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Reazione a catena 2013 e la Spending Review della Rai

C’è un concetto molto semplice nella questione Reazione a catena, in particolare sulla messa in onda del programma per quanto riguarda la nuova stagione, in predicato di partire dalla prossima fine di maggio , con la conduzione di Pino Insegno su Rai1.

di Hit
pubblicato 24 Marzo 2013 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:44

Come riportato dai colleghi di Tvzoom, è in atto un braccio di ferro fra la Rai e la Toro per la nuova serie del preserale estivo della prima rete Reazione a catena. In particolare il “contenzioso” riguarda la questione diritti, in mano alla Sony che è anche proprietaria della Toro amministrata da Marco Tombolini e Pasquale Romano, la cui licenza per il programma è sempre stata rinnovata anno per anno. Essi vorrebbero con la loro società, co-produrre il programma con la Rai, ma, qui sta il “concetto semplice” di cui sopra, la Rai avendo realizzato da anni il programma internamente, non capisce perché, anche e soprattutto per la Spendig Review messa in atto dalla nuova direzione generale dell’ente pubblico, proprio ora dovrebbe produrre il programma con una società esterna.

Ma facciamo un piccolo passo indietro. La Rai ha inizialmente acquistato il format dalla Sony, proprietaria di questo programma. Da quando la Sony ha comprato la Toro, quest’ultima è diventata di fatto licenziataria del format di Reazione a catena per il nostro paese. Da allora la Toro ha sempre cercato di convincere la Rai a produrre il programma con loro, ma la Rai non ha mai voluto farlo, avendolo, come detto, sempre prodotto e realizzato da sé. Nel corso degli anni oltretutto, dei 6 giochi che fanno parte della trasmissione, solamente 2 sono del format originale del programma.

Gli altri 4 sono stati aggiunti nel corso delle varie edizioni, grazie agli autori della trasmissione. Anche quest’anno Toro, sta tentando di convincere la Rai a produrre la trasmissione con loro. Ora poi c’è un elemento in più nel piatto che può forzare il potere della casa di produzione di Tombolini & Romano, il fatto cioè che loro stanno producendo in questo periodo The Voice of Italy sulla seconda rete della Rai ed ogni punto di share in più che sta raggranellando la trasmissione del giovedì sera di Rai2, fa aumentare in un certo senso il “tono” di voce dei “Toreri”.

Sta di fatto però che la Rai non ha nessuna intenzione di co-produrre Reazione a catena con una società esterna, a maggior ragione proprio ora con la revisione di spesa messa in atto dalla dirigenza di viale Mazzini per risparmiare denaro, in questo caso pubblico. Probabilmente alla fine tutto si ricomporrà ed il programma in un modo o nell’altro andrà in onda, ma staremo a vedere.

Pino Insegno