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Umberto Smaila a Matrix: “Gorbaciov amava Colpo Grosso. Gheddafi ci minacciò coi missili”

A Matrix il conduttore celebra i trent’anni del programma: “Gheddafi minacciò di mandare i missili su Lampedusa se non avessimo sospeso lo show. Non era una trasmissione volgare”

pubblicato 11 Novembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 03:57

Trent’anni fa la prima volta di Colpo Grosso. Il 16 novembre 1987 prendeva il via un programma che, seppur criticato e osteggiato, sarebbe in seguito entrato nella storia della televisione italiana.

La trasmissione andava in onda in seconda serata su Italia 7, con la Fininvest che ne gestiva i palinsesti. Il successo fu clamoroso ed immediato, soprattutto grazie alla conduzione di Umberto Smaila, intervistato a Matrix da Piero Chiambretti proprio per celebrare l’importante anniversario.

Gheddafi minacciò di mandare i missili su Lampedusa se non avessimo sospeso le puntate. Diceva che la notte tutti i libici guardavano Colpo Grosso.

Ad andare su tutte le furie fu anche Ronald Reagan, all’indomani di un servizio di Francis Ford Coppola realizzato per il Saturday Night Live: “Una troupe venne per fare un reportage. Reagan fece qualcosa di simile ad un’interpellanza parlamentare, affermò che era una vergogna”.

Al contrario, Michail Gorbaciov era talmente appassionato dello show che pretese un ricordo da riportare in Russia:

Gigi Moncalvo mi riferì che l’ufficio stampa di Gorbaciov aveva ricevuto il desiderio di rivedere un programma che aveva visto in camera, scanalando col telecomando. Organizzarono una sala e tutta la delegazione se lo guardò, dopodiché chiese di avere cinquanta videocassette e se le portò al Cremlino.

Stuzzicato da Chiambretti, che ha elencato le varie edizioni del programma esportate all’estero, Smaila ha rivelato che sarebbe diventato miliardario se solo avesse controllato meglio i termini originari del contratto: “Nessuno nel 1987, durante le puntate di prova, avrebbe immaginato che sarebbe stata la trasmissione più replicata a livello mondiale”.

Riguardo alle contestazioni dell’epoca e alle analisi postume di Colpo Grosso, Smaila ha difeso con i denti la sua creatura:

Non era assolutamente volgare, bisogna vedere cosa si intende per volgarità. Oggi la tv è piena di volgarità, dai talk show ai telegiornali. Si vedono immagini trucide e violente, mentre mangi ti costringono a vedere gente sgozzata o con la pistola puntata alla tempia. Questa è la vera volgarità. Colpo Grosso era un programma di disimpegno, di puro divertimento.