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L’Eredità, il campione Massimo Cannoletta si racconta: “Non lavoro da aprile, i soldi vinti mi daranno tranquillità”

L’Eredità, il campione Massimo Cannoletta si confessa a Tvblog dopo l’inedita impresa al Triello: “La curiosità è la chiave per vincere”

24 Novembre 2020 14:18

Da tre settimane il pomeriggio televisivo vede tra i suoi protagonisti Massimo Cannoletta, campione de L’Eredità, il quiz del preserale di Rai 1 condotto da Flavio Insinna, prodotto da Banijay Italia ed amatissimo dai telespettatori. Dopo aver risposto a nove domande di fila nel gioco del Triello, riuscendo nell’impresa per primo in questa stagione, il campione Massimo Cannolletta si è raccontato ai microfoni di Tvblog, svelando i segreti del suo successo.

Una vita da avventuriero, sempre con la valigia (e la risposta) pronta: raccontaci qualcosa di te!

Ho 46 anni, vengo da Acquarica, un piccolo paese tra Lecce ed Otranto, dove vivo ancora tra un viaggio e l’altro. Infatti, dopo il diploma classico e la laurea in scienze politiche, ho iniziato ad esplorare il mondo, sempre animato da una grande curiosità. Mi occupo di divulgazione nel campo dell’arte, della storia e della musica. Negli ultimi anni ho avuto il privilegio di compiere due giri intorno al globo, lavorando come responsabile del programma culturale a bordo di una nave da crociera italiana. Ma le radici rimangono salentine!

Come ti è venuto in mente di partecipare a L’Eredità?

Ho già partecipato al programma nel 2005, quando era condotto da Amadeus, ma sono rimasto in gara appena 7 minuti! Al primo round, un altro concorrente mi puntò il dito contro e io sbagliai la risposta decisiva. Era una domanda sugli assegni, non che ne firmassi così tanti! Ho sempre avuto il desiderio di riprovarci, perché L’Eredità è il quiz che mi appassiona di più fra tutti, soprattutto per La Ghigliottina. A casa però azzecco la parola finale più spesso di quanto non faccia al tavolo: la pressione delle telecamere, le “fiamme” sul pavimento, le parole che si muovono sullo schermo fanno brutti scherzi!

Nonostante la tensione, sei riuscito ad accumulare 130.000 euro e a far filotto al Triello nella puntata di ieri: quale il segreto?

Si tratta di una combinazione di fattori, non che conosca con certezza ogni risposta che indovino! La fortuna gioca un ruolo fondamentale, così come l’istinto. A volte mi baso su un processo di esclusione mentale e di deduzione, cercando di infilarmi nella mente degli autori e di capire il ragionamento con cui sono state scelte le alternative. Capita poi che qualche risposta la sappia, per aver letto curiosità sui libri o grazie alle esperienze di viaggio.

E se proprio il tuo lavoro da divulgatore diventasse l’occasione per rimanere in tv?

Il racconto di storie ed avventure arricchisce le persone, così come ha arricchito me. Negli ultimi anni mi sono occupato di questo, senza inseguire l’attenzione della gente. È una condivisione di piaceri, una passione che mi anima. In questa fase tremenda della pandemia non lo facendo: non lavoro da aprile, non posso parlare con il pubblico, un concetto che non esiste da mesi. L’unico modo per soddisfare quest’esigenza è stato tramite i social network e i podcast su YouTube. E come sono felice di parlare a poche persone, dal vivo o online, lo sarei anche in televisione davanti a migliaia di telespettatori. Rimarrebbe lo stesso onore.

Questione Covid: com’è partecipare a un programma televisivo in un momento delicato della storia come quello che stiamo vivendo? 

Da casa probabilmente non si noterà, ma c’è una cura scrupolosissima nel rispetto delle norme in ogni istante della registrazione. Lo studio viene sanificato di continuo, anche nelle pause, come in una sala operatoria. Non ci si avvicina l’un l’altro, superando la distanza di sicurezza, nemmeno nei momenti più concitati. Anche i festeggiamenti sono misurati. Una volta spente le telecamere, torniamo tutti con la mascherina. Anche all’esterno limito al massimo i contatti sociali per evitare di espormi al contagio, mi muovo solo tra gli studi e l’hotel dove alloggio.

Un aneddoto simpatico?

È divertente quello che succede in onda, ma ancora di più quello che accade a riflettori spenti. Flavio Insinna è una persona con un’energia favolosa, ha gli occhi buoni, un gentiluomo di altri tempi. Non è la persona che diventa simpatica quando si accende la luce rossa: quando arriva lui è veramente festa. Sarebbe bellissimo se si potesse condividere ciò che avviene prima, durante e dopo la puntata!

Da campione con portafogli, sai già come spenderai il montepremi vinto?

Stando fermo da oltre sei mesi, e non sapendo quando tornerò a lavorare, la vincita mi darà una certa tranquillità per qualche tempo. Però mi concederò anche un bel viaggio insieme ai miei due nipoti, che partono con me ogni anno: non posso sottrarmi!