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Otto e mezzo, Obama dalla Gruber non crea l’evento televisivo come da Fazio. Perché?

Barack Obama torna sulla tv italiana dopo l’ospitata a febbraio da Fazio, ma ad Otto e mezzo non crea lo stesso effetto televisivo. Perché?

26 Ottobre 2021 18:34

Non è così probabile che si ripeta un altro anno in cui un ex presidente degli Stati Uniti d’America viene intervistato ben due volte dalla tv italiana. Barack Obama, ospite lo scorso febbraio di Che tempo che fa, in promozione con la prima parte del suo memoir Una terra promessa, ieri sera è stato protagonista insieme a Bruce Springsteen della puntata di Otto e mezzo, che ha trasmesso alcune delle risposte che i due hanno dato a sei giornalisti internazionali accreditati per la presentazione del loro libro, Renegades – Born in the USA.

Fra i sei giornalisti c’era ovviamente la padrona di casa di Otto e mezzo, Lilli Gruber, che ha interrogato Obama e Springsteen sul termine outsider che entrambi utilizzano per autodefinirsi. Proprio da questa domanda nasce il titolo della puntata (Obama e Springsteen, i due outsider) e la prima parte di discussione con gli ospiti in studio, ovvero Beppe Severgnini e Lina Palmerini, e Andrea Scanzi (in collegamento).

La puntata non crea però nello spettatore la sensazione di assistere ad un evento televisivo, come invece era avvenuto nel caso della partecipazione di Obama alla puntata del 7 febbraio scorso di Che tempo che fa. Che cosa influenza questo? Sicuramente la mancanza di un’interlocuzione diretta con l’ospite, dato che la call con Obama e Springsteen si è svolta ovviamente in precedenza. La Gruber, a differenza di Fazio, ha avuto la possibilità poi di rivolgere una sola domanda all’ex presidente degli Stati Uniti e al cantautore: un nulla se confrontato con i trentacinque minuti di chiacchierata avvenuta nel talk show di Rai 3.

L’idea di prendere in considerazione anche delle risposte date da Obama e Springsteen agli altri giornalisti (sempre puntualmente citati dalla Gruber) permette di allargare il punto di vista e di creare una puntata di Otto e mezzo che si stacchi leggermente dal contingente delle vicende politiche italiane. Una scelta originale, che pare non aver destabilizzato il pubblico che si conferma piuttosto fedele al programma, senza però particolari exploit in positivo, come testimoniano gli ascolti usciti questa mattina.

Otto e mezzo ha avuto indubbiamente l’opportunità privilegiata di intervistare Barack Obama e Bruce Springsteen, ma non deve stupire che tale opportunità non si sia trasformata in un evento televisivo, perché per creare questo servono anche altri elementi (imprevedibilità dell’ospite, creazione di attesa e suspence), elementi in questo caso non pervenuti e che hanno quindi ricondotto la puntata di ieri a una semplice interruzione dallo spartito suonato tutte le altre sere. Ma non preoccupatevi: questa sera la musica riparte con l’intervista a Luigi Di Maio.