L’Aquila, le Grandi Speranze di sensibilizzare con la fiction ed il rischio di un racconto che non lega
Il liveblogging e la recensione della prima puntata de L’Aquila-Grandi Speranze, la fiction di Raiuno ambientata un anno e mezzo dopo il terremoto de L’Aquila del 2009 e con protagoniste due famiglie alle prese con differenti problemi
Il decimo anniversario del terremoto de L’Aquila è stato al centro della programmazione televisiva la settimana scorsa, in concomitanza con quel 6 aprile che ha ricordato all’Italia intera la notte dello stesso giorno che, nel 2009, ha cambiato il volto di una città. Ora tocca alla fiction mantenere vivo il ricordo, con L’Aquila-Grandi Speranze, sei episodi in onda da questa sera, 16 aprile 2019, alle 21:25 su Raiuno.
L’Aquila-Grandi Speranze, recensione
La settimana scorsa il ricordo, questa il futuro. Parte così L’Aquila-Grandi Speranze: non una fiction che vuole rimettere in scena le immagini del terribile terremoto del 2009, ma che vuole guardare in avanti e racconta il dopo sisma. Perché, in effetti, quelle immagini di quella notte le abbiamo viste già tante volte, nei telegiornali, nelle edizioni speciali, nei talk show.
Soprattutto, però, l’operazione di Marco Risi è quella di contribuire alla ricostruzione de L’Aquila cercando di guardare al futuro: da qui il racconto ambientato un anno e mezzo dopo, scelta che garantisce un distacco temporale dal terremoto ma che emotivamente vede anche aquilani ed italiani coinvolti.
Nel 2019, de L’Aquila si parla meno: la fiction di Raiuno ha inevitabilmente anche l’obiettivo di destare gli animi, ricordare lo stato della città e mandare un messaggio ai suoi abitanti. Ma una fiction deve anche saper intrattenere, e qui iniziano i dolori per quest’operazione.
L’Aquila-Grandi Speranze ci prova, affiancando due linee narrative, una degli adulti ed una dei più giovani, affiancando i problemi della città (ed i tentativi di sfruttarli) a quelli delle persone e di chi, a L’Aquila, sta crescendo. Due racconti scollegati tra di loro, che faticano a comunicare e che forzano la ricerca di una fluidità che dovrebbe intrecciare l’impegno sociale alla finzione.
Una fatica che pervade tutta la prima puntata e che rischia di tramutarsi in vano tentativo di sensibilizzazione che passa per la fiction e non per il giornalismo. Le Grandi Speranze de L’Aquila sono anche quelle che ciò non accada.
-Di seguito, il liveblogging della prima puntata de L’Aquila-Grandi Speranze-
L’Aquila-Grandi Speranze, la trama
La serie tv, diretta da Marco Risi, è ambientata un anno e mezzo dopo il sisma del 2009. A L’Aquila la vita va lentamente avanti, tra il dolore per chi non c’è più, la speranza di ricominciare a sorridere e le battaglie dei cittadini per riprendersi la loro città.
Tra questi, c’è Gianni Fiumani (Giorgio Tirabassi), residente in centro storico, la cui casa gli viene finalmente restituita. Gianni, però, non abbandona i suoi amici, che non hanno avuto la sua stessa fortuna, ed organizza, affiancato dalla moglie Elena (Valentina Lodovini), una manifestazione per chiedere che la città sia ricostruita.
La ricostruzione è negli interessi anche di Riccardo De Angelis (Luca Barbareschi), costruttore romano che si trasferisce a L’Aquila proprio per proporre la sua idea di una nuova città, che però si dimentica della sua Storia a costo dell’efficienza. Lo scontro con Gianni e gli altri cittadini sarà inevitabile.
Gli amici di Gianni ed Elena, Franco Basile (Giorgio Marchesi) e Silvia Merli (Donatella Finocchiaro), invece, stanno affrontando un altro dramma: la loro figlia più piccola, Costanza, è sparita la notte del terremoto. Ora che la Polizia ha deciso di chiudere il caso e di sospendere le indagini, la loro relazione ne risente.
Poi, ci sono i giovani de L’Aquila, che attraversano la città in bici e riescono ad entrare nella zona rossa come se fosse un luna park tutto per loro. Davide (Andrea Pittorino), figlio di Gianni ed Elena; Simone (Gabriele Fiore), figlio di Franco e Silvia, Fabrizio e Patrick non hanno paura di attraversare le zona più a rischio della città: il loro obiettivo è conquistare il Palazzo del Governo, che si stanno contendendo con un’altra banda di giovani. In questo contesto arriva Margherita (Rosa Enginoli), figlia di Riccardo, costretta a seguire il padre.
Genitori e figli per una storia di ricostruzione
Prodotto da Rai Fiction e da Ideacinema, L’Aquila-Grandi Speranze, come detto, ha la regia di Marco Risi. “Quello che mi impressionò fu il silenzio”, ha detto a proposito della prima volta che mise piede a L’Aquila. “Sentivo il rumore dei miei passi che attraversavano la zona rossa presidiata da alcune camionette dell’esercito e avevo la percezione assolutamente nuova di essere solo in una città fantasma”.
Risi capì che avrebbe dovuto raccontare una storia ambientata lì, e l’idea arrivò cinque anni dopo grazie a Stefano Grasso, creatore della serie ed autore delle sceneggiature con Doriana Leondeff, Andrea Saraceni ed Angelo Carbone. “Sapevo che stavo andando incontro a qualcosa di molto rischioso”, ha raccontato Grasso, “un racconto per forza di cose deve anche intrattenere, e sarei stato capace di farlo nel rispetto del dolore di chi all’Aquila aveva perso genitori, figli, case?”.
“Per alcuni mesi”, prosegue, “abbandonai l’idea del progetto e la ripresi soltanto quando realizzai che cos’era esattamente quella sensazione che avevo provato durante la mia prima visita: era un rimpianto. Un rimpianto struggente, pieno di malinconia, per qualcosa di bello che mi ero perso per sempre, una comunità che prima viveva e respirava in un modo suo, diverso da ogni altra città nel mondo, come sono diverse le persone le une dalle altre, e che adesso non esisteva più. Era su quello che potevo lavorare, perché quel rimpianto era anche mio, e quindi lo potevo condividere: da lì è nata l’idea che è stata poi la base del racconto, il mio rimpianto è diventato quello di quattro ragazzini che non si sono rassegnati a perdere la loro città e decidono, nonostante tutto e tutti, di continuare a viverla”.
“Mi piacciono i piani che corrono paralleli delle due dimensioni”, conclude Risi, “da una parte gli adulti con i loro guai, dall’altra i loro figli che quegli stessi guai vivono di riflesso ma che si gettano nell’avventura di crescere in una situazione assolutamente unica”.
L’Aquila-Grandi Speranze, streaming
E’ possibile vedere L’Aquila-Grandi Speranze in streaming sul sito ufficiale della Rai, mentre da domani sarà possibile vederlo in Guida Tv/Replay e su Fiction, nella sottosezione “Drammatico”.
L’Aquila-Grandi Speranze, social network
Si può commentare L’Aquila-Grandi Speranze su Twitter, usando l’hashtag #LAquilaGrandiSperanze.