Home Notizie Olimpiadi di Londra 2012 – Quel che la tv non racconta (sulla coreana in lacrime). L’errore ammesso e il “lieto fine”

Olimpiadi di Londra 2012 – Quel che la tv non racconta (sulla coreana in lacrime). L’errore ammesso e il “lieto fine”

Shin A-Lam, protagonista di una delle storie più incredibili delle Olimpiadi di Londra, avrà un risarcimento per il torto subito.

pubblicato 31 Luglio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 03:00

Il dramma di Shin A-Lam nelle splendide foto TM News

Britta Heidemann attende il verdetto
 Britta Heidemann esulta scomposta
Shin A-Lam sola in pedana

Londra 2012 – Ieri mi era piaciuto, inutile negarlo, parlare dell’assurdo dramma di cui era stata protagonista la spadaccina coreana scippata della vittoria per un groviglio tecnico di un cronometro che conta solo i secondi e non i decimi. E tutto quel che seguiva e che rendeva la possibilità di avere un racconto televisivo in diretta e senza interruzioni una sorta di documentazione live di quella componente epica, tragica e splendidamente umana dello sport.

Oggi c’è un corollario a quell’assurda vicenda, e la tv non può raccontarlo. O meglio, lo può raccontare, ma come brevissima (d’altro canto, non ci si poteva certo mettere lì a seguire di punto in bianco tutta la vita della malcapitata Shin A-Lam). E così, sembra giusto ragguagliare quei lettori che a questa storia – televisiva, altroché – si fossero appassionati. Perché c’è una specie di happy ending, surreale come tutta la vicenda.

E’ successo, infatti, che la Federazione Scherma Internazionale ha ammesso candidamente l’errore. Shin non doveva perdere. La tedesca non doveva vincere. La storia della semifinale di spada femminile di ieri è stata scritta in maniera distopica rispetto alla realtà. Doveva andare tutto al contrario. E allora?

No, non aspettatevi la giustizia suprema: la finale non si disputerà di nuovo; Shin non avrà nemmeno il bronzo che poi, nella finalina, ha perso in pedana: chi mai sarebbe riuscito a essere ancora competitivo, dopo quei lunghissimi minuti di disperazione, lacrime e solitudine; la medaglia d’oro resterà all’ucraina Yana Shemyakina, che in finale aveva sconfitto colei che c’era arrivata per errore, Britta Heidemann. Anche quest’ultima si terrà la medaglia d’argento.

E allora dov’è il lieto fine?

Nel fatto che la Federazione, ammesso l’errore, riconoscerà un premio speciale a Shin A-Lam.

Questo, però, non le restituirà la finale che le è stata scippata. Ed è un contentino talmente ridicolo, dopo l’ammissione dell’errore, da non poter nemmeno essere raccontato in televisione. Eppure, per qualcuno potrebbe essere addirittura un lieto fine.