Home Il boss delle cerimonie Le Neomelodiche Show, un potenziale spin-off del Castello sulle voci più amate delle cerimonie ‘pop’

Le Neomelodiche Show, un potenziale spin-off del Castello sulle voci più amate delle cerimonie ‘pop’

Nancy, Giusy Attanasio e Stefania Lai sono le star di Le Neomelodiche Show, one-shot firmato da B&B Film (produttori anche de Il Castello delle Cerimonie).

27 Dicembre 2022 18:00

Le Neomelodiche Show si presenta subito come un potenziale spin-off de Il Castello delle Cerimonie. Dopo anni di feste e matrimoni alla Sonrisa sarebbe stato difficile non fare qualcosa sul fenomeno dei cantanti neomelodici e l’idea di costruire qualcosa sulle voci che accompagnano le feste di famiglia di molti napoletani (ma anche campani, siciliani, insomma di quanti alimentano un solido mercato musicale, florido soprattutto nel Sud Italia) girava da tempo nelle menti della B&B Film, la casa di produzione che firma ormai da anni uno dei maggiori successi del gruppo Warner Bros. Discovery. Ma nonostante se ne parlasse da anni, come testimoniato anche da qualche nostra intervista, solo ora il progetto ha preso corpo e arriva su Real Time con un one-shot in onda venerdì 30 dicembre alle 21.20 sul canale 31 del Digitale Terrestre.

Un racconto al femminile, con tre voci amatissime della scena neomelodica campana, spesso – se non sempre – protagoniste delle cerimonie al Castello che per questa occasione uniscono le forze, le voci e i fans per un racconto a ‘tre teste’ che ripercorra da un lato le loro vite e le loro carriere, ma che dall’altra non può che raccontare, senza moralismi, giudizi e pregiudizi, il fenomeno stesso della musica neomelodica. Un fenomeno complesso, non tanto strettamente musicale quanto culturale in senso lato, fatto di immaginari che pescano dalle tradizioni più popolari, che evocano figure del panorama delle narrazioni folkloristiche, che ribadiscono sistemi di valori atavici e si vestono di complesse reti di disvalori contemporanei, in un mix che rende il tutto difficilmente decifrabile. Facile archiviare tutto come ‘subcultura’ o come consumo marginale di ‘sostrati’ borderline tra sottoproletariato e malavita locale: in realtà, l’intreccio tra musica, testi, cantanti, pubblico, immaginario di riferimento, forme di consumo, adozione di modelli è estremamente complesso. Come si può spiegare una seienne che canta a squarciagola “Ascensore della sensualità” (ovvero Tu si’ ‘a fine do’ munno di Gianni Fiorellino) o “Sotto la gonna niente” (di Tony Marciano) insieme alla mamma e alla nonna? Da qui la ‘scelta’ di liquidare il tutto con l”altro da sé’. Un po’ come quello che succede da anni con Il Castello delle Cerimonie e col racconto di un fenomeno estremamente stratificato che porta migliaia di famiglie a organizzare feste pantagrueliche in sale barocche in tutto il Sud-Italia.

Date queste premesse, B&B Film ha puntato sul/creato il racconto del “primo gruppo neomelodico al femminile“: tra loro non poteva mancare Nancy, all’anagrafe Nunzia Coppola, tra le star delle cerimonie alla Sonrisa, insieme a Giuseppina ‘Giusy’ Attanasio e Stefania Lai. E ovviamente la scelta di affrontare il fenomeno ‘al femminile’ aiuta a limitare – non certo a cancellare – il tratto culturalmente ‘sessista’ che il fenomeno neomelodico porta con sé. Qui si può lavorare sull’aspetto del ‘self-made-women’ e dell’affermazione delle donne in un mercato solitamente maschile, che aspira all’eredità delle grandi voci popolari della sceneggiata o della musica napoletana più ‘nobile’.

Non è la prima volta, infatti, che Real Time tenta la difficile strada del racconto ‘neomelodico’: ci aveva provato nel 2016 con un malriuscito tentativo di talent di genere, Napoli Sound, doveva arrivare un musicarello su Gianni Fiorellino ma amori e destini hanno deciso diversamente, fino a Made in Napoli, che voleva raccontare la storia e la carriera di una famiglia di neomelodici, quella di Nico Desideri & figli, che però ha sofferto (quantomeno) di tanta scrittura e poca spontaneità. I fenomeni complessi hanno bisogno di scritture complesse, attente, raffinate e senza pregiudizi.

E chi è già sulle barricate per dire che Napoli è anche altro non solo sottolinea l’ovvio, ma dovrebbe comunque spiegare le migliaia di persone che cantano, comprano, ascoltano, celebrano, accompagnano ogni aspetto del proprio quotidiano attingendo da un bagaglio narrativo dai mille filoni, dalle mille tradizioni, dalle tante scuole e soprattutto così radicato. C’è un elemento culturale, umano, psicologico, sociale profondo che si innesta – e innesca – tutto questo, ma come sempre nel racconto della B&B film non è questo l’aspetto centrale, o meglio non quello ‘diretto’. La lente del racconto abbraccia in un grandangolo tutto questo senza farne elemento diretto della trattazione, ma lasciando piuttosto allo sguardo e all’interpretazione dello spettatore tutto quello che si muove intorno ai protagonisti dichiarati. E allora, levatave ‘a ‘nanz’ perché stanno arrivando Le Neomelodiche.

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