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Matrix – Beppe Severgnini lascia lo studio

Poco fa, Severgnini ha aggiornato il suo twitter così: Stasera annusato impero in sfacelo Beppe Severgnini lascia lo studio di Matrix. Senza spiegare perché, dice Alessio Vinci. Al suo posto, resta la seduta vuota che vedete nell’immagine.In realtà, possiamo immaginarlo, il perché. Mentre va in onda la puntata su Berlusconi e il Rubygate, cui il

pubblicato 19 Gennaio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 09:24


    Poco fa, Severgnini ha aggiornato il suo twitter così: Stasera annusato impero in sfacelo

Beppe Severgnini lascia lo studio di Matrix. Senza spiegare perché, dice Alessio Vinci. Al suo posto, resta la seduta vuota che vedete nell’immagine.

In realtà, possiamo immaginarlo, il perché. Mentre va in onda la puntata su Berlusconi e il Rubygate, cui il giornalista aveva accettato di partecipare in collegamento in diretta, viene mandato un RVM con il commento di Alessandro Banfi. Non è un RVM riassuntivo, né un racconto di fatti. E’, evidentemente, un RVM in cui si avalla una sola parte.

Banfi parla di vouyerismo. Cita Stellino sul Corriere della Sera – non certo il pezzo dello stesso Severgnini, dal titolo L’immagine imbarazzata del Paese -, dice che “non ci è piaciuto l’accanimento di certi mass media” contro Gianfranco Fini (ah no?). “Non ci piace lo spionaggio preventivo e continuato sulla residenza di Arcore”.
Dice che: “Lo sfregio della figura del capo di governo sui mass media di tutto il mondo non dovrebbe rallegare nessuno”.
Parla di “circostanza obiettiva di un accanimento” contro Berlusconi (sottolineando la parola “obiettiva”).

E chiude: “La verità è che la leale collaborazione fra politica e magistratura è una chimera. La verità è che se questo Governo cadrà e si andrà a elezioni non sarà per un fatto politico o per una sfiducia del parlamento, ma per un’inchiesta penale. Com’è accaduto ormai troppe volte negli ultimi 15 anni”.

Ora. Possiamo ipotizzare che l’uso delle parole obiettiva e verità abbiano in qualche modo irritato Severgnini. Che oggi ha scritto un pezzo molto duro sulla questione Berlusconi e sul Rubygate e sul fatto che sarebbe necessario concentrarsi sui problemi grossi dell’Italia, e invece ci dobbiamo occupare di queste questioni.

Infine. Possiamo ipotizzare che la frase di chiusura – non risulta, al momento, che negli ultimi 15 anni sia caduto un governo per inchieste penali -, palesemente distorta nella sua veridicità abbia completato il quadro.

Magari, perché se ne sia andato, lo spiegherà lui.
Ma ci permettiamo di ipotizzare che sia per questi motivi.