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Prima Scala: Rai 5 replica il Lohengrin, grande successo ma senza ascolti record

Rai 5 replica il Lohengrin, che ha inaugurato la stagione della Scala con la diretta tv. Non è stato raggiunto il record.

9 Dicembre 2012 08:30


Rai 5 replica questa mattina, domenica 9 dicembre, a partire dalle 9.30 il Lohengrin di Wagner, che venerdì 7 ha inaugurato la stagione lirica della Scala di Milano. Un gran successo, con 15 minuti di applausi per la messa in scena del regista Claus Guth, per la direzione musicale del M° Daniel Baremboim e soprattutto per la soprano Annette Dasch, che ha fatto suo il ruolo di Elsa von Brabant in sole 24 ore, con una bimba da allattare in camerino, per sostituire la titolare influenzata.
Del successo registrato su Twitter con #PrimaScala abbiamo già parlato nel nostro precedente aggiornamento, resta dunque da capire se il Lohengrin ha raggiunto gli ascolti record che la dirigenza Rai sperava di ottenere, scavalcando magari i 500.000 telespettatori ottenuti lo scorso anno con il Don Giovanni di Mozart. In realtà ad aver seguito in diretta su Rai 5 e Rai HD le 5 ore del Lohengrin sono stati quasi 200.000 telespettatori. Record non superato, dunque: la sfida si rinnova per il 7 dicembre 2013. Intanto si replica il Lohengrin. Di seguito i dettagli dell’opera.

Prima Scala, su Rai 5 in diretta tv il Lohengrin di Wagner a caccia di ascolti record

UPDATE: Come sempre la serata scaligera ha confermato il suo appeal anche per i ‘contestatori’. Non c’è prima senza qualche manifestazione e la tradizione è confermata anche nel 2012. Ha invece lasciato perplessi la scelta di non suonare l’Inno di Mameli all’inizio della rappresentazione. Il M° Baremboim ha assicurato che sarà suonato alla fine.
Intanto la voce dei ‘telespettatori’ alle prese con la diretta fiume di Rai5 e Rai HD viene registrata da Twitter: anche se non è TT, l’hashtag #PrimaScala ‘combatte’ con #XF6. La musica non ha confini. E al termine dell’opera la Scala riserva 15′ di applausi, mentre Twitter si riempie di complimenti per la messa in scena, per gli interpreti, per la direzione musicale e per Rai 5. Un vero piacere.

Rai 5 rinnova l’appuntamento con la Prima della Scala e in questo 7 dicembre 2012 trasmette in diretta tv il Lohengrin di Richard Wagner, diretto dal M° Daniel Baremboim e con la regia teatrale di Claus Guth. Una diretta fiume, di quasi 5 ore, al via alle 16.50 e disponibile non solo su Rai 5, ma anche su Rai HD (DTT, 501) e sulle frequenze di Radio3 Rai, particolarmente utili per iniziare a seguire l’opera. Difficile, infatti, mettersi davanti alla tv nel mezzo di un pomeriggio feriale per chi non vive a Milano, che oggi festeggia il suo Sant’Ambrogio. La Rai, in ogni caso, conferma il suo impegno ‘lirico’ e mira a raggiungere il giusto ‘equilibrio’ tra qualità e ascolti: se da un lato la missione è quella di portare la grande musica ovunque, per stasera l’obiettivo è quello di superare i 500.000 telespettatori registrati nel 2011 con il Don Giovanni di Mozart. Beh, Wagner potrebbe non aiutare… Intanto dà forfait Anja Harteros: il ruolo della co-protagonista Elsa von Brabant va ad Annette Dasch.

La scelta di Wagner per l’inaugurazione della stagione lirica 2012-2013 del teatro scaligero ha fatto storcere il naso a molti puristi, solitamente contrari a opere non verdiane, e anche a molti melomani che hanno affidato a Twitter le proprie rimostranze. Poco importa che la Scala abbia voluto omaggiare i 200 anni dalla nascita del compositore tedesco, che ricorrono nel 2013: in fondo un Sant’Ambrogio senza Verdi ha per molti il sapore di sembra un panettone senza uvetta.

In un certo senso Wagner potrebbe ‘allontanare’ il raggiungimento del record d’ascolti ‘cercato’ dalla Rai che non ha esitato a mettere in campo le proprie risorse per offrire un vero ‘servizio’ pubblico. Sul fronte tecnico si lavora da mesi, seguendo tutte le prove per piazzare al meglio le 10 telecamere HD disponibili alla ricerca della migliore inquadratura; sul fronte audio si è chiaramente predisposto un impianto HD 5.1, mentre per soddisfare anche la curiosità di chi ama l’aspetto mondano della prima non mancano telecamere nel Foyer, in modo da cogliere le mises delle signore e magari qualche sbadiglio tra un atto e un altro.

Tre atti, per circa cinque ore di racconto, che hanno in Lohengrin non solo il protagonista ma il fil rouge di una storia tra mitologia e romanticismo con cui si misura per la prima volta il M° Daniel Baremboim, atteso ‘al varco’ così come il regista Claus Guth. Nel cast ‘tecnico’ troviamo Christian Schmidt alle scene e ai costumi, alla coreografia Volker Michl, mentre le luci sono di Olaf Winter. In scena per la prima Jonas Kaufmann nel ruolo di Lohengrin, René Pape è Heinrich der Vogler, mentre Anja Harteros ha dovuto lasciare per motivi di salute il ruolo di Elsa von Brabant ad Annette Dasch. Tomas Tomasson è Friedrich von Telramund, mentre Evelyn Herlitzius è la strega Ortrud. Chi avesse voglia di prepararsi alla serata può seguire in basso la presentazione dell’opera da parte del M° Baremboim.

La diretta tv è condotta da Michele dall’Ongaro e Paola Severini che ‘intercetteranno’ prima dell’inizio e durante i due intervalli, i protagonisti e gli ospiti presenti nel Foyer. Tra loro atteso il premier (a termine?) Mario Monti. chissà se anche questo appuntamento mondano verrà usato contro di lui, magari per testimoniare i suoi ‘loschi’ e ‘sospetti’ legami con la locomotiva tedesca. E dire che proprio in questi ultimi tempi ‘i rapporti con la Germania’ stavano migliorando, visto anche uno Spread in progressiva caduta… In poche ore tutto è cambiato, ma questa è un’altra storia, non quella di “Lohengrin”.

Considerazioni pseudo-politiche a parte, resta integro tutto il valore culturale dell’evento televisivo e della sua diffusione free sui canali Rai. Il Digitale terrestre mostra in questi casi tutto il suo intrinseco potenziale ‘politico-editoriale’: appuntamenti come quelli con la Prima della Scala in diretta tv sono da non perdere. Un’opportunità ‘esclusiva’ a costo zero: quale sollievo poter soddisfare la propria curiosità, o la propria passione, senza neanche dover spendere un capitale in abiti e toletta…

 

Lohengrin: la storia e gli atti

Atto I
Un prato sulla riva della Schelda
Anversa, prima metà del secolo X. Giunto nel Brabante per richiamarvi alle armi la popolazione contro gli Ungari, il re Heinrich der Vogler chiede a Friedrich von Telramund perché i brabantini si trovano senza un capo e in lotta tra loro. Telramund avanza pretese sul governo: sostiene che alla morte del duca di Brabante la di lui figlia, Elsa, per impadronirsi del potere, ha ucciso il fratello Gottfried, cui sarebbe spettata la successione; per questo egli ha preferito unirsi in matrimonio con Ortrud, discendente da una stirpe pagana, anziché con Elsa, che pure gli era stata promessa in sposa dal vecchio duca. Il re convoca allora Elsa che, invece di difendersi dall’accusa, rievoca in uno stato di estasi la visione di un cavaliere inviato da Dio, il quale combatterà per lei per provarne l’innocenza («Einsam in trüben Tagen»): quel cavaliere sarà il suo sposo e sovrano. Il re decide di risolvere la questione con un giudizio di Dio. Dapprima non si presenta alcuno sfidante, ma dopo che gli squilli vengono ripetuti ecco apparire sul fiume un cavaliere, Lohengrin, a bordo di una navicella trainata da un cigno. Una volta sceso a terra («Nun sei bedankt, mein lieber Schwan!»), il cavaliere sfida Telramund a duello per scagionare Elsa dalle accuse e per sposarla, a patto però che ella accetti di non chiedergli mai né il nome né il luogo da cui proviene («Nie sollst du mich befragen»). Elsa gli si affida senza indugio: in un breve duello Lohengrin sconfigge Telramund ma gli risparmia la vita. Elsa e Lohengrin sono quindi portati in trionfo nel tripudio generale.

Atto II
La fortezza di Anversa

Di notte, mentre nel castello è in corso la festa in onore di Elsa e Lohengrin, sui gradini della chiesa siedono in disparte Telramund e Ortrud. Telramund si scaglia contro la moglie: è lei la causa della sua rovina, è lei che, per brama di potere, lo ha ingannato e indotto ad accusare ingiustamente Elsa. Ortrud ribatte che lo straniero ha vinto il duello grazie alla magia e aggiunge che, se egli fosse costretto a rivelare il proprio nome o se si riuscisse a troncargli anche la più piccola parte del corpo, perderebbe immediatamente ogni potere magico. Ortrud convince allora Telramund a escogitare un piano di vendetta. Quando Elsa appare sul balcone («Euch Lüften, die mein Klagen»), Ortrud ordina a Telramund di nascondersi, poi, fingendosi addolorata, riesce a impietosire Elsa. Non prima di aver invocato con esaltazione l’aiuto degli dèi pagani per compiere la propria vendetta, Ortrud insinua in Elsa sospetti sul cavaliere inviato da Dio, poi riesce a introdursi con lei nel castello. Intanto, fa giorno. L’araldo annuncia le volontà del re: la messa al bando di Telramund e le nozze immediate tra Elsa e il cavaliere straniero, nuovo protettore del Brabante. Furente, Telramund vuole accusare il cavaliere di stregoneria ma quattro nobili lo nascondono per il momento alla vista della folla. Nel corteo nuziale Elsa procede verso la chiesa, quando Ortrud si fa avanti per diffamare le nobili origini del promesso sposo. Sopraggiungono il re e Lohengrin, ora è Telramund a farsi avanti: accusa il cavaliere di stregoneria e gli intima di dichiarare pubblicamente nome e origine. Lohengrin dice di dovere una risposta soltanto a Elsa. La fanciulla è lacerata dal dubbio e Telramund ne approfitta per sussurrarle di essere disposto a starle vicino quella notte: qualora lo chiamasse, egli taglierebbe un pezzetto del corpo del cavaliere per rompere l’incantesimo e obbligare lo straniero a rimanerle accanto per sempre. Pur scossa, Elsa ribadisce la fiducia nel suo salvatore e la coppia nuziale è condotta in chiesa.

Atto III
La stanza nuziale; poi il prato sulla riva della Schelda

Dopo l’inno nuziale («Treulich geführt»), Elsa e Lohengrin restano soli. Si dichiarano il loro amore («Das süße Lied verhallt»), ma mentre Elsa vorrebbe conoscere il mistero che avvolge Lohengrin, questi cerca in ogni modo di evitare che gli venga posta la domanda proibita. Proprio quando Elsa rompe il divieto, Telramund irrompe nella camera con i quattro nobili: Lohengrin lo affronta e lo uccide. Ormai consapevole di aver perduto Elsa, Lohengrin dice che le darà risposta in pubblico. Il mattino seguente, sulla sponda della Schelda, il re accoglie i brabantini in partenza per la guerra. Sopraggiunge anche il misterioso cavaliere: narra di aver ucciso Telramund per legittima difesa e di essere stato tradito da Elsa, che gli ha domandato nome e origine, quindi rivela la sua identità. È Lohengrin, figlio di Parzival, il re del Graal; inviato a combattere il male, è protetto da una potenza divina che però svanisce se egli svela il proprio nome («In fernem Land»). Né le suppliche di Elsa né quelle della folla persuadono Lohengrin a rimanere: sul fiume è ormai riapparso il cigno che riporterà il cavaliere da dove è venuto. Lohengrin prende commiato da Elsa e predice la vittoria al re. Poi, quando Ortrud rivela di aver trasformato Gottfried nel cigno grazie a un incantesimo, Lohengrin si raccoglie in preghiera: una colomba scende sulla navicella, il cigno s’immerge nell’acqua e ne riesce con le sembianze di Gottfried, pronto ad assumere la guida del Brabante. Ortrud cade a terra; mentre Lohengrin si allontana sulla navicella, Elsa si abbandona esanime tra le braccia del fratello.

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