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La Corrida di Rai 1 salvata dal 92enne Liberatore: Conti gioca a far Corrado, Pirazzoli non pervenuto

La Corrida, la prima puntata della versione condotta da Carlo Conti  in diretta su TvBlog.

pubblicato 13 Aprile 2018 aggiornato 9 Novembre 2020 15:15

 

Dimenticate Corrado. Se non siete disposti a farlo, non mettete su Rai 1. Ma se avete sempre amato i dilettanti allo sbaraglio non resterete delusi. Certo, dovete mettere da parte la conduzione di Carlo Conti – che sull’empatia e la scioltezza deve ancora lavorare molto  – e la confezione, inquinata da una scenografia che non ha nulla a che vedere con il programma: fatto questo, ritroverete quell’Italia minima e tenerissima che tanto aveva affascinato Corrado e che era il cuore del suo programma.

La mia premessa nell’analisi è semplice. La Corrida è nei suoi dilettanti allo sbaraglio; il resto è un contorno più o meno riuscito.  Questa edizione Rai 2018 (almeno) non tradisce la filosofia del casting e l’anima ruspante del programma, da sempre. Non era facile riuscirci, anzi temevo un campionario da Italia’s Got Talent: non è stato così. Lo spirito del programma resiste nella scelta dei concorrenti: la Corrida è nel poeta in rima, nella cantante stonata che non smette di parlare, nel padre e nel figlio che suonano i cucchiai, nel postino che canta la sua storia (e che per me meritava il gran premio della critica). La Corrida è nel 92enne Liberato Russolillo che con la sua fisarmonica e la sua energia trasforma Rai 1 in una festa di piazza. La Corrida è questo. Se poi sia adatta, così nazional-popolare, al prime time di Rai 1 qualcuno ce lo dirà. Intanto anche il pubblico è stato all’altezza, premiando Liberato e non la cagnetta ben addestrata. Non era scontato, anzi. Nella contrapposizione tra cagnetta e Liberato si ritrovava tutta l’essenza dell’operazione recupero: la vittoria della cagnetta sarebbe stata per me la vittoria del concetto di talent 2.0, ma il trionfo di Liberato fa capire che il pubblico ha ben chiaro cosa sia (sempre stata) La Corrida, il suo spirito giocoso, la sua allegria improntata alla goliardia più che al disimpegno tout court.

Dicevamo che il resto è un contorno più o meno riuscito. E qui non è riuscito molto bene. Hanno preso La Corrida e gli hanno messo addosso l’abito del prime time di Rai 1, senza verificare che gli stesse bene… Non è LA Corrida, ma è una Corrida.

Corrado era il non plus ultra, con quella dose irripetibile di cinismo e rispetto, dolcezza e rigore che il Padreterno non ha più donato. E non si discute. Il paragone è inammissibile e non lo facciamo. O almeno ci proviamo, visto che la conduzione di Conti è tutta una citazione, un tentativo di rievocare le dinamiche care a Corrado, anche in quella alchimia col maestro Pregadio. Conti gioca a fare Corrado, pur sapendo di non esserlo e la cosa sa un po’ di hybris, tanto più che Pirazzoli non è Pregadio, anzi non è uno da palcoscenico. Ok, la prima è difficile per tutti e si può migliorare, eh. Ma qua mi sembra manchi proprio l’attitudine, diciamo i fondamentali: Pirazzoli non è pervenuto, Conti lavora senza spalle.

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Già, le spalle. Nella dinamica canonica, la spalla non sono i concorrenti, ma il conduttore. Qui le spalle non ci sono, perché Conti non ha (ancora?) i modi e i tempi. Qui c’è un concorrente abbandonato a se stesso, che Conti non segue, non capisce, non intercetta, non sa leggere. Conti si ferma alla scaletta, intesa come griglia, come sequenza, cui si aggrappa per non affogare tra le lingue degli anziani che non capisce, tra i tanti spunti pur offerti ma lasciati lettera morta. Conti ha una Ferrari tra le mani, ma gli scappa via da sotto. E’ (ancora?) troppo troppo rigido (timoroso?) per domare una fuoriclasse e così si fa guidare dalla macchina, perdendo il controllo del racconto.

Il repertorio delle battute è quello di Corrado, il gioco con il maestro è quello di Corrado, ma se non si è  Corrado (o Scotti, che aveva una sua chiave più ‘genuina’, o Insinna, che aveva una sua chiave più teatrale) non è consigliabile mettersi nelle condizioni di essere paragonato. Chissà che nelle sei puntate Conti non trovi una propria chiave: però, l’aver ripercorso il repertorio di Corrado non fa ben sperare.

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Il contorno, quindi, non esalta il concorrente. Capita, anzi, che venga (forse) inconsapevolmente massacrato. Penso alla ballerina fischiatissima, che si è anche un po’ offesa dal giudizio impietoso del pubblico, che Conti fa ri-ballare nella speranza di un riscatto ma che finisce per far ri-fischiare da un pubblico (giustamente) coerente. In più, le tocca anche una doppia sirena da parte della regia. Ecco, questa mi è parsa proprio gratuita: Conti cerca di dare una mano (sia pure maldestra) e la regia di Pagnussat ci mette il carico da 90? E che dire delle campane allo scattare del verde o dei cani liberati al primo accenno di ‘contestazione’ del pubblico? In regia si sente il bisogno di dire la propria, anche prima della platea.

Insomma, una regia protagonista nel giudizio – salvo poi ‘servire’ il conduttore che ‘richiede’ le campane se non arrivano ‘propria sponte’ – che non bilancia gli eccessi del pubblico ma li cavalca e tradisce una delle sue funzioni, quella di calmierare le delusioni, di accompagnare l’eroe – perché tale è chi si espone al pubblico ludibrio, magari credendoci pure – all’uscita e compensare con una marcetta allegra un brutto risultato. Qui si ha la sensazione che si infierisca, per puro protagonismo o per compiacere il pubblico. Si rischia di far venir meno uno degli assunti fondanti del programma, il rispetto, sia pur nella goliardia.

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Anche Conti ‘pecca’ di protagonismo: diciamo che non riuscendo in pieno a mettersi al servizio del concorrente, finisce per rubagli la scena. Conti dà per lo più la sensazione di essere altrove: è distaccato, si mantiene a distanza. Riesce meglio nel contatto col pubblico più che con i concorrenti, come se sentisse verso questi ultimi una responsabilità che (ancora) non riesce a gestire al meglio. Confidiamo nel futuro.

Quello che davvero è spiazzante, però, è lo studio: penso che una scenografia peggiore per La Corrida non si potesse immaginare. Un nero che appiattisce tutto, che non fa distinguere i concorrenti dall’orchestra, che non esalta le esibizioni, che rende tutto un indistinto contenitore da prime time Rai con quegli effetti ‘stellati’ che infastidiscono. Un palco che, come la conduzione in fondo, non riesce a esaltare il protagonista. E dire che La Corrida era l’essenzialità, era lavorare per sottrazione, per lasciare ai dilettanti spazio, tempo e 15 minuti di gloria, comunque andasse.

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Quel che non manca, invece, è il ritmo: Conti fa entrare i concorrenti come i cantanti a Sanremo, uno dietro l’altro, senza respiro. Diciamo che si va come un treno e non è un male (anzi, se togliessero anche gli inutili videomessaggi che spezzano quel poco di racconto e di dialogo tra concorrente e conduttore sarebbe pure meglio).

Chissà perché, ma ho la sensazione che Conti abbia patito meno con le 5 serate del suo primo Sanremo che con la diretta di stasera. Beh, in fondo a Sanremo è a proprio agio ed è ‘nel suo habitat’, mentre La Corrida è una scommessa difficile da gestire, una tigre difficile da domare. Se la si smettesse di giocare alla Corrida di Corrado sarebbe meglio: il format è ‘tale è quale’, è vero (con la valletta, la dilettante del pubblico, la coreografia, il semaforo – anche se da F1) , ma il programma è fatto di tante altre cose che creano il racconto. Per fortuna che ci sono i dilettanti e per fortuna che il casting in questa prima puntata non ha tradito.

“Viva la Corrida!” come ha detto Liberato ringraziando Conti per aver riportato in tv una “tradizione” che non deve morire.  Ora però Conti deve scegliere se fare una ‘sua’ Corrida o se vuole giocare a fare Corrado che fa la Corrida.

 

La Corrida di Carlo Conti | Diretta Prima Puntata

  • 20.15

    Un po’ di attesa prima del ritorno de La Corrida.

  • 20.37

    Collegamento col Tg1 per ribadire che La Corrida resta la stessa di 50 anni fa. E lo speriamo.

  • 21.20

    E si comincia: devo dire che sono un pizzico emozionata.

  • 21.24

    Della sigla originale resta solo la tromba iniziale. Un grande piacere e onore riportare la corrida in casa, in Rai. Ho sempre avuto il sogno di farlo. Oggi per me si realizza un sogno: sarà Tale e Quale all’originale, con tutte le proporzioni da fare tra Corrado, Scotti e Insinna e me…”

  • 21.26

    Lo studio non ha niente dell’essenziale de La Corrida: sembra un varierà come un altro.

  • 21.27

    Maestro Pirazzoli parlante, valletta parlante, pubblico rumoreggiante. E dopo l’anteprima si comincia.

  • 21.31

    Alle 21.31inizia la puntata: Conti è in diretta e ne siamo contenti. Carrellata di concorrenti sulla musica nota della Corrida. E c’è anche il giuramento: mitico.

  • 21.34

    Conti va tra il pubblico a cercare una valletta. Al pubblico di Foggia chiede se conoscono Pio e Amedeo: per Conti la tv è una grande famiglia.

  • 21.34

    Conti sceglie la Signora Maria. Pugliese. “Ma lei è la valletta dell’Eredità” commenta subito la signora e Conti ci scherza su. Bravo.

  • 21.35

    Il semaforo è da Formula 1…

  • 21.36

    GIuseppina Frongia, 67 anni, casalinga, viene da Serrenti, in provincia di Cagliari. Fin da bambina sognava di andare in tv a cantare come Rita Pavone. La signora non avrebbe sfigurato accanto a Corrado…

  • 21.38

    “A me mi assiste la madonna di Bonaria e ti racconto tutto il fatto… ” dice Giuseppina, alla quale devi dare soldi per smetterla. Conti, entra, commenta, sennò ti frega tutta la puntata… Conti, fai qualcosa!

  • 21.39

    Conti, non va in bicicletta, fa la bicicletta per non affondare nella melma:però, fijo mio, riconnettiti, perché la signora è solo la prima… “Devo fare sei puntate!” dice Conti, già arreso.

  • 21.41

    VIdeomessaggio dalle figlie che lavorano in Germania: momento Carràmba. LA SIGNORA NON SPUTA A TERRA! “Carlo cercagliene tu due ragazzi a ste ragazze, che non ce l’hanno….PENSACI TU!”.

  • 21.42

    Giuseppina canta Il Ballo del Mattone. Stona, non prende il tempo e parte la classica ‘reazione’ alla Corrado, che avrebbe chiamato Pregadio per chiedergli di essere più preciso. Lo fanno anche Conti e Pirazzoli. Mi sembra che giochino a fare Corrado e Pregadio… Devono trovare una loro formula, però. Vabbè è solo la prima, sono buona…

  • 21.44

    La vera difficoltà di Conti, oltre a sintonizzarsi con la concorrente, è che non ha accanto Pregadio: è il primo a non averlo.

  • 21.45

    Trionfo del pubblico che applaude

  • 21.47

    Bruno Vincenzo Pinto, 73 anni, pensionato. Lui di professione fa rime. I primi due personaggi non sono male.. Parla solo in rima. E Conti non se ne accorge. Contiiiii, reagisciiiii.

  • 21.48

    E’ un rapper praticamente ‘sto signore. “Io penso solo a quelli della pagina 777” dice ridendo Conti.

  • 21.49

    Conti non capisce quello che gli dice il concorrente e gli ride in faccia. Pirazzoli non interviene. Conti non sa interagire…

  • 21.51

    Ed ecco la poesia di Pinto, L’Innocente.

  • 21.54

    Il giallo arriva a metà e il pubblico rumoreggia senza pietà. Entra anche la sirena della regia… Ma il sorriso del signore mentre declama è tenerissimo.

  • 21.55

    L’in bocca al lupo degli amici arriva dopo l’esibizione, mentre Conti cerca di consolarlo, invitandolo a declamare un’altra poesia. Ma lui canta. La regia infierisce, il pubblico rumoreggia. Lui pensa sia entusiasmo.

  • 21.57

    “Regalo un sorriso nel mondo” e Conti capisce “Un saluto agli italiani nel mondo”.

  • 21.58

    Un uomo e un cane, Massimiliano Pau e Mia. Amore, ma trema?

  • 22.00

    Mia è un cane addestrato: il pubblico applaude al 10° secondo… Tutti felici. Abbiamo un vincitore già, mi sa. Il passo del pinguino è delizioso però…

  • 22,02

    Scattano le campane e la standing ovation. E Conti ci infila il messaggio sociale: “I Canili sono pieni di cani che cercano amore…” Mia è un meticcio. E non dà retta a Conti. Vince sicuro.

  • 22,05

    Come giustamente sottolinea Marcello Murgia su Twitter, Scotti ha avuto nella sua ultima stagione Vince Tempera e Insinna ha avuto il maestro Pintucci. Conti non è il primo senza Pregadio. Diciamo che è il primo senza spalla, va…

  • 22,07

    Terzo personaggio su 4 concorrenti: si chiama Luigi e canta James Brown… non so se si capisce. “I vestiti li ho presi su e-bay in un negozio che vende abiti di scena…”. Conti tende a dimenticarsi del videomessaggio: fa bene. E’ inutile.

  • 22.09

    Luigi canta James Brown e non è manco male…

  • 22.10

    A proposito del servizio 777: SeeLallero ci regala una delle immagini più belle sella serata….

  • 22.10

    Su Luigi il pubblico si divide: molti applausi, qualche protesta.

  • 22.11

    Conti chiede a Luigi di togliere la parrucca, ma non si fa su.. Vuole dimostrare che ha più capelli lui.

  • 22.12

    Quinto concorrente: Vincenzo ha 40 anni, macellaio e ristoratore, di Putignano. Dice di essere separato alla nascita da Checco Zalone. Uhm. E canta Angela. Complimenti alla scelta del repertorio.

  • 22.16

    Il pubblico che applaude questa tristissima esibizione dà la misura di questa Corrida che si presenta come ‘tale e quale’, ma che non è la Corrida.

  • 22.16

    Ah già, metà platea è pugliese. Vabbè, ciao. Regia, almeno tu non suonare la campana.

  • 22.17

    C’è anche il balletto del pubblico, come faceva Corrado, Non c’è nulla di genuino. Non c’è quella carnalità che pure Scotti e Insinna avevano mantenuto. Conti è scollato da quello che fa… in fondo sta facendo una cosa che non ha mai fatto ed è proprio lontano da quello che fa.

  • 22.18

    E vai col balletto: i selezionati dal pubblico dovranno rifarlo.

  • 22.21

    Conti cerca la pubblicità, ma non c’. C’è invece il sesto concorrente, che già mi fa tenerezza. Il signor Liberatore Russolillo da Montecalvo Irpino, di 92 anni. ECCO, DEVE VINCERE LUI!

  • 22.22

    “Conti lo dobbiamo ringraziare perché fa questa festa. Queste sono cose tradizionali che non si devono abbandonare…”: ma che meraviglia!

  • 22.27

    Liberatore ha trasformato Rai 1 in una piazza e la Corrida in una festa di piazza. E in fondo questo era il programma, Lo spirito è nei concorrenti, come del resto sapeva bene Corrado: e se i conduttori non sono all’altezza, beh, non era difficile immaginarlo. Ma la Corrida è questo.

  • 22.29

    “VIVA LA CORRIDAAAAA! VIVAAAAA”: che bello Liberatore! La Corrida è lui. E Conti lo raffazzona per dar la pubblicità.

  • 22.35

    Chi vuole sentire La Corrida originale è sulle Teche. Conti ringrazia Marina Donato, moglie di Corrado e proprietaria del format, per i consigli.

  • 22.36

    Ecco la settima concorrente: Laureata in Filosofia, ama la danZa ed è la prima volta che danZa in tv. Parla a macchinetta. Voleva copiare Beyoncé nel look… dà la colpa alla sartoria?

  • 22.38

    Conti, in fondo, non ha il controllo della situazione.

  • 22.38

    Oddio, i videomessaggi sono il disagio totale.

  • 22.39

    Uddiu, balla da tutta la vita lei? Meh….

  • 22.40

    Arriva la sirena e ogni tipo di padella. Non si ferma neppure… Conti, cattivissimo, le fa fare ancora un altro pezzo, con la base originale. Giusto per farla massacrare un altro po’? O per sperare in un applauso (che io non le farei mai se avessi appena finito di usare le teglie….). E infatti ci si mette anche la regia con la sirena. Ecco, questo no.

  • 22.46

    La suonata padre-figlio con i cucchiai è proprio la quintessenza de La Corrida. Io non so quanto questo spettacolo sia nelle corde di Rai 1. Chissà se ci fosse stato il DG Salvi se l’avrebbe giudicato ‘indegno’ del servizio pubblico….

  • 22.47

    La regia vuol essere troppo protagonista. Non puoi suonare la sirena due volte, quando il conduttore vuole dare sadicamente una seconda chance a una trombata e non puoi suonare la campana sul verde…

  • 22.49

    Si va come il vento. Siamo a ??? … l’audio di Ludovica era chiuso. Carlo, da Pomigliano d’Arco. “Io la mattina mi sveglio e mi dico allo specchio ‘Carlo, quanto sei bello!'”. Cosa si sente urlare dal pubblico?

  • 22.53

    Conti non è Corrado, lo sa, ma gioca ad esserlo. Intanto su Carlo il pubblico si divide. Pubblicità.

  • 23,01

    Panariello al telefono per dimostrare la diretta. Sì l’abbiamo capito che è diretta.

  • 23.03

    Il gruppone tricolore fa una gag sul nuoto sincronizzato. E Pagnussat fa vedere il backstage. Ma perché? E poi le riprese a piacere! Vabbè, ma poi uno dice che infierisco. Ma stringere l’inquadratura invece di tenerla a 20 mt dall’esibizione?

  • 23.09

    La leggerezza, la voglia di sorridere ce l’hanno i concorrenti, ma non Conti…

  • 23.09

    “Allora, presentateci Gabriella”… MA SE LA PRESENTI TU, CHE SENSO HANNO GLI ALTRI? Gabriella era tecnico necroforo, faceva le autopsie…

  • 23.11

    “Non siamo da Maria De Filippi, non mi fate piangere” dice Gabriella vedendo il videomessaggio della figlia…

  • 23.14

    Fischi e sirene per Gabriella. Pagnussat, on devi intervenire per forza eh. Conti ha chiamato in causa il maestro per ricordare all’universo che esiste.

  • 23.15

    Sala prove balletto….con Caffè Borbone…

  • 23.16

    Si va come un treno. Come a Sanremo.

  • 23.16

    Mario, 42 anni, combatte contro la timidezza. E canta Tiziano Ferro. La dedica al figlio di 4 anni, Andrea.

  • 23.19

    Uddiu, sceglie Non me lo so spiegare…Applausi

  • 23.22

    Il signor Sposato ha divorziato due volte. Viene da Napoli, fa il benzinaio e gli piace ballare. E rifà una scena di The Mask. “Come si chiama l’attore? E chi so’ arricorda! Il brano? Nun m’o ricordo!”: tutto a posto!

  • 23.25

    Il videomessaggio di auguri è la cosa più inutile del mondo.

  • 23.27

    Pentole e campanacci, e Pagnussat scioglie i cani. Pagnussat, anche meno….

  • 23.32

    Penultimo concorrente, Livia, laureata in matematica, consulente tecnologica e appassionata di pole dance.

  • 23.36

    La Pole è sempre una garanzia. Applausi. Che si sentono in studio molto meno delle pentole. Facciamo qualcosa per l’audio?

  • 23.37

    “Sento anche suonare le campane!”….ah sì? La tristezza di Conti che chiama le campane dalla regia…

  • 23.39

    Angelo Albanese, già postino di Ariano Irpino. “Le donne mi volevano bene perché quando arrivavo io arrivava l’armonia…” OCCHIO, ANGELO!

  • 23.41

    E Angelo canta una canzone originale sulla sua storia. VABBE’, MA QUA CI VUOLE IL PREMIO DELLA SONY!

  • 23.43

    Applausi a scena aperta. Non tutti hanno applaudito, però. MA QUI CI VUOLE IL GRAN PREMIO DELLA CRITICA. Regia, ma pure la musichetta triste? MA NON CAPISCI NIENTE!

  • 23.44

    Ecco il momento del balletto dei ballerini allo sbaraglio… PAGNUSSAT APRI L’INQUADRATURAAAAA. Fammi vedere ‘sto balletto!

  • 23.46

    “L’esperienza?”
    “Tanta!” Fantastica la signora di Cetara…

  • 23.55

    E vince Liberato Russolillo, giustamente e meritatamente. Conti dà l’appuntamento a venerdì prossimo: secondo me 5 serate di Sanremo di fila gli son costate meno.

La Corrida con Carlo Conti | Anticipazioni

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La Corrida di Corrado torna in tv, ma questa volta su Rai 1 e con Carlo Conti alla conduzione: dopo tanto parlare, dopo tanti rumors, al via la ventesima edizione tv di un format nato in radio esattamente 50 anni fa in Rai e che in Rai festeggia l’anniversario.

La formula non cambia, ma il programma è fatto in buona parte dal conduttore, dalla sua empatia, dal rapporto con i concorrenti. Certo, l’altro punto essenziale è il casting ed è lì che capiremo che tipo di racconto dell’Italia e del talento vuol fare il programma: guarderà alla genuinità dell’Italia profonda, che suona con le ascelle, o al raffinato mestiere di chi si sarebbe potuto presentare a IGT?

La Corrida 2018, il cast

Altra protagonista, da sempre, è l’orchestra che accompagna i concorrenti e ha sempre fatto da spalla al conduttore. L’amato maestro Pregadio non c’è più; l’incarico di raccoglierne testimone e bacchetta va al maestro Pinuccio Pirazzoli. E come vuole la tradizione c’è anche la valletta, ovvero la ex professoressa de L’Eredità Ludovica Caramis. In ogni puntata, poi, Conti recupera l’esperienza della ‘Valletta allo Sbaraglio’, ovvero una signora scelta tra il pubblico per accompagnare i concorrenti. In più alcune persone saranno selezionate tra il pubblico per preparare una coreografia sotto lo sguardo del coreografo Fabrizio Mainini e con il corpo di ballo del programma.

La Corrida, il format

I dilettanti, tutti non professionisti del mondo dello spettacolo, vengono giudicati dal pubblico in studio, fornito – come vuole la tradizione – di ogni strumento atto a manifestare la propria opinione. Un semaforo regola il tempo dell’esibizione: al verde il pubblico potrà esprimere il proprio giudizio; se andrà bene esploderanno gli applausi, se non piacerà spazio a pentole, fischietti, campanacci e magari anche alla sirena della regia. I più applauditi saranno di nuovo valutati dal pubblico in studio per l’elezione del vincitore di puntata.

La Corrida è una produzione Rai realizzata in collaborazione con Magnolia SpA (società di Banijay Group); gli autori sono Mario D’amico, Emanuele Giovannini, Antonio Miglietta, Leopoldo Siano, Giona Peduzzi, la regia è di Maurizio Pagnussat.

La Corrida, come seguirlo in tv e in streaming

Sei le puntate previste: La Corrida va in onda dallo Studio 5 della Dear di Roma (non sempre in diretta) ogni venerdì alle 21.25 su Rai 1, Rai 1 HD (DTT, 501) e in live streming su RaiPlay. Dovrebbe essere registrata la puntata in onda questa sera: stasera doveva essere è a New York con Pieraccioni e Panariello, ma lo show è stato cancellato.

L’Ufficio Stampa conferma la diretta. Meglio così.

 

La Corrida 2018, second screen

La Corrida condivide con Rai 1 tutti i profili social, da Facebook (raiunoofficial), a Twitter (@Rai1official) fino a Instagram (rai1official). L’hashtag è #LaCorrida.