Home Rai 2 Mad in Italy: la svolta nazionalista fa bene allo show, un ibrido tra Colorado e Premiata Teleditta. Ma si tagli il cordone ombelicale con Made in Sud

Mad in Italy: la svolta nazionalista fa bene allo show, un ibrido tra Colorado e Premiata Teleditta. Ma si tagli il cordone ombelicale con Made in Sud

I momenti più divertenti del programma condotto da Gigi & Ross con Elisabetta Gregoraci sono le imitazioni di Morgan, Sigfrido Ranucci e la parodia di Reazione a Catena.

30 Gennaio 2024 00:46

Per anni Made in Sud è stato il Colorado del Meridione: su Rai 2 si alternavano comici campani (per la maggior parte), pugliesi, siciliani complessivamente poco incisivi. A reggere la baracca per anni gli ottimi Gigi & Ross dai tempi di Comedy Central sul satellite, insieme a Fatima Trotta dal 2008 al 2020 ed Elisabetta Gregoraci dal 2012 al 2027. Poi è toccato a Gigi D’Alessio, Clementino, Stefano De Martino, Lorella Boccia. L’ultima edizione va in onda nel 2022. Dopo due anni il ritorno con il nome di Mad in Italy.

Con il nuovo titolo il programma vuole sancire la rottura delle barriere geografiche tra le venti regioni, anche se non è che nelle vecchie edizioni di Made in Sud fossero mancati comici del nord. Il milanese Marco Della Noce per esempio aveva preso parte ad alcune puntate portando il personaggio di Larsen, il microfonista della trasmissione. Così come nel 2019 il varesotto Max Cavallari, metà del duo I Fichi d’India, si era palesato sul palco con le sue performance sopra le righe.

Rispetto a Made in Sud, questo Mad in Italy non compie il salto di qualità ma ci va vicino. Gigi & Ross si confermano due bravissimi conduttori, con Elisabetta Gregoraci buona spalla nel farsi prendere in giro dai due. Apprezzabili rispetto al passato i riferimenti all’attualità, come la vittoria di Jannik Sinner agli Australian Open, a dimostrazione che la registrazione avviene poche ore prima della messa in onda (per Zelig invece succede diverse settimane prima). Non male l’inserimento dell’orchestra capitanata dal maestro Stefano Palatresi.

In questa prima puntata a conquistarsi la scena sono gli imitatori. Davvero molto bravi Marco Turano nei panni di un piacione Sigfrido Ranucci e Leonardo Fiaschi in quelli di Morgan. Diverte abbastanza la parodia di Reazione a Catena, anche se nello sketch alcune battute risultavano telefonate.

Si è respirata insomma un’atmosfera da Premiata Teleditta, quel delizioso programma con La Premiata Ditta – per intenderci il gruppo comico con Pino Insegno – che prendeva in giro i principali programmi della tv italiana, in onda nei primi anni Duemila su Canale 5.

Il problema principale di Mad in Italy è la zavorra costituita dai troppi comici deboli di Made in Sud: è il momento di tagliare il cordone ombelicale. Tra i nuovi innesti, Vincenzo Albano non è apparso tagliente come in Zelig. Incomprensibile l’intervento dell’ospite Massimo Boldi.

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