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Il Commissario Rex da stasera indaga a Roma

Dopo quattordici anni di investigazioni austriache, il commissario Rex, il cane poliziotto più famoso della tv, sbarca a Roma, protagonista da stasera su Raiuno di 8 puntate dell’undicesima stagione, che da quest’anno assume semplicemente il titolo “Rex”.Lo spostamento nella capitale è solo la prima novità della serie, che vedrà per la prima volta al fianco

29 Gennaio 2008 09:07

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Commissario Rex Kaspar Capparoni Dopo quattordici anni di investigazioni austriache, il commissario Rex, il cane poliziotto più famoso della tv, sbarca a Roma, protagonista da stasera su Raiuno di 8 puntate dell’undicesima stagione, che da quest’anno assume semplicemente il titolo “Rex”.

Lo spostamento nella capitale è solo la prima novità della serie, che vedrà per la prima volta al fianco del pastore tedesco Henry (una vera star: è stato assicurato per un milione di dollari) un commissario italiano, Lorenzo Fabbri, interpretato da Kaspar Capparoni.

Per via di un caso che coinvolge anche la polizia viennese (nella persona di Erika Hedl-Denise Zich) avviene l’incontro tra Fabbri e Rex, tra i quali scocca il “colpo di fulmine”. Qualche pratica da sbrigare e il gioco è fatto: Rex trasloca a Roma.

In un’ambientazione tutta nuova (con la regia di Marco Serafini), torna quindi uno dei telefilm europei che negli ultimi anni ha raccolto più affezionati, ed ha lanciato attori come Tobias Moretti (era il commissario Moser), poi scelto per il ruolo di Giuseppe nell’omonimo film per la tv Mediaset, ma anche Rhett Butler e Gedeon Burkhard, oltre che aver dato vita allo spin-off “Stockinger”, dal nome del protagonista che affiancava Moser e Rex nelle prime due serie.

Ma il protagonista è sempre stato il pastore tedesco, interpretato in realtà in questi anni da tre cani diversi, coccolato come un vero e proprio divo, come ammette Kaspar Capparoni sulle pagine di “Tv Sorrisi&Canzoni”:

“Quando arriva sul set viene richiesto il silenzio assoluto. Gli unici autorizzati a parlare sono il regista e la sua addestratrice. Se è stanco viene utilizzata una controfigura e nelle scene più pericolose due ‘stunt dog’. E poi ha una camerino meraviglioso, una grande roulotte con tutti i gadget immaginabili, cuscini, giochi…Manca solo la sua foto”.

Su questo quindi poco cambierà, il cane poliziotto sarà indispensabile per il commissario Fabbri nella risoluzione dei casi che si svolgeranno in questa serie. Sulla figura del protagonista maschile- attendiamo una serie in cui Rex sarà affiancato da una donna-, invece, Capparoni ha sottolineato quanto ci abbia messo di suo in questo ruolo, che pare aver desiderato fin da quando la serie ha iniziato ad andare in onda:

“I commissari che hanno preceduto Lorenzo erano troppo perfetti, mancavano di ironia. Io l’ho caratterizzato con i miei difetti: storpia i nomi come me, è scontrosetto, ma in fondo è un bonaccione. Con Fabio Ferri, che interpreta l’ispettore Morini, abbiamo aggiunto un po’ di commedia, così Lorenzo risulta autoironico e simpatico. Ho cercato di dare anche a lui uno spessore, per non farlo diventare solo l’accompagnatore di Rex”.

Senza particolari innovazioni nella sceneggiatura- casi di cronaca nera risolti nell’arco dei 50 minuti di ogni episodio-, anche quest’undicesima serie si propone di percorrere la stessa struttura delle edizioni passate, puntando, coi grandi, sulle storie e, coi più piccoli, sulle peripezie del cane. Ci auguriamo, nonostante ciò, che le storie raccontate non cadano nel banale o nel classico colpo di scena che tutti si aspettano.

Mentre la serie deve ancora partire, e il gradimento è ancora un’incognita, la produzione è pronta a girare una nuova serie, a partire dal 18 febbraio, sempre a Roma.

La Beta Film GmbH, che produce la serie per la Leader Productions con la collaborazione della rete tedesca Orf, della spagnola Telecinco e della Rai, quindi, crede molto nelle potenzialità dei nuovi scenari e dei nuovi protagonisti italiani (tra cui, in alcuni episodi, compariranno anche Gea Leonello, ora in “R.I.S.” e Margot Sikabonyi), decidendo di far girare sia in italiano che in tedesco, per poter vendere più facilmente il prodotto all’estero, e magari negli stessi paesi dove il Rex tedesco spopolò fino a due anni fa.

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