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VERGOGNARMI ?

A volte, quando dico a qualcuno che mi occupo di televisione, mi viene chiesto con serenità se non mi vergogno. Credo che alla base di questa domanda ci sia una abissale ignoranza. Normalmente si confonde quello che è un mestiere, con l’arte o con l’idea che in televisione si possa fare[…]

16 Gennaio 2006 10:02

A volte, quando dico a qualcuno che mi occupo di televisione, mi viene chiesto con serenità se non mi vergogno. Credo che alla base di questa domanda ci sia una abissale ignoranza. Normalmente si confonde quello che è un mestiere, con l’arte o con l’idea che in televisione si possa fare quello che si vuole. Non è così.

E’ vero che ci sono anche programmi televisivi che qualcuno ritiene “di merda”, ma come qualsiasi cosa riguardi il gusto personale, questo tipo di giudizio cambia a seconda di chi lo esprime. Un programma per me orribile, viene visto e apprezzato da persone che ritengono magari orribile un programma che piace a me.

L’offerta televisiva deve accontentare quello che è il pubblico televisivo, ossia una moltitudine di persone di età, gusti, cultura e aspettative diverse. A me piacciono al massimo due o tre programmi in una stagione. Non posso pretendere che mi piaccia tutto.

Per questo, facendo l’autore di programmi televisivi, non posso pretendere di fare sempre quello che magari mi piacerebbe vedere in TV. Faccio un mestiere. Non necessariamente un operaio della Fiat deve ritenere la Punto una meravigliosa macchina. Però c’è chi compera la Punto e gli piace. Ovvio che se io avessi modo di scegliere farei solo programmi che mi piacciono, ma questo capita solo pochissime volte.

Fare televisione vuol dire intrattenere persone che in quel momento non hanno niente di meglio da fare. Se si intrattiene tanta gente si è bravi. Se se ne intrattiene poca, si è meno bravi. So che è un assunto che può far storcere il naso, ma se un programma fa ascolto è un buon programma, perché intrattiene tanta gente. Poi possiamo dire che una bella opera lirica sarebbe meglio di un reality, che il teatro sarebbe meglio di un talk-show, ma la verità è che i programmi “alti” vengono poi visti solo da pochissime persone.

Non mi vergogno a fare televisione. Soprattutto perché (culo o capacità), i programmi che faccio vengono visti, ma soprattutto perché non c’è l’obbligo di guardare quello che faccio. C’è sempre la possibilità di cambiare canale o addirittura spegnere la televisione e andare a fare qualcosa di meglio.

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