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Dolce piccola Remì arriva su Italia 1

Ecco risolto l’arcano (ritrasmetteranno Remì?). Dal palinsesto della rete ho scoperto che, a partire dal 28 febbraio, Italia 1 trasmette un’altro cartone dedicato a Remì, dove protagonista é una bambina. In onda alle 7.20, al posto di Heidi, la serie animata Dolce Piccola Remì ((Remy la bambina senza famiglia- Ie Naki Ko Remi) é composta

25 Febbraio 2008 09:33

Dolce piccola Remì Ecco risolto l’arcano (ritrasmetteranno Remì?). Dal palinsesto della rete ho scoperto che, a partire dal 28 febbraio, Italia 1 trasmette un’altro cartone dedicato a Remì, dove protagonista é una bambina.

In onda alle 7.20, al posto di Heidi, la serie animata Dolce Piccola Remì ((Remy la bambina senza famiglia- Ie Naki Ko Remi) é composta da 26 episodi e prodotta da Nippon Animation. Non l’abbiamo mai vista in tv ma é uscita in una serie di 4 dvd editi da Shin Vision. Racconta la storia di una solare e vivace ragazzina che vive con la madre e la sorellina in Francia, e viene notata per la sua bellissima voce da un artista di strada Vitali che la prenderà con sé. In questo modo la salverà (e non comprerà) da un commerciante senza scrupoli al quale il padre l’aveva venduta.

‘Remy, la bambina senza famiglia’ fa parte delle serie World Masterpiece Theatre, una serie di titoli di romanzi classici per ragazzi diventati classici dell’animazione giapponese (qui ci sono le sigle originali di alcuni romanzi).

Una delle maggiori differenze col romanzo, oltre al sesso di Remy, è il personaggio di Nana, la sorellina della bambina, assente nella versione cartacea e in tutte le edizioni animate avute finora. Inoltre la sigla finale nella versione giapponese inizia sull’episodio stesso (così), mentre in italiano è stata sostituita da un brano musicale. I daloghi sono alleggeriti, i personaggi delineati all’acqua di rose come Vitali (e non più Vitalis) che nell’anime precedente e nel libro è un personaggio complesso, la presenza di molti bambini nella serie che rendono il tutto meno drammatico e adatto ad un pubblico più giovane. Ma è piacevole. Non bisogna paragonarla alla versione del 1977, diciamo che è tutta un’altra cosa e ha poco a che vedere con il romanzo ‘Senza Famiglia’ di Hector Malot.
Per saperne di più ecco la scheda di Nekobobon. Quando avrete visto il cartone mi saprete dire.

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