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Mario Giordano saluta i telespettatori di Studio Aperto

L’uscita di scena di Mario Giordano da Studio Aperto segna la fine di “un’era”, che lo si voglia o no. Lo si è amato o lo si è odiato, lo si è elogiato per la sua genialità o lo si è riempito di critiche per il suo essere superficiale e gossipparo, ma quel che conta

10 Ottobre 2007 16:58

Mario Giordano L’uscita di scena di Mario Giordano da Studio Aperto segna la fine di “un’era”, che lo si voglia o no. Lo si è amato o lo si è odiato, lo si è elogiato per la sua genialità o lo si è riempito di critiche per il suo essere superficiale e gossipparo, ma quel che conta è che Giordano, quest’uomo con la faccia da bambino e con la voce da Paperino, è riuscito a mettere “sulla bocca di tutti” un tg il cui destino sarebbe stato quello di essere uno dei tanti, di rimanere a galla, ma senza mai ergersi al di sopra degli altri. E se ha usato “mezzucci”, se ha fatto poca informazione e tanta disinformazione, se ha utilizzato il linguaggio universale “della gnocca”, è sicuramente da biasimare, ma è arrivato, in barba a tutti, a quello che era probabilmente il suo scopo: distinguersi.

Sono passati pochi giorni dall’annuncio del cambio di Direzione e oggi è stato il momento dei saluti. La voce che non riusciva a nascondere un po’ di emozione, l’augurio al successore e via verso la nuova avventura a Il Giornale, senza dimenticarsi di fare un piccolo bilancio dei 7 anni passati a dirigere il tg della rete giovane Mediaset. Ascolti quadruplicati, alcuni scoop, qualche errore, dovuto però al fatto che, a differenza degli altri, il telegiornale ha avuto il coraggio di osare.
Un bel discorso che sarebbe potuto essere una perfetta uscita di scena, ma che ha peccato in un punto: l’assenza del motivetto strappalacrime in sottofondo.

Fuori Giordano, dentro Giorgio Mulè, che si porta in redazione come vice Annalisa Spiezie del Tg5. Un augurio al nuovo Direttore, che, lasciatemelo dire, eredita un incarico tutt’altro che facile.

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