Home Serie Tv Eli Stone: su Fox torna il legal drama, con un po’ di Ally McBeal (e di ripetitività)

Eli Stone: su Fox torna il legal drama, con un po’ di Ally McBeal (e di ripetitività)

Eli è la traduzione inglese del nome Elia, ovvero di un profeta biblico. Già dal titolo di questo nuovo telefilm, “Eli Stone” –gallery, in onda da domani alle 21 su Fox, canale 110 di Sky-, dunque, si può capire con chi avremo a che fare.Anche se di primo acchito Eli non ha molto a che

11 Settembre 2008 11:00

Eli Stone Eli è la traduzione inglese del nome Elia, ovvero di un profeta biblico. Già dal titolo di questo nuovo telefilm, “Eli Stone”gallery, in onda da domani alle 21 su Fox, canale 110 di Sky-, dunque, si può capire con chi avremo a che fare.

Anche se di primo acchito Eli non ha molto a che vedere con le predizioni: è infatti un avvocato spietato, ambizioso, molto bravo e disposto a tutto pur di vincere le proprie cause. Finché, un giorno, non gli si presenta nel suo studio legale…George Michael.

La sua è solo un’allucinazione, come quelle che successivamente metteranno il protagonista in una serie di situazioni molto imbarazzanti, di fronte ai capi, ai colleghi ed alla fidanzata. C’è qualcosa che non va in Eli: ha un aneurisma che non si può operare, e questa sarà la svolta verso una nuova vita.

Come viene a sapere da Chen (James Saito), l’agopuntore a cui si rivolge per fermare le visioni, quello di Eli è un vero e proprio dono, dal momento che ogni sua visione è inerente ad un caso che lui stesso sta affrontando o che gli si presenterà a breve. Capire l’allucinazione vuol dire capire come aiutare la persona coinvolta, e quindi fare del bene.

Le priorità di Eli cambiano, e questo percorso ci viene mostrato nelle 12 puntate già trasmesse dalla Abc. “Eli Stone”, quindi, cala nel contesto del legal drama una storia totalmente diversa dal genere, fondendo e sfruttando le potenzialità di due generi.

Il richiamo, spesso, per via della bizzarrìa in cui sarà coinvolto il protagonista (James Saito, “Trainspotting”) è con un altra serie legal di successo degli anni passati: “Ally McBeal”. Le visioni che tanto ci divertivano e preoccupavano Calista Flockart, infatti, saranno piaciute a Greg Berlanti e Marc Guggenheim -tra l’altro anche autori di “Brothers and sisters”, dove ora recita la Flockart-, che hanno deciso di riproporle.

Scene da musical -per le quali si spiegano gli ampi spazi dello studio legale dove lavora Eli- e situazioni lontane dalla realtà tornano in ogni puntata, ma alla lunga lo schema visione-imbarazzo-caso da risolvere potrebbe portare alla noia.

I casi di puntata, infatti, si sviluppano allo stesso modo, anche se la sottotrama, costituita dai dialoghi tra Eli e la fidanzata (Natasha Henstridge, Jayne in “Commander in Chief”), oppure dai continui battibecchi con la sua segretaria Patti (Loretta Devine, moglie del capo Webber in “Grey’s anatomy”) -ma sarebbero davvero possibili in realtà?-, col fratello (Matt Letscher) e la collega inesperta (Julie Gonzalo) cerca di portare avanti la storia.

Ma questo succede lentamente, e così la sceneggiatura purtroppo s’impantana nei fangosi territori del ripetitivo e prevedibile. Purtroppo, ho detto, perché “Eli Stone” ha delle buone potenzialità per divertire ed emozionare, ed il pilot lo ha dimostrato.

A proposito del pilot, questo non ha mancato di suscitare delle polemiche in America: senza anticipare nulla, si fa riferimento alla possibilità che del mercurio presente all’interno di un vaccino provochi l’autismo nei bambini. A scanso di equivoci, e di finire in veri tribunali, Abc ha dovuto mettere il classico “ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale” per coprirsi le spalle.

Si sarebbe potuto continuare sulla strada della provocazione, partendo da spunti veri per raccontare storie che, nella loro impossibilità, mantenessero un briciolo di realtà e di imput per la riflessione, ma non è stato così. “Eli Stone” si fa seguire, ma non per molto. E chissà se l’ingaggio da guest star di Segourney Weaver e Katie Holmes nella seconda stagione possa servire a rialzare gli ascolti, o se questo rimarrà solo un’altra visione.


Eli Stone
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