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La versione di Banfi tornerà in autunno

Il test di 3 puntate su Retequattro de La Versione di Banfi condotto da Alessandro Banfi è piaciuto ai vertici Mediaset e proseguirà in autunno con una serie

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pubblicato 23 Luglio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 04:50

La versione di Banfi, dopo l’ultima puntata che andrà in onda giovedì 28 luglio 2011 su Retequattro, tornerà in autunno. Come rivela oggi la giornalista Alessandra Menzani del quotidiano “Libero”, il programma di approfondimento politico condotto da Alessandro Banfi è piaciuto ai vertici Mediaset i quali hanno deciso, nonostante gli ascolti non siano stati eccezionali, di dargli una possibilità in periodo di garanzia.

Partito con una media disastrosa del 3,69% e cresciuto poi giovedì scorso al 5,69% 4,59% (pur restando sotto media di rete) in una puntata che ha parlato di casta, di crisi di Seconda Repubblica e di nuova Tangentopoli dopo l’autorizzazione del Parlamento all’arresto di Alfonso Papa, La Versione di Banfi ha convinto i vertici Mediaset a tentare la carta in garanzia dell’approfondimento politico. Del resto l’estate un tempo (oggi meno) era terreno di sperimentazione e i programmi venivano testati in vista della stagione autunnale. Certo, gli ascolti non sono stati esaltanti, forse come dice il nostro Lord Lucas, Banfi è troppo sincero o forse come scrive Aldo Grasso è antitelevisivo; nonostante questo, tornerà in autunno.

Banfi ha messo in piedi un programma non urlato per nulla fazioso (basti pensare che nella scorsa puntata ospiti erano Paolo Mieli, Italo Bocchino, Carolina Lussana, il giornalista del Corriere Sergio Rizzo – autore insieme a Stella del libro sulla Casta -, Franco Bechis) prendendo pure in prestito “dichiarato” l’imitatissima intervista doppia de Le Iene per commentare l’arresto di Papa, ma collegandosi anche nel giorno topico con Roberto Maroni e con la Festa de L’Unità dove parlava il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani.

Insomma, di tutto un po’ e senza necessariamente dare spazio al teatrino della politica come avviene nel caso di altri anchor-man. Vero è che è proprio la contrapposizione a volte serrata tra i due schieramenti a far crescere l’audience, ma almeno in questa prima fase Banfi ha voluto mettere in cantiere un programma pulito, senza fronzoli scenografici e nel quale si potesse spiegare al distratto e accaldato telespettatore estivo cosa stesse accadendo nel nostro Paese in questi ultimi giorni.

Non sappiamo come sarà la versione autunnale di Banfi, ma plaudiamo al coraggio di Mediaset di aver voluto comunque tentare la carta della serie nonostante gli ascolti siano stati poco esaltanti. Del resto, va ricordato, anche Le Iene partì con risultati miserrimi e oggi è il fiore all’occhiello di Italia 1 e lo stesso Floris (che Pier Silvio Berlusconi avrebbe voluto per il programma di approfondimento di Mediaset) iniziò Ballarò con risultati ben al di sotto la media di rete.

Banfi non è famoso, anzi è praticamente sconosciuto ai più. E’ condirettore della testata Videonews diretta da Claudio Brachino, ha lavorato ai tempi con Enrico Mentana e oggi cura insieme ad Alessio Vinci il programma Matrix. Nel suo curriculum professionale c’è una carriera al settimanale “Epoca”, poi al quotidiano “La Notte”, al “Manifesto”, al settimanale “Il Sabato” e al giornale “L’indipendente”. Forse anche per questo suo divagare tra organi di informazione di destra, di centro e di sinistra, si pone al telespettatore, come dice ancora Grasso, “come una vittima sacrificale, candida e cosciente, inerme e inesorabile“.

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