensate che “Boss” sia una serie che si concentra solo sui rapporti all’interno delle stanze del potere di Chicago, dove è ambientata la serie creata da Farhad Safinia e la cui prima stagione è composta da otto episodi.

“Boss” è, innanzitutto, la storia di un uomo, Tom Kane (Kelsey Grammer, vincitore di un Golden Globe per questo ruolo), sindaco di Chicago senza scrupoli e pronto a tutto per restare sulla sua poltrona. Tom, però, dovrà anche affrontare una malattia degenerativa, la demenza da corpi di Lewy, che scopre di avere in un periodo molto delicato della politica cittadina e dello stato dell’Illinois.

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Per questo, decide di non comunicare a nessuno la notizia: nè alla moglie Meredith (Connie Nielsen), nè ad Ezra (Martin Donovan), suo consulente politico, nè a Kitty (Kathleen Robertson), la sua assistente. Solo sua figlia, Emma (Hannah Ware), che ha sempre biasimato il padre, sarà a conoscenza del suo segreto.

“Boss” diventa quindi un drama politico dove la corsa per l’elezione a governatore dell’Illinois s’intreccia al dramma personale di Tom, da sempre abituato a decidere da solo il proprio percorso e che, ora, è costretto a subire gli effetti della malattia.

Prodotto tra gli altri da Gus Van Sant (che ha girato anche l’episodio pilota), la prima stagione di “Boss”, seppure non abbia ottenuto i numeri sperati in America (ma nonostante questo è stata rinnovata per una seconda stagione) è balzata all’occhio della critica, grazie anche all’interpretazione di Kelsey Grammer (“Frasier”), per la prima volta alle prese con un personaggio drammatico.

Il Tom Kane di Grammer (ieri presente a Roma per una Masterclass al Roma Fiction Fest) è un personaggio la cui complessità diventa essenziale per la serie: il suo percorso umano, che non coinciderà sempre con una prevedibile redenzione, si fa mezzo per raccontare un mondo della politica sfacciato e crudele, dove vince chi è capace di mettere da parte i buoni propositi. Il tono cupo e pessimista di “Boss” nei confronti della politica, insomma, rispecchia quella disillusione che in molti purtroppo manifestano ai nostri giorni.



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