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Oscar 2022, lo schiaffo di Smith e la regia tv: la follia vs il controllo

La regia degli Oscar 2022 non si è lasciata sfuggire lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock e (anche) questo ha fatto pensare a uno sketch…

30 Marzo 2022 12:32

L’amore fa fare cose folli” ha detto Will Smith ritirando l’Oscar 2022 come Miglior Attore Protagonista dopo aver dato uno schiaffo a Chris Rock, colpevole di aver ironizzato sulla testa rasata della moglie Jada Pinkett Smith come se si trattasse di un look alla Soldato Jane e non necessità dovuta all’alopecia. Tutta la scena è stata interpretata da molti come una gag, come un’azione concordata da attore e presenter: molti hanno sostenuto questa tesi appellandosi alla regia, troppo ‘perfetta’ nel cogliere il momento senza che fosse preparato.

Un punto molto interessante, che ci dice molto su quanto il pubblico non sia abituato a una regia live capace di fare il suo mestiere, ovvero di seguire quel che accade sul palco e restituirne forza e ‘verità’ al pubblico. Ormai così assuefatti a non vedere quel che è già – o dovrebbe essere già – provato da stupirci se si vede bene qualcosa che non era in scaletta.

A raccontare quel che è accaduto nella cabina di regia della cerimonia degli Oscar 2022 in quei pochi secondi di assoluto delirio è Variety, che ha intervistato Ron Mills, produttore esecutivo della ABC – network che ha curato la realizzazione tv dell’evento – che ha trascorso la serata accanto al regista Glenn Weiss, lo stesso che nel 2017 affrontò l’Oscar sbagliato a La La Land. Non un novellino, anzi uno che sa che su un palco può succedere di tutto.

“La battuta sul sequel di Soldato Jane rivolta a Jada Pinkett Smith non era nel copione. Abbiamo immaginato stesse prendendo spunto da quello che suggeriva la sala e la serata, come farebbe qualunque comico. Poi abbiamo visto Will Smith alzarsi e avvicinarsi a Rock: A quel punto abbiamo capito che si trovavamo in un fuori programma”

ha detto Mills a Variety, aggiungendo che la gravità della situazione è emersa nel momento in cui Smith ha iniziato a urlare.

“Ho capito che non si trattava di una gag quando Chris, che conosce bene i meccanismi dello spettacolo e di questo evento in particolare, ha apertamente detto ‘Will Smith mi ha schiaffeggiato'”. A quel punto in regia è stato chiaro che non era uno sketch”.

La regia dell’ABC ha immediatamente staccato l’audio proveniente dalla sala, impedendo così al pubblico americano di sentire Smith imprecare contro Rock, anche se il labiale è stato più che esplicito. In altre registrazioni, però, l’audio si sente eccome: una ‘censura’ post-diretta?

Mills chiarisce anche questo punto:

“L’ABC ha staccato l’audio per diverso tempo: una scelta immediata, che si basa sul presupposto che è meglio essere prudenti che lasciar passare qualcosa di inadatto. Ma il segnale tv è stato diffuso grezzo dalla ABC, per cui ogni rete tv che ha trasmesso la diretta ha scelto di zittire o meno quel che accadeva in sala. Ecco perché girano sui social versioni del momento con l’audio integrale: provengono da reti tv diverse dalla ABC”.

Dopo quanto successo, Chris Rock ha ripreso la presentazione del miglior cortometraggio e a quel punto la regia aveva già ‘deciso’ di andare avanti: nessun break pubblicitario d’emergenza, nessun nero per far ‘riprendere’ fiato alla sala. Lo spettacolo è andato avanti. The Show must go on. E così è stato.

“Si fosse trattato di una registrazione, avremmo fermato tutto e avremno cercato di capire come procedere. Ma la cerimonia degli Oscar è un live e quanto accaduto, per quanto infelice e sfortunato, non era tale da interrompere una diretta di questa portata”.

Portata dagli eventi anche la consegna dell’Oscar a Smith come Migliore Attore: la liturgia è stata portata a termine con tutti i crismi, anche con una standing ovation rivolta all’attore dai colleghi in sala, gesto fortemente criticato da molti, soprattutto dal comico Ricky Gervais che ha definito la sala “senza spina dorsale”. Bisognava riscrivere quella consegna?

“Non sapevamo cosa fosse davvero successo né cosa stava succedendo dietro le quinte. Quello schiaffo è stato un evento così improbabile, una cosa che può succedere una volta su un miliardo, tanto più che Will Smith era decisamente tra i favoriti per la vittoria dell’Oscar. A quel punto puoi solo andare avanti. Poi sarebbe stata l’Academy a gestire la cosa”.

E sappiamo che il giorno dopo l’Academy ha preso in considerazione l’idea di una sanzione ai danni di Smith che non sembra coinvolgere il ritiro della statuetta (qualcuno ricorda che Roman Polanski e Harvey Weinstein hanno ancora le proprie). Fatto sta che all’indomani della cerimonia, e dell’iconico party di Vanity Fair di cui è stato festoso protagonista, Smith ha pubblicato su Instagram un lungo post di scuse, dirette questa volta anche a Chris Rock, che non era stato invece destinatairio delle scuse nel discorso di accettazione dell’Oscar.

 

Comunque sia, alla prova degli ascolti l’edizione 2022 ha registrato una leggera ripresa rispetto a quella dell’anno scorso, che fu ovviamente condizionata dal Covid e di fatto davvero fuori format. Quella degli Oscar 2022, con i suoi 15.360.000 milioni di telespettatori, resta la seconda peggiore performance dello show tv.

Una serata dalla durata ‘monstre’ per gli americani, che si lamentano tre ore e più di diretta (meno di una serata di Sanremo qualsiasi, per intenderci). La contestata scelta di tagliare la diretta dei premi tecnici, lasciando solo un breve estratto del discorso di ringraziamento nel corso della serata, ha fatto recuperare molto poco, finendo per essere solo una penalizzazione per delle categorie che un vantaggio per lo show. Mills prova a dare una risposta alla lunghezza dello show:

“Ogni anno cerco di capire quale sia la causa della lunghezza, in modo da riemdiare. Ma ogni anno non so cosa dire: sinceramente non lo so. Improvvisamente guardo l’orologio e mi rendo conto che sono passate le 23 sulla costa Orientale. Durante le prove sembrava che tutto fosse andato spedito e veloce. Poi, certo, ci sono i discorsi, ma lì non puoi tagliare. In ogni caso stai cercando di riassumere un anno di cinema in tre ore: questa è l’intenzione di partenza, ogni anno”.

Beh, magari potremmo chiedere una consulenza alla ABC per il prossimo Sanremo…