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Chris Benoit – Un’altra tragedia per il Wrestling

Alcuni lettori, nei commenti, hanno parlato della triste vicenda di cronaca che riguarda il famoso wrestler Chris Benoit: vale la pena, dunque, di trattare l’argomento – considerato anche il discreto seguito che, storicamente, ha il carrozzone della WWE anche in Italia -, come già si fece ai tempi di Eddie Guerrero (nell’immagine, i due wrestler

27 Giugno 2007 23:09

Chris Benoit e Eddie Guerrero

Alcuni lettori, nei commenti, hanno parlato della triste vicenda di cronaca che riguarda il famoso wrestler Chris Benoit: vale la pena, dunque, di trattare l’argomento – considerato anche il discreto seguito che, storicamente, ha il carrozzone della WWE anche in Italia -, come già si fece ai tempi di Eddie Guerrero (nell’immagine, i due wrestler recentemente scomparsi).

Per quanto riguarda la cronaca, c’è ben poco da aggiungere a quel che già saprete, verosimilmente. Ma vale la pena di riassumere brevemente i fatti: Chris Benoit, wrestler canadese, è stato trovato morto nella sua abitazione di Fayetteville (Georgia, U.S.A.), insieme alla moglie e al figlio. La ricostruzione degli inquirenti, come ha dichiarato Bo Turner, del Dipartimento dello sceriffo della Contea di Fayette, indicherebbe che Benoit avrebbe prima strangolato la moglie Nancy Daus (wrestler anch’essa, con nome di battaglia Woman), quindi soffocato il figlio Daniel di appena sette anni. Infine, si sarebbe tolto la vita, impiccandosi nella stanza dei pesi in cui si allenava.

Sui commenti, invece, be’, qualcosa si può ancora dire. Una lettrice chiosa così il triste evento.

Non ho parole per come una persona amata e suguita anche da molti bambini possa arrivare a commettere un omicidio-suicidio. Questo e molte altre cose che si vedono in tv mostrano come il mondo ormai va alla deriva […]

Che il mondo vada alla deriva, be’, non doveva essere un wrestler a dimostrarlo, anche se, nonostante tutto, personalmente conservo quell’ottimismo di fondo che aiuta a campare.
Ma il caso-Benoit va al di là del suo essere personaggio televisivo e fa parte della sua storia personale, del suo essere uomo prima che figura bidimensionale da monitor al plasma o lcd o tubo catodico.
Di fatto, però, si introduce il problema della percezione del personaggio televisivo, argomento quantomai controverso in questo periodo.

Ci si dimentica troppo spesso che quelle figure – spesso archetipiche – che si muovono come ombre colorate sull’elettrodomestico più diffuso al mondo, sono uomini e donne con una storia personale. Ci si dimentica troppo spesso che sono la televisione e il pubblico a idolatrarli e a costruirne il successo e la sfortuna. Ci si dimentica un sacco di cose.
Che non giustificano atti violenti.
Ma che comunque possono essere spunto di riflessione.

Alcuni, poi, sostengono che l’atto violento – che il procuratore distrettuale Scott Ballard dà per certo e archiviato, e che sarebbe stato compiuto in giorni diversi – potrebbe essere stato commesso in seguito a una crisi depressivo-paranoide dovuta all’eccessiva assunzione di steroidi. Anche questa è un’altra storia, che non val la pena di trattare in questa sede.

L’importante è che non si usi una vicenda di cronaca come pretesto per attaccar pipponi moralistici.