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Santa Clarita Diet cancellato: l’ironia dei protagonisti e la “regola del 3” di Netlfix

La zom-com di Netflix cancellata dopo 3 stagioni: ecco perchè Netflix cancella le sue serie dopo tre, quattro stagioni.

pubblicato 27 Aprile 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 20:55

Netflix fa un’altra vittima: Santa Clarita Diet è stato cancellato dopo tre stagioni.

L’annuncio è arrivato un mese dopo il rilascio della terza stagione della comedy con Drew Barrymore e Timothy Olyphant e nonostante gli ottimi risultati sia in termini di visualizzazioni che della passione e interesse di pubblico e critica. Su Rotten Tomatoes, ad esempio, ha il 100% di reazioni positive, inoltre, pur non rilasciando dati, la comedy è in diverse Top Ten di serie più viste del mese.

Insomma Santa Clarita Diet non è stata cancellata per problemi creativi o scarso interesse ma semplicemente per ragioni finanziarie. Come ha ben spiegato deadline la regola delle 3/4 stagioni per Netflix sta diventando la norma e non più un’eccezione. Proprio alla luce di questo nelle scorse settimane Timothy Olyphant aveva espresso tutti i suoi dubbi su un possibile rinnovo e i fan avevano lanciato la campagna Twitter #SaveSantaClaritaDiet.

Niente però è servito a far scampare la divertente comedy dalla mannaia di Netflix, diventata più assetata di sangue delle sue serie che Drew Barrymore in Santa Clarita Diet, dove interpreta una mamma e moglie diventata improvvisamente zombi che riesce a bilanciare il suo desiderio di carne umano con gli impegni familiari.

Intelligente, surreale e mai banale, Santa Clarita Diet, creata da Victor Fresco, è una comedy innovativa che rende divertente un mondo abusato e inflazionato come quello degli zombi. Una volta trasformata Sheila prende in mano la sua vita, diventando un esempio per tutte le donne (anche non zombi) compresa la figlia adolescente Abby (Liv Hewson) che non accetta di essere trattata come una bambina e vuole far parte delle dinamiche familiari. Straordinario il personaggio di Eric (Skyler Gisondo) insicuro, fragile ragazzo che vorrebbe trasformarsi in un uomo.

La regola del 3 di Netflix

Perchè Netflix sta cancellando le sue serie dopo tre stagioni? Dopo le serie Marvel-Netflix da Daredevil a Jessica Jones cancellate dopo due o tre stagioni, la discussa chiusura di One Day at A Time, in casa Netflix sono ben poche le serie che riescono a superare le tre-quattro stagioni tra cui due colonne come House of Cards e Orange is the New Black e qualche comedy come Fuller House, The Ranch e Grace and Frankie.

Secondo deadline la ragione di queste cancellazioni è da far risalire al sistema produttivo adottato dalla piattaforma per gran parte delle sue serie, un sistema chiamato “cost-plus”. In pratica Netflix paga in anticipo ai produttori delle serie i costi di produzione con l’aggiunta di un bonus del 30%. In questo modo anche gli studi esterni guadagnano fin dal primo giorno di produzione. Al contrario normalmente gli studi di produzione anticipano i costi ma in compenso investono sul successo della serie per poter guadagnare dalle vendite internazionali e dagli accordi di ri-distribuzione. Basti pensare ad esempio a un The Blacklist di Sony in onda su NBC che all’apice del suo successo strinse un accordo da un milione a episodio con Netflix.

Quindi per le serie broadcaster o cable le case di produzione hanno bisogno che la serie duri il più a lungo possibile, per Netflix deve al contrario durare meno così conviene alla piattaforma e lo studio ci guadagna. Infatti secondo questo modello a ogni stagione che si aggiunge il costo per Netflix aumenta stagione dopo stagione, così alla terza stagione una serie può già arrivare a costare milioni per Netflix. Quindi Netflix dà libertà creativa, spesso concede anche seconde stagioni ma poi inizia a valutare l’effettivo beneficio dell’avere una determinata serie sulla piattaforma. Se le visualizzazioni non crescono ma diminuiscono col progredire delle stagioni, anche alla luce del fatto che spesso il pubblico è attratto dalla novità, aumentando il costo produttivo, diventa sconveniente portare avanti la serie. Al tempo stesso la piattaforma impedisce agli altri di fare quello che lei ha fatto con Lucifer o Designated Survivor, cioè salvare le serie e ordinare nuove stagioni. Infatti gli accordi impediscono ai produttori di portare il prodotto altrove con vincoli anche di 5-6 anni.

Pur comprendendo questo modello, forse Netflix e i vari produttori dovrebbero trovare delle formule di compromesso, prendere delle decisioni prima di finire le riprese, così da non lasciare le serie senza un vero e proprio finale come nel caso di Santa Clarita Diet o di One Day at a Time per parlare delle ultime e più clamorose cancellazioni.

Perchè si fa presto poi ad accompagnare le cancellazioni con parole di elogio “il mondo non aveva mai conosciuto una zom-com fino a Santa Clarita Diet”, esaltarne gli attori e chiudere sottolineando come gli spettatori potranno sempre vedere queste tre stagioni sulla piattaforma, se poi si tratta in realtà di un prodotto incompiuto.

Chiude Santa Clarita: l’ironica reazione del cast

I creatori Steven Fresco e Tracy Katsky hanno ringraziato tutti e mantenendo lo stile ironico della serie, in parte anche Netlfix a cui “saremo sempre grati per aver creduto in questo strano show […] almeno fino a mezzogiorno di oggi. Per una sola telefonata non sono uno studio perfetto. Non male.”

Timothy Olyphant ha detto che “continuerà a farlo e a girare scene. Se poi non le filmano è un problema loro”. Più diplomatica e standard nella reazione Drew Barrymore che ha ringraziato tutti dicendosi grata e onorata.