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Narcos, ucciso in Messico il location manager della serie tv

Carlos Muñoz Portal, location manager di Narcos, è stato trovato morto, ucciso da dei colpi di pistola, in Messico

pubblicato 17 Settembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 06:15

Omicidio nel mondo di Narcos. Questa volta, però, non c’entrano le sceneggiature cruenti e ricche di sparatorie della serie tv di Netflix, la cui terza stagione è stata pubblicata ad inizio mese. Carlos Muñoz Portal, 37enne location manager della serie tv, è stato infatti trovato morto nei giorni scorsi in Messico, dove l’uomo si trovava per lavorare alle nuove location della quarta stagione dello show.

Il corpo di Muñoz è stato rinvenuto all’interno del bagagliaio della sua auto, crivellato da colpi di pistola. Poche le informazioni che la Polizia è riuscita a raccogliere per il momento, anche a causa della zona isolata, il Comune di Temascalapa, in cui l’uomo si era recato.

E’ probabile, però, che Muñoz abbia destato qualche sospetto, stando a quanto ha sostenuto ad El Paìs un suo amico, secondo cui l’uomo sarebbe stato seguito dopo essere stato notato mentre, per lavoro, faceva delle riprese. Il suo compito era infatti quello di cercare location che potessero andare bene alla produzione della serie tv, compito che svolgeva da anni e che lo aveva portato a lavorare anche per produzioni cinematografiche come “Spectre”, “Apocalypto” e “Fast and Furious”.

“Abbiamo saputo della scomparsa di Carlos Muñoz Portal, un location manager ben rispettato, e mandiamo le nostre condoglianze alla sua famiglia”, ha detto Netflix in un comunicato stampa. “Le notizie sulla sua morte non sono ancora state comunicate, dal momento che le autorità stanno ancora indagando”.

Di fatto, però, ora i messicani che da anni lavorano a Narcos temono per il loro futuro professionale: l’omicidio di Muñoz, infatti, potrebbe spingere la produzione a spostarsi altrove per garantire la sicurezza di tutti coloro che vi lavorano. “Gli americani hanno cancellato per molti anni grossi progetti in Messico a causa della violenza”, ha rivelato sempre ad El Paìs un assistente alla regia. “Non possiamo permettere a migliaia di persone di perdere il loro lavoro”. Netflix, però, su questo non si è ancora espresso.