Home Notizie The Punisher, Jon Bernthal: “Totale concetrazione per interpretarlo. Dobbiamo rispecchiare la società”

The Punisher, Jon Bernthal: “Totale concetrazione per interpretarlo. Dobbiamo rispecchiare la società”

Jon Bernthal ha parlato del lavoro su The Punisher, personaggio di Daredevil che sarà protagonista di uno spin-off

pubblicato 29 Giugno 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 23:02

Chi ha visto la seconda stagione di Daredevil, ha già avuto occasione di conoscere Frank Castle, ovvero The Punisher. Un personaggio segnato da un dolore che lo spinge a cercare vendetta a modo suo, portando Matt (Charlie Cox) a cercare di farlo ragionare ed a fermare la sua scia di violenza.

Il personaggio è piaciuto molto sia ai fan della serie tv che a Netflix, che ha deciso di ordinare uno spin-off dello show con al centro proprio The Punisher. Ad interpretarlo ci sarà sempre Jon Bernthal, che ha dato prova di saper tenere a questo personaggio, riuscendo a dargli profondità e spessore. Intervistato da Deadline Hollywood, l’attore ammette di non essere mai stato particolarmente interessato a far parte di show con al centro supereroi:

“Non penso di aver mai avuto nessuna ambizione a far parte di queste serie tv. Non era qualcosa che mi interessava. Ciò che mi ha interessato di Frank è che è la quintessenza dell’opposto del supereroe. Non ha superpoteri, è incredibilmente umano. La sua umanità gli dà tutta la sua forza, è un uomo che sofferto grandi perdite. Il Frank Castle che vediamo in Daredevil non è un uomo che vuole liberare Hell’s Kitchen dalla criminalità. E’ un uomo a pezzi, totalmente solitario, che ha perso la sua famiglia. E’ pieno di vergogna, rimorso, rimpianto e dolore, ed è in missione. Sta cercando coloro che lo hanno fatto soffrire per vendicarsi nel modo più brutale possibile. Credo che sia un racconto classico ed umano, per quanto possibile. Come ho già detto, non credo che sarei riuscito a vestire i suoi panni se non avessi avuto una moglie ed una famiglia”.

La preparazione al personaggio è stata molto difficile, perchè, ha spiegato l’attore, ha richiesto molto isolamento:

“Penso che questo lavoro meriti molta concentrazione. Non sarebbe stato rispettoso nei confronti dei fan che lo hanno adorato per anni e nei confronti dei membri dell’Esercito americano, che hanno indossato il simbolo di The Punisher sulle loro armature ed hanno combattuto e sono morti per noi. Non penso che sarebbe stato giusto per le forze dell’ordine che hanno adottato questo personaggio e per i milioni di fan. Io non lavoro andando nei nightclub, nei bar e nei ristoranti, uscendo con la mia famiglia, facendo il ragazzo felice, rispondendo al telefono, andando sul set, recitando e basta, non lavoro così. Quindi via le altre cose, via le comodità, la televisione e cose così, credo faccia parte del lavoro. Io ho lavorato così per Frank”.

Una delle caratteristiche di The Punisher è il massiccio uso che fa di armi. Ed, in un’America ancora scossa dalla strage di Orlando, Bernthal è convinto che il suo personaggio possa stimolare un dibattito:

“Credo che una delle cose più notevoli dell’arte sia essere uno specchio della società che ti pone delle domande. Credo che se ti fai delle domande, abbiamo fatto il nostro lavoro. E’ questo il punto. Credo che l’aspetto più interessante nella seconda stagione di Daredevil, sull’argomento armi, è che qualsiasi dibattito si tenga, credo che si possano dire delle questioni sullo show che supporta tutte le tesi a favore e quelle contrarie. Mi piace. E’ quello che dobbiamo fare, non credo che dobbiamo dare delle risposte. Il nostro lavoro è rappresentare la società e mostrare entrambe le opinioni. E’ uno dei motivi per cui mi è piaciuta la serie. Credo che se abbiamo fatto bene il nostro lavoro, avremo sollevato queste questioni”.

Merito, sostiene l’attore, anche di Netflix, che ha osato:

“E’ una gioia lavorare per Netflix, adoro il loro modello. Non c’è un sistema migliore per raccontare una storia. Ti lascia essere incredibilmente audace con la tua storia, ti lascia prendere dei rischi. Ti fa prendere il rischio di abbandonare il pubblico, per poi ottenere il suo consenso negli ultimi quattro episodi, che però non andranno in onda in quattro settimane. Con un personaggio come Frank, quando ha un momento di brutalità deve essere totale, e poi deve provare a spiegare il suo rimpianto, il suo rimorso e la sua vergogna. Ma interpretare brutalità e vergogna allo stesso tempo non sarebbe stato reale”.

Lo spin-off è stato annunciato, ma non si sa quando sarà online:

“Sono incredibilmente entusiasta a riguardo. E’ una grande gioia, un grande onore e responsabilità interpretare Frank Castle. Ora ce l’ho nel cuore. Sono pronto a continuare ad interpretarlo. Per quanto riguarda quando sarà disponibile lo show, su cosa sarà, quando e dove gireremo, purtroppo non so nulla. E’ una parte integrante di come lavora la Marvel. Le informazioni sono solo su stretta necessità. Sono nervoso, ho solo voglia di interpretarlo”.