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RomaFictionFest Pilots

Marcus è stato all’inaugurazione del RomaFictionFest. Ci propone una panoramica sui pilot di serie tv che sono stati presentati nel corso della stessa; panoramica ghiottissima per tutti gli appassionati di lunga serialità. L’evento più interessante in occasione dell’inaugurazione del Roma Fiction Fest, è stato senza dubbio la presentazione dei piloti della ABC Studio che si

pubblicato 4 Luglio 2007 aggiornato 6 Settembre 2020 07:17

Marcus è stato all’inaugurazione del RomaFictionFest. Ci propone una panoramica sui pilot di serie tv che sono stati presentati nel corso della stessa; panoramica ghiottissima per tutti gli appassionati di lunga serialità.

Peter Krause L’evento più interessante in occasione dell’inaugurazione del Roma Fiction Fest, è stato senza dubbio la presentazione dei piloti della ABC Studio che si vedranno in USA nella prossima stagione, ovvero Dirty Sexy Money, Eli Stone e Reaper.

Previsto in onda a partire da settembre sulla ABC, Dirty Sexy Money si annuncia come la nuova serie di punta della rete: un concept intrigante ed originale, un cast di extralusso, una regia glamour e sofisticata, adatta alla storia che si racconta, concorrono a fare del pilota visto ieri qualcosa di coinvolgente e all’altezza delle aspettative.
Il protagonista della serie, Nick George, interpretato da Peter Krause (Six Feet Under) è un avvocato di grandi ideali che ha sempre prestato le sue qualità professionali per la difesa di clienti inermi o di cause di alto valore sociale. Tutto questo, fino al giorno in cui il padre muore precipitando con l’elicottero della famiglia Darling, una dinastia potentissima e straricca della quale il padre di Nick era l’avvocato di fiducia. Ed è proprio nella descrizione di questa famiglia che la serie raggiunge il suo miglior potenziale di dramma e commedia: il patriarca, interpretato da Donald Sutherland, figura di primo piano, amico di politici ed artisti; la moglie, infelice e depressa, e soprattutto i figli, che sembrano ognuno il ritratto della gioventù ricca, annoiata e perduta del jet set americano: c’è la tizia bionda e senza cervello famosa solo per essere famosa, che aspira a recitare e a diventare una grande star; c’è il giovane perdigiorno che, tra una partita a poker e un party finito in galera, trova sempre il tempo di imbarazzare la propria famiglia; c’è l’altra figlia che sta per sposarsi per la quarta volta, perché tutti i suoi ex la volevano solo per i soldi; c’è il primogenito, William Baldwin, in predicato per candidarsi al Senato degli Stati Uniti, l’unico che pare dare lustro alla famiglia, salvo avere anche lui i suoi scheletri nell’armadio: infatti, pur essendo sposato, predilige un’amante un pò troppo appariscente (è un transessuale); infine c’è il figlio pastore protestante che, a dispetto del suo ruolo e di ciò che dovrebbe comportare, è il pù cattivo, odioso e opportunista della famiglia: si abbandona spesso al turpiloquoio, odia Nick e tutti “i poveri”, è attaccato al denaro della famiglia e addirittura ha un figlio frutto di una relazione extraconiugale che non vuole riconoscere…

Insomma, quando a Nick si chiede di sostituire il defunto padre, lui ovviamente rifiuta, memore anche del fatto che, per stare appresso ai mille problemi di questa squinternata famiglia, il padre aveva sacrificato il rapporto con figlio e moglie causando anche il suicidio di quest’ultima. Ma la possibilità che dietro quell’elicottero precipitato possa nascondersi un omicidio, spinge Nick ad accettare l’incarico, in modo da indagare su chi possa aver voluto suo padre morto.
La serie mescola insomma la commedia sofisticata al dramma, con una linea orizzontale gialla che potrebbe portare numerosi colpi di scena (compreso il mistero se il padre di Nick sia veramente morto, visto che il corpo non si trova). Ci sono tutti gli ingredienti per un grande successo.

Eli Stone Eli Stone partirà il 1 gennaio 2008, sempre sulla ABC. Quando, in occasione degli ultimi upfronts, si è sentito parlare per la prima volta del concept di questa serie, la storia appariva come qualcosa di completamente fuori dagli schemi: addirittura il protagonista, valente avvocato di un grande studio, scopre di essere un profeta. Detta così sembra davvero di essere dalle parti dell’inconcepibile, ma la maestria della drammaturgia seriale americana sta proprio nel rendere interessante e divertente un soggetto che, apparentemente, è proprio il caso di dirlo, non sta né in cielo né in terra… Eli Stone dunque da un giorno all’altro comincia ad avere prima strane allucinazioni auditive (musica da organo che sente solo lui) poi anche visive: mentre sta facendo l’amore con la sua bellissima fidanzata (interpretata da Natasha Henstridge) scopre che nel salotto di casa, George Michael si sta esibendo dal vivo nell’interpretazione del brano Faith; da quel momento il cantante e il brano appariranno nei momenti più impensati, mettendo a dura prova le sue facoltà e facendolo passare agli occhi dei suoi colleghi e capi come completamente pazzo.
Le sua visioni intanto si infittiscono, sembrano coinvolgere la sua infanzia e il rapporto col padre, e paiono volergli comunicare qualcosa in merito al caso che sta seguendo. Anche grazie a personaggi di contorno intriganti (come ad esempio il suo agopunturista) Eli Stone capirà che potrebbe davvero avere una missione nella vita, quella di cambiare il mondo attraverso la sua professione, smettendo di fare gli interessi delle grandi corporazioni che ha difeso fino adesso e facendosi guidare dalle sue visioni. Scritto da Greg Berlandi (Everwood) e, interpretato, tra gli altri, da Victor Garber (Alias).

Bret Harrison Reaper è infine il nuovo progetto previsto da settembre 2007 per The CW (che ha avuto un pessimo esordio quest’anno con le sue serie) scritto da Kevin Smith (Clerks). Anche qui siamo dalle parti del soprannaturale, ma questa volta il taglio è volutamente grottesco e sopra le righe, nel più puro stile del regista e sceneggiatore: al compimento del suo ventunesimo compleanno, Sam scopre, attraverso strani ed inquietanti visioni e poi dalla confessione palese dei suoi genitori, che il padre e la madre hanno venduto l’anima del loro primogenito al diavolo, per risolvere i loro problemi economici e di salute. Il diavolo avrebbe riscosso non appena Sam avesse compiuto la maggiore età. E infatti, puntualmente Satana si fa vivo nei panni di Ray Wise (il padre di Laura Palmer in Twin Peaks) che presenta il conto a Sam: la sua missione srà quella di acciuffare le anime perse che sono riuscite a fuggire dall’inferno e che seminano morte e distruzione sulla terra. Sam avrà di volta in volta uno strumento diverso per catturarle (il primo è un aspirapolvere…) e dei punti di consegna concordati, veri e propri “inferni sulla terra” (nel primo caso che Sam affronta, la consegna avviene nel caotico ufficio della motorizzazione civile…). In questa bislacca missione, Sam viene affiancato dal suo fedele amico e collega di lavoro, e dalla ragazza di cui è innamorato, ma che non ha il coraggio di conquistare.
La mano di Kevin Smith si nota nei dialoghi sboccati e dissacranti, nel rapporto tra Sam e il suo amico (che ricorda quello dei due protagonisti di Clerks). Anche in Reaper i nostri eroi lavorano infatti in un enorme shopping mall di articoli per il fai da te, che si riveleranno molto ultili per le missioni a cui verrano sottoposti. Insomma, la serie pare avere tutti gli ingredienti per piacere al target giovane cui è destinata. Chissà che non riesca a sollevare le sorti del canale CW (frutto della fusione tra UPN e THEWB) che ha avuto risultati molto inferiori alle aspettative.

Marcus Daly