Home MasterChef Italia MasterChef 3, Almo Bibolotti: “La finale è stata una farsa!”, Magnolia respinge le accuse

MasterChef 3, Almo Bibolotti: “La finale è stata una farsa!”, Magnolia respinge le accuse

L’albergatore barese polemico: “Eleonora che gli ha fatto tutto: ha pulito le galline, ha preparato tutto il dolce, quel dolce buonissimo che l’ha fatto vincere”. Magnolia risponde alle accuse dando la propria versione dei fatti.

pubblicato 7 Marzo 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 07:14

UPDATE: Durante l’incontro con la stampa tenutosi oggi a Milano, Almo Bibolotti, secondo classificato a MasterChef 3, ha dimostrato di non aver ancora digerito bene la sconfitta. Il concorrente che, stando a quanto rivelato questo pomeriggio, sogna di aprire un ristorante a Bombay nel giro di un anno, ha voluto mettere di nuovo i puntini sulle i per quanto riguarda le, a suo dire, scorrettezze che l’avrebbero danneggiato durante la finale di ieri sera:

Ritengo che questa finale sia stata una grandissima farsa. Sarebbe stato meglio far vedere qualche prova in diretta, in modo da far emergere le effettive qualità degli chef sotto gli occhi di tutti.
Da quello che ho sentito durante la registrazione del programma, alcuni giudizi da parte dei giudici, sono stati tagliati in fase di montaggio: il secondo piatto di Federico, ad esempio, è stato fatto passare come una meraviglia, invece io ero lì nel corso delle riprese e vi assicuro che i commenti non fossero poi così postivi. Uno dei giudici aveva addirittura bocciato quella portata dicendo: “Sa di detersivo!”. Solo che questo commento il pubblico non l’ha potuto sentire per via dei tagli. Il montaggio è sempre stato fantastico, ma non mi spiego come mai io abbia avuto questo grandissimo riscontro anche sul web, e poi la situazione si sia ribaltata al momento del verdetto.

Ma le disparità avvertite dal nostro non sarebbero finite qui. Anche l’ordine con cui è stato chiesto di proporre i piatti ai giudici, non gli è parso dei più corretti. Perché, a suo dire, Federico avrebbe avuto ben trenta minuti più di lui per rifinire le proprie portate:

Una cosa strana che ho fatto notare senza ricevere risposta è che nel momento in cui si è deciso di dare lo stop alla preparazione dei piatto, si è anche stabilito arbitrariamente di fare uscire i miei piatti per prima, senza sorteggio. Così Federico ha avuto ben 30 minuti in più per cucinare le sue portate. Mi assumo tutta la responsabilità di quanto sto dicendo e spero di avere presto una risposta.

E la risposta di Magnolia non si è fatta attendere. Al termine delle dichiarazioni di fuoco del concorrente, infatti, è intervenuto il produttore esecutivo di MasterChef, Alessandro Tedeschi, difendendo la propria creatura televisiva da qualsivoglia accusa di scorrettezza:

L’ultima prova era di preparare un proprio menù. Quest’anno avevamo deciso che tale menù dovesse essere servito a venti e più persone. La prova era di due ore e mezza e il primo concorrente pronto, sarebbe stato anche il primo a partire, come normalmente accade in un servizio ristorante. Al termine delle due ore e mezza, era pronto Almo, ha anche alzato la mano per segnalarcelo, e quindi ha iniziato lui. Inoltre, ho sempre pensato che fosse un vantaggio partire per primo perché i piatti sono appena fatti, quindi più caldi. Non capisco come si sia arrivati a parlare di “complotti”: giunta l’ultima puntata, che vinca uno o l’altro non importa. Chi avrebbe mai voluto far vincere Tiziana l’anno scorso? Solo che è stata più brava durante la finale. Come abbiamo ripetuto più volte, anche quest’anno non si è giudicato sul percorso, ma sul singolo piatto proposto ad ogni prova!

Una risposta convincente, certo. Ma forse sarebbe bastato ricordare ad Almo una tanto semplice quanto dura verità: bisogna saper perdere.

MasterChef 3, Almo Bibolotti secondo classificato: “Federico non sa fare nemmeno la pasta, è stato avvantaggiato”

Dopo la disastrosa diretta (o presunta tale) di ieri sera, il giorno dopo la finale di MasterChef è il momento della polemica tra i concorrenti. Protagonista assoluto è Almo Bibolotti, l’albergatore di Bari noto per i suoi foulard un po’ retrò e la sua cucina raffinata. Il secondo classificato proprio non l’ha presa bene la vittoria di Federico Francesco Ferrero (che pure ha applaudito ieri al momento del verdetto, come dimostra il video in apertura di post) ed ha espresso la sua amarezza a caldo a Vanity Fair:

Sono deluso. Sinceramente, meritavo di più: per tutto il programma non sono mai stato tra i peggiori, non ho mai rischiato di essere eliminato, nelle ultime puntate ho vinto molte prove. Ho ricevuto i complimenti in trasmissione da chef stellati, tutta la sala ieri sera urlava il mio nome.

Il veleno, però, deve ancora arrivare:

Ha vinto uno che non sa fare nemmeno una pasta. Per me è incredibile. Non riesco a credere di essere stato sconfitto per un budino sbagliato. Che poi l’ho assaggiato e non era nemmeno cattivo, l’errore era nella consistenza.

Secondo Almo, per il quale tifava Rachida, il personaggio simbolo della terza stagione del talent culinario di Sky, il medico di Torino è stato aiutato da Eleonora e “quando ha saputo che doveva cucinare per più persone è andato in panico”:

Bastianich e Barbieri erano fissi davanti alla sua postazione per incoraggiarlo. Dietro però c’era Eleonora che gli ha fatto tutto: ha pulito le galline, ha preparato tutto il dolce, quel dolce buonissimo che l’ha fatto vincere.

federico almo

Almo ha rincarato la dose insinuando ci sia stata anche qualche irregolarità nel corso della puntata finale:

Federico ha avuto più tempo di me per preparare i piatti. Chi ha deciso che dovevano essere i miei a uscire per primi? Mentre erano portati in tavola, Federico ha potuto continuare a lavorare sui suoi. Non c’è stato un sorteggio, eppure questa è una gara vera e propria con tanto di notaio a controllarne lo svolgimento. Sul momento non ci ho fatto caso, ma a bocce ferme, ripensandoci, ho realizzato che lui aveva avuto un bel vantaggio. Ho chiesto alla produzione ma nessuno mi ha dato una spiegazione.

Il barese, che ha aperto nella sua città un dog hotel di lusso, ha raccontato di aver scoperto soltanto in un secondo momento la vera natura del rivale torinese che “è troppo presuntuoso” e che invece “deve abbassare la cresta”.

Farlo vincere è un riconoscimento alla sua presunzione. Rispetto la sua idea di cucina ma non lo ritengo uno chef: ha una grande cultura enogastronomica e sarebbe un ottimo critico, ma non lo vedo nella cucina di un ristorante. (Gli manca) innanzitutto il self control, anche se lui dice di essere stato in guerra sotto le bombe. L’ho visto andare in panico più di una volta in cucina, al contrario di me che non ho mai perso la calma e do il meglio nelle situazioni di difficoltà, come dimostra anche la mia storia da imprenditore.

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