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La storia della critica televisiva ne “La coscienza di Mike”

Se milioni di italiani si radunano davanti ai televisori per seguire le vicende dei concorrenti di “Lascia o raddoppia” qualche motivo ci dovrà pur essere…Potrebbe essere stata questa la considerazione che spinse all’inizio degli anni ’60 un funzionario della Rai di Milano a scrivere un saggio che, probabilmente, è stato l’inizio della “critica televisiva” in

di Hit
pubblicato 23 Novembre 2009 aggiornato 21 Gennaio 2021 15:59

Se milioni di italiani si radunano davanti ai televisori per seguire le vicende dei concorrenti di “Lascia o raddoppia” qualche motivo ci dovrà pur essere…Potrebbe essere stata questa la considerazione che spinse all’inizio degli anni ’60 un funzionario della Rai di Milano a scrivere un saggio che, probabilmente, è stato l’inizio della “critica televisiva” in italia. Il saggio è “Fenomenologia di Mike Bongiorno” e l’autore era Umberto Eco. Da questo incipit ha inizio il libro che quest’oggi vorremmo consigliarvi, si tratta de “La coscienza di Mike” (Nanni Delbecchi, Mursia, pag. 160, euro 14). Il “Mike” del titolo è solo il primo di tanti “Mike” che si sono avvicendati sul piccolo schermo in tutti questi anni e che si sono dovuti seduti sul lettino dello psicanalista della carta stampata.

E’ un libro infatti che racconta la storia della critica televisiva nel nostro paese dall’inizio ai giorni nostri, dalle macchine da scrivere ai blog come il nostro, citato come esempio “più ampio e completo” in questo settore. Un saggio che racconta la storia di un “mestiere” nuovo che nasce con il bisogno di raccontare al pubblico quello che il pubblico vede attraverso quella scatola magica che iniziava, nella seconda metà degli anni ’50, ad illuminare le case degli italiani. L’autore del libro: Nanni Delbecchi (lui stesso critico televisivo, attualmente al “Fatto quotidiano” e “OK Salute”) racconta dunque la storia di questo nuovo mestiere parlando di Ugo Buzzolan, Luciano Bianciardi, Achille Campanile, Giovanni Guareschi, Sergio Saviane, Oreste Del Buono, Gian Carlo Fusco ( critico de “Il giornale d’Italia”, a cui viene dedicato il bellissimo capitolo conclusivo del libro), Alberto Bevilacqua, Beniamino Placido fino all’attuale responsabile della rubrica di critica televisiva del Corriere della Sera Aldo Grasso raccontando inoltre in prima persona anche la sua esperienza alla corte di Indro Montanelli a “Il Giornale” e alla “Voce”.

La casa editrice Mursia incastra questo titolo nella sua nuova collana dedicata ai Media diretta da Francesco Specchia, “il cui scopo è quello di approfondire fenomeni strettamente connessi ai mass media moderni (con tanto di cronologia e bibliografia); e quello della divulgazione il più possibile giornalistica, magari striata d’aneddotica” .

Nelle 160 pagine de “La Coscienza di Mike“, nelle librerie in questi giorni a 14,00 euro, l’autore mescola notizie, aneddoti e ricordi personali, con la cronaca di un amore-odio che dura da mezzo secolo, quello tra le parole degli scrittori e le immagini del video, facendo al tempo stesso un omaggio alla televisione e al giornalismo d’autore. Due pezzi memorabili dell’Italia di ieri, oggi entrambi in via d’estinzione. Dopo il salto uno stralcio del libro, con la citazione dedicata a TvBlog. Buona lettura!

Nasce Tvblog.it, destinato a diventare il più ampio e completo indirizzo Internet dedicato alla televisione italiana, sarà seguito a ruota da molti altri blog di argomento televisivo. Sempre più sacrificata sulle pagine dei giornali, la critica trasmigra nella rete attraverso una proliferazione di blog, community e social network che doppiano il continuo ampliarsi dell’offerta multimediale. In rete tutti ormai hanno a disposizione, oltre al quarto d’ora di notorietà, anche il loro quarto d’ora di giudizio. Il pensiero critico tende a polverizzarsi, in cerca di una nuova identità, e almeno da questo punto di vista la critica televisiva dovrebbe trovarsi in una posizione di vantaggio sulle sue consorelle. Diversamente da loro, infatti, un’identità certa non l’ha mai avuta.