Home Amici di Maria De Filippi Amici 2015, i Retroscena della terza puntata. Il Bello della differita (e di Elisa che ‘sbatte’ la porta)

Amici 2015, i Retroscena della terza puntata. Il Bello della differita (e di Elisa che ‘sbatte’ la porta)

Cos’hanno tagliato dalla terza puntata del serale di Amici? Blogo era in studio e vi racconta cosa non abbiamo visto su Canale5

pubblicato 25 Aprile 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 15:46

Sabato scorso ho assistito dal vivo alla terza puntata del serale di Amici, che è appena terminata su Canale5. Guardandola in tv ho ricevuto l’ennesima conferma di come la percezione di un programma da casa sia sempre diversa e più esaltante rispetto a quella in studio. A maggior ragione di un talent diventato sempre più impegnativo, sul profilo della logistica in studio, come Amici.

Non vi nascondo che le lungaggini e la dispersioni della registrazione sono talmente spiccate, che Maria De Filippi è veramente incredibile nel riuscire a tenere le fila della puntata. La conduttrice si trova a registrare in quattro ore quanto andrà in onda in tre (pubblicità inclusa), tra ingombranti scenografie di Peparini e urla isteriche dei fan, che a volte non consentono agli spettatori in studio di seguire a pieno le dinamiche (mi chiedo come faccia Maria a sentire i commenti di tutti i giudici).

Per il resto ci sono una serie di commentini che questa sera sono stati tagliati, a beneficio del ritmo. A un certo punto, ad esempio, Loredana Bertè – a proposito dell’amore tra Virginia e Cristian – si è chiesta se fossimo nella soap Il Segreto (ma non l’abbiamo sentita). Oppure “ci siamo persi” la domanda di Maria a Renga ‘quali canzoni portavi ai Festival in cui hanno vinto Emma ed Elisa?’, con la risposta di lui ‘Non me lo ricordo’ (hanno tagliato anche il racconto dei suoi esordi). O, ancora, non sapremo mai se gli auguri dei fan in studio a Paola per il suo compleanno siano stati tagliati perché, appunto, festeggiava la settimana scorsa.

Nulla di imperdibile, appunto. Anzi il montaggio ha fatto miracoli, tagliando siparietti lunghissimi come quello di Luciano Onder o gli stessi momenti morti prima e dopo l’ingresso di Virginia Raffaele. Hanno proprio ragione quelli di Fascino a puntare sul bello della differita perché, credetemi, quello della diretta metterebbe a fuoco molte sbavature (e la tv di nuova generazione non può più permettersele).

Certo, dallo studio si possono cogliere delle “tensioni” in presa diretta, che rischiano di perdersi col taglia e cuci. Il sottoscritto è rimasto colpito, in particolare, dall’incontenibile stato d’animo di Elisa, che è la vera variabile impazzita di questo serale (e la amiamo tutti per questo). Per lei è come se le telecamere non esistessero, al punto da reagire alle sconfitte dei suoi ragazzi in maniera più fragile di loro. E’ lei la prima vera artista che si mette in gioco in un talent, 24 ore su 24, prendendolo più seriamente dei suoi dischi.

A colpirmi, in particolare, è stato qualcosa su cui probabilmente la post-produzione ha voluto glissare. In chiusura della terza puntata, mentre c’era la Nannini, Elisa (già insofferente a inizio puntata dopo gli rvm-gossip su Virginia) è uscita dallo studio sbattendo “la porta” di ingresso alla sua postazione. Ha reagito piuttosto male all’eliminazione di Paola, al punto che Rudy Zerbi ha provato “a distanza” a comunicare alla De Filippi cosa le passava per la testa. Zerbi è come se fosse “l’autore” infiltrato di Maria, quello che dalla Postazione dei Blu tiene tutti gli umori della squadra sotto controllo, mentre Maria è seduta vicino ai Bianchi e segue più da vicino Emma.

Sono Emma ed Elisa, per il resto, le vere Wonder Woman di questo serale, che hanno fatto del loro antagonismo costruttivo la vera attrazione di ogni manche (dal vivo, in quanto a futuro artistico, si salvano solo Briga, Klaudia, Giorgio e I The Kolors, per il resto lo spettacolo lo fanno solo loro).

Detto questo vorrei spendere un’ultimissima parola su Giuliano Peparini, il tanto decantato asso pigliatutto della danza. Dal vivo le sue coreografie, pur mastodontiche, comunicano un senso di ripetitività di messaggi. E, soprattutto, una rappresentazione della figura femminile non esaltante.

Sembra che le donne delle coreografie di Peparini siano solo fatte per essere sedotte e abbandonate, alla mercé di uomini dominanti che le sbattono da una parte all’altra dello studio (per simulare altro). Sola eccezione forse Klaudia (non a caso ballerina di classico che può far tutto): peccato che anche lei, nel numero di Cabaret, abbia calzato dei panni trasgressivi che non facevano onore alla sua classe.

Peparini, però, è anche quello che ribalta i generi e fa indossare agli uomini gonne e tacchi a spillo. Nelle sue coreografie c’è sempre un tocco di perversione più che passione, oltre al fatto che il monopolio alla lunga stanca. Ogni tanto non sarebbe male rivedere qualche prova di classico, una presa o una coreografia più spensierata à la Garrison. Va bene la direzione artistica spettacolare, ma costruire scenografie per valorizzare i ragazzi e non per scandalizzare a tutti i costi sarebbe più opportuno, altrimenti Peparini rischia di diventare il Tommassini di Amici.

Amici di Maria De Filippi