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Y: L’ultimo Uomo su Disney+, recensione, trama e cast della nuova serie tv

Come sarebbe il mondo se improvvisamente tutti i mammiferi con cromosoma Y morissero?

pubblicato 22 Settembre 2021 aggiornato 22 Settembre 2021 15:32

Debutta oggi, mercoledì 22 settembre, su Disney+ in streaming la prima stagione di Y: L’Ultimo Uomo (Y: The Last Man in originale), una serie tratta dall’omonima graphic novel di Brian K. Vaughan, Pia Guerra adattata in formato serie tv da Eliza Clark, che ha anche supervisionato l’intero progetto. La travolgente premessa, di un mondo stravolto dalla morte improvvisa di tutti i mammiferi con cromosoma Y tranne uno e la sua scimmia, finisce per perdersi nei meandri di situazioni già viste, faticando nei primi episodi a trovare una formula capace di far staccare la serie alle tante proposte post-apocalittiche che riempiono la serialità e il cinema contemporaneo. Sarà che viviamo in epoche complicate ma quando la corrente va via, quando il cibo scarseggia, le “regole seriali da seguire” sono bene o male sempre le stesse. Ma scopriamo entriamo nel vivo della serie in partenza su Disney+ con i primi 3 episodi.

Y: L’ultimo Uomo, la trama

Y: L’ultimo Uomo è una serie tv ambientata in un mondo in cui tutti i mammiferi dotati del cromosoma Y muoiono improvvisamente, eccetto Yorrick e la sua scimmia. Perchè sono sopravvissuti? Qual è la causa di questo sterminio improvviso? Queste sono le domande che tormentano i sopravvissuti che cercano al tempo stesso di recuperare una parvenza di civiltà, con la speranza, magari, anche di dar vita a un mondo migliore. Prima però c’è da stabilire l’ordine, ripulire le città dai cadaveri, trovare un equilibrio per continuare a vivere.

Y: L’ultimo Umo, la recensione

Come reagire all’improvvisa morte di metà (circa) della popolazione mondiale? Questo scenario da incubo, ricorrente nell’immaginario culturale (dallo schiocco di dita di Thanos agli svaniti nel nulla di Leftovers fino a 4400 che sta per tornare con un remake), prende in questa serie (e fumetto) una piega identitaria. Stavolta a scomparire sono tutti gli uomini, o meglio i mammiferi con cromosoma Y, lasciando il mondo in mano alle persone con cromosoma X. La morte improvvisa lascia cadaveri nelle strade, provoca incidenti devastanti e finisce per precipitare il mondo in un classico scenario apocalittico con la difficoltà di avere l’elettricità e la necessità di cercare cibo.

Ci ritroviamo davanti a formule già viste in tante serie e film tv, in cui i sopravvissuti si coalizzano, creano gruppi e viaggiando per le strade deserte e pericolose, incontrano nuovi personaggi che si rivelano nemici o amici a seconda delle circostanze. La serie, almeno nelle prime puntate che abbiamo avuto modo di vedere in anteprima, non apporta nulla rispetto a quegli elementi di psicologia del gruppo già affrontati sapientemente nelle prime stagioni di The Walking Dead. Al contrario è interessante l’aspetto di ricostruzione dell’istituzione, di gestione dell’emergenza a livello politico che coinvolge il personaggio di Diane Lane Jennifer Brown, che per non farci mai mancare l’elemento familiare, è la mamma dell’unico uomo sopravvissuto. Jennifer Brown è infatti una deputata che si ritrova a diventare Presidente (non eletta) degli Stati Uniti post disastro. Anche in questo caso la strada seguita è piuttosto standard e la serie sembra non voler forzare la mano nel descrivere scontri e rivalità tra le varie parti. Le proteste esterne alla Casa Bianca sono dei sussurri che non ci vengono mostrati, preferendo concentrarsi sulle dinamiche interne, familiari e non, tra i vari personaggi.

Sorprende come il personaggio più debole sia, il protagonista, Yorrick Brown, una figura totalmente anonima e infantile, incapace di prendere la scena della serie, un protagonista sovrastato dalle sue spalle. A reggere la serie sono l’agente 355, Jennifer Brown e Hero Brown sia per carisma che per rilevanza delle storie cui sono al centro. Sicuramente Yorrick avrà modo di emergere ma se il futuro dell’umanità è nelle sue mani forse faremmo prima a estinguerci. Complessivamente Y: The Last Man sembra una serie capace di spiccare il volo nella seconda stagione, riuscendo magari a trovare un equilibrio tra le varie storylines che si accatastano l’una sull’altra nelle prime puntate generando più confusione nello spettatore che entusiasmo. Non a caso la puntata migliore è il pilot, forse anche grazie all’impatto emotivo dell’evento devastante.

Y: L’ultimo Uomo, il fumetto

La serie è l’adattamento del fumetto omonimo pubblicato da Vertigo negli USA e distribuito da Panini in Italia, realizzato da Brian K. Vaughan e Pia Guerra. La serie tv riprende le premesse del fumetto ma amplia le conseguenze della sparizione del cromosoma Y per quanto riguarda il genere, inserendo tra i personaggi fissi del cast un uomo transgender interpretato da Elliot Fletcher che non è presente nel fumetto, dove il riferimento agli uomini transgender è solo accennato.

Eliza Clark showrunner della serie, ha sottolineato a più riprese come sia il cromosoma Y l’elemento portante e non il genere in se e per se, quindi nella serie muoiono molte donne in cui il cromosoma Y è sviluppato più del normale, persone non binari, intersessuali.

Y: L’ultimo Uomo, una lunga fase di sviluppo

Il progetto di Y: L’ultimo uomo risale all’ottobre 2015 quando FX stava lavorando all’adattamento del fumetto con il coinvolgimento dello stesso Vaughan insieme a Nina Jacobson e Brad Simpson. Dopo oltre un anno venne annunciato l’arrivo di Micheal Green (Logan, Blade Runner 2049) come showrunner della serie e autore del pilot con Vaughan. Successivamente è iniziato uno stillicidio di notizie relative al progetto che però non portavano mai a un ordine ufficiale al punto che a gennaio 2018 il CEO di FX John Landgraf aveva detto di essere ottimista sulla sceneggiatura ma senza annunciare alcun ordine.

Solo nell’aprile del 2018 venne annunciato l’ordine del pilot con l’ingaggio di molti attori come Diane Lane, Imogen Poots, Timothy Hutton e a febbraio 2019 arrivò l’ordine per la realizzazione della serie attesa per il 2020 su FX. Il protagonista scelto era Barry Keoghan ma a marzo 2020 venne sostituito da Ben Schnetzer. Nel frattempo ad aprile 2019 Michael Green e Aida Mashaka Croal co-showrunner della serie, abbandonarono il progetto con Eliza Clark, che in passato si era occupata di Rubicon, chiamata a coordinare la serie. Furono diversi i cambi di cast visto anche il lungo periodo di stasi del progetto, anche Timothy Hutton non è presente nella serie.

Naturalmente poi a rallentare il progetto ci ha pensato il Covid con le riprese che dal previsto Aprile 2020 sono slittate a ottobre 2020 per terminare lo scorso luglio. All’interno della riorganizzazione del gruppo Disney che mentre il progetto era in fase di sviluppo ha acquisito vari asset del gruppo Fox, la serie è passata in streaming nell’ambito delle serie “marchiate” FX on Hulu.

Y: L’ultimo Uomo, il trailer

Y: L’ultimo Uomo, il cast

Il protagonista Yorrick, ultimo cromosoma Y rimasto sulla terra, è interpretato da Ben Schnetzer, Oliva Thirbly è sua sorella Hero, entrambi sono figli di Jennifer Brown interpretata da Diane Lane, una deputata degli Stati Uniti che a causa della morte dei vertici delle istituzioni, si ritrova Presidente.

Ashley Romans è l’Agente 355 che ha un ruolo fondamentale nella protezione dell’ultimo cisgender della terra. Marin Ireland è Nora Brady, addetta stampa del defunto Presidente che fatica ad adattarsi alla nuova realtà. Amber Tamblyn è Kimberly la figlia del Presidente, autrice di libri di successo, decisa a mantenere viva l’eredità del padre.

Y L'ultimo uomo

Y: L’Ultimo Uomo come vedere la serie in Italia

Y: L’Ultimo Uomo è disponibile in Italia in streaming da oggi su Disney+ con i primi 3 episodi, successivamente il rilascio sarà settimanale ogni mercoledì. Gli episodi in tutto sono 8 con una durata tra i 47 e i 54 minuti. La serie è disponibile all’interno del brand Star, per vederla è necessario definire i parametri del parental control per consentire l’accesso ai contenuti riservati agli over 14.

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