Home Fuori dal coro Fuori dal coro, Roberto Burioni contro l’inviata che ha finto di essere sua amica: “È questo il modo di fare giornalismo?”

Fuori dal coro, Roberto Burioni contro l’inviata che ha finto di essere sua amica: “È questo il modo di fare giornalismo?”

Roberto Burioni attraverso un post Facebook racconta che la giornalista si sarebbe presentata ai suoi familiari con un falso nome sabato scorso

5 Aprile 2021 13:58

Sabato 3 aprile: alla porta della casa della suocera di Roberto Burioni, dove si trovano la moglie e la figlia del professore, si presenta una signora, che racconta di essere un’amica di vecchia data di Burioni. Inizia così la vicenda che vede protagonista l’inviata di Fuori dal coro, Angela Camuso, e il virologo, spesso ospite nel salotto di Fabio Fazio.

La moglie di Burioni, non conoscendo la donna, chiama subito il marito, che conferma di non conoscere la signora che si è presentata con il nome di Francesca Giovannini. “La sconosciuta, insieme a un altro tipo, rimane davanti a casa di mia suocera (o negli immediati dintorni) fino alle 18” prosegue con il racconto dell’accaduto Roberto Burioni nel suo post Facebook.

Tale situazione pone inevitabilmente la moglie e la figlia del professore in uno stato di preoccupazione, che però a distanza di un giorno si rivelerà essere inutile, anche se legittimo, come dirà Burioni in conclusione di post, dato che l’estranea che si è presentata davanti loro non è che una giornalista del programma di Mario Giordano.

Ieri, infatti, il giorno seguente all’accaduto, Burioni viene contattato da Angela Camuso, che gli pone alcune domande sul tema delle cure per contrastare precocemente il Covid, una volta che viene diagnosticato. La giornalista, che secondo quanto scritto dal professore desiderava un’intervista, lo incalza in particolare sullo studio compiuto da Giuseppe Remuzzi, che Burioni però specifica essere ancora “in via di pubblicazione”.

Una conversazione su Whatsapp cordiale, con tanto di auguri di una buona Pasqua, che però fa porre al virologo in conclusione due domande retoriche:

È questo il modo di fare giornalismo, presentandosi con un nome falso dai familiari di una persona, ovviamente per estorcerli un’intervista contro la sua volontà e facendo preoccupare i suoi cari, tra i quali una bambina di 10 anni? Non era meglio mandarmelo prima l’SMS evitando a me e alla mia famiglia una legittima quanto inutile preoccupazione?

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