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Quelli che il calcio, Ubaldo Pantani è Mogol (e commenta Sanremo 2016)

A QCC è immancabile il paroliere Mogol, soprattutto per commentare Sanremo 2016.

pubblicato 14 Febbraio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 04:40

Ubaldo Pantani a Quelli che il calcio si trasforma in Mogol: non poteva esserci personaggio migliore per commentare degnamente il Festival di Sanremo 2016, giunto al termine dopo cinque serate di successo. Il paroliere di Lucio Battisti diventa nell’interpretazione di Ubaldo Pantani un egocentrico impegnato soltanto nell’esaltazione della propria carriera, completamente privo di obiettività specialmente nei confronti dei colleghi musicisti e cantanti.

Non ho colleghi, ho tristi cloni che ci hanno provato una vita…

Il commento sui vincitori Stadio?

Gli Stadio mi sono piaciuti, sono bravi, e ho apprezzato anche le nuove note che ha inventato Curreri. Quei sibili che fanno solo le caffettiere… Lui, con quelle stecche che ci puoi fare la palizzata di Fort Apache, mi ha emozionato.

Il titolo della canzone è un pretesto per parlare di royalties:

Un giorno mi dirai, dipende cosa: se mi dirai avanti al giudice che hai copiato la mia canzone, andrà bene. Se è una citazione, non è un plagio bell’e buono.

Anche gli altri partecipanti al Festival, per Mogol-Pantani, non sono stati granché:

“L’idea di Morgan di cantare senza voce è stata bella. Tanta solidarietà a Irene Fornaciari: il dramma umano dei migranti, che sommato al dramma di lei che canta è una cosa che fa veramente riflettere

A suo dire, aprire il Festival con (il tremendo) tributo a David Bowie suonato dall’Orchestra, è stato in realtà un modo per dichiarare altro:

La cosa migliore è l’omaggio a me all’inizio della prima serata…. un modo indiretto ed elegante di omaggiare me attraverso questo eccentrico pederasta. Il Duca l’ho conosciuto nel 1979, ha inciso il pezzo che ho scritto per Lucio.

Vero, almeno in parte: Mogol scrisse il testo italiano di Space oddity, che divenne Ragazzo solo, ragazza sola e che David Bowie incise in italiano.

Sanremo è la città dei fiori, ispirata naturalmente a Fiori rosa, Fiori di pesco del 1970.. L’unica canzone che mi è piaciuta, una cantante, una ragazzina, la Michielin. Ma non la sua, intendevo la canzone che ha portato come cover, ha fatto capire quanto mio figlio sia meno bravo di me.”

Il figlio di Mogol, Cheope, ha partecipato alla scrittura del brano di Francesca Michielin, Nessun grado di separazione, con il quale la giovane cantante parteciperà ufficialmente all’Eurovision 2016. Ma per il Mogol di Ubaldo Pantani conta soltanto dimostrare che il padre sia migliore del figlio.

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