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Al Jazeera libera con il citizen journalism l’informazione sul web

Mentre dalle nostre parti è in corso una guerra per impedire che l’informazione in Tv sia imbavagliata, altrove, nei Paesi arabi per l’esattezza, l’informazione viene liberata. Al Jazeera, la più grande televisione araba (200 milioni di telespettatori nel mondo e 69 sedi distaccate) ha annunciato, per bocca del suo direttore generale Wadah Khanfar, un grande

di marina
pubblicato 25 Maggio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 15:28

Mentre dalle nostre parti è in corso una guerra per impedire che l’informazione in Tv sia imbavagliata, altrove, nei Paesi arabi per l’esattezza, l’informazione viene liberata. Al Jazeera, la più grande televisione araba (200 milioni di telespettatori nel mondo e 69 sedi distaccate) ha annunciato, per bocca del suo direttore generale Wadah Khanfar, un grande progetto di citizen journalism denominato Al Jazeera Initiative for internet Freedom, con cui saranno formati blogger e giornalisti per incrementare la diffusione di notizie libere in rete. La televisione nata nel 1996 nel Qatar per volontà dell’illuminato Emiro Hamad bin Khalifa Al Thani, dunque, avanza ulteriormente verso la globalizzazione dell’informazione.

Ha detto Khanfar durante il seminario “Unplugged – Real Time Media: The Power of Now” al Fifth Annual Al Jazeera Forum che si è tenuto Doha :

Al Jazeera è orgogliosa di annunciare che porterà l’innovativa copertura al più ampio pubblico possibile e a titolo gratuito. L’accesso alle informazioni crea un ambiente propositivo per cui persone ben informate possono prendere decisioni migliori per la loro vita.

Il progetto Al Jazeera Initiative for internet Freedom è suddiviso in quattro aree chiave: contenuti liberi, tutela dei giornalisti online, sostegno alle comunità emarginate e formazione on-line per giornalisti. I contenuti saranno forniti gratuitamente e diffusi su diverse piattaforme in maniera tale da assicurare un accesso universale: da Facebook e YouTube a Twitter e ci saranno applicazioni per iPad, iPhone, Blackberry, Android, e le piattaforme Symbian. Per fare ciò ovviamente sono necessari gli strumenti e dunque blogger e giornalisti saranno equipaggiati non solo di telefonini e pc ma anche della necessaria formazione in area tecnica e in comunicazione.

Ha spiegato Khanfar:

Gli strumenti sono spesso accessibili solo da chi ha le risorse e le competenze necessarie per accedere alle nuove tecnologie. Fornendoli avvieremo una nuova generazione di giornalisti che permetterà al mondo di sentire voci tradizionalmente emarginate dai media.

Per assicurare la buona riuscita del progetto Khanfar ha spiegato che partirà in parallelo un programma per sostenere i diritti dei giornalisti online e dei blogger:

Ci sono troppi casi di blogger perseguitati per aver detto la verità o per esprimere le loro opinioni. Perciò forniremo lo sbocco necessario per aiutare coloro che devono affrontare la censura online e altre forme di oppressione dei media. I giornalisti di tutto il mondo potranno sposare la causa e difendere blogger e loro colleghi.

In proposito è stato creato un desk, una sorta di coordinamento , che provvederà a raccogliere le testimonianze di quanti hanno incontrato difficoltà nel portare avanti un informazione libera e la rete, perciò seguirà e diffonderà le loro storie.

[Via | The Peninsula Qatar]
[Foto | Flickr]