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Intervista con Francesco Mozzetti, resp. acquisti diritti Mediaset

In seguito all’intervista ad Aldo Romersa, che parecchio interesse ha suscitato in molti lettori, pubblichiamo una nuova serie di domande formulate al responsabile degli acquisti dei diritti di Mediaset, Francesco Mozzetti.1. Innanzitutto spieghiamo ai nostri lettori chi è Francesco Mozzetti e di cosa si occupa esattamente a Mediaset. “Non c’è molto da spiegare, mi occupo

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29 Giugno 2007 14:10

I Fantastici 4 In seguito all’intervista ad Aldo Romersa, che parecchio interesse ha suscitato in molti lettori, pubblichiamo una nuova serie di domande formulate al responsabile degli acquisti dei diritti di Mediaset, Francesco Mozzetti.

1. Innanzitutto spieghiamo ai nostri lettori chi è Francesco Mozzetti e di cosa si occupa esattamente a Mediaset.
“Non c’è molto da spiegare, mi occupo di tutti gli acquisti ad eccezione dello sport e dell’intrattenimento. I diritti di serie tv, di film, di documentari, di cartoni animati vengono acquistati dalla struttura diretta da Guido Barbieri e operativamente dal sottoscritto. La differenza tra me e Aldo Romersa è sostanziale: lui si occupa editorialmente del prodotto suggerendo l’acquisto, noi ci occupiamo delle trattative e delle definizioni di accordi con le major per accaparrarcelo.”

2. Partiamo dalla domanda che avevo posto ad Aldo Romersa e che lo stesso ci ha chiesto di rivolgere direttamente a te. I pacchetti delle serie tv sono venduti sulla base degli accordi/esclusive già definiti per quanto riguarda i film o sono differenti?
“Generalmente gli accordi con le major internazionali sono omnicomprensivi e includono oltre ai film anche le serie tv, tuttavia dipende dalle major. La maggior parte tende a vendere tutto il vendibile, ad eccezione di Buena Vista-Disney che sceglie la rete in funzione del prodotto e non viceversa. Al momento i nostri accordi sono in fase di rinnovo, scadranno tra qualche anno ma ci muoviamo come sempre con largo anticipo per definire per tempo le trattative di rinegoziazione pluriennale.”

3. Ci puoi svelare ad oggi come siano suddivise le major tra voi e la Rai per quanto concerne i film? E’ vero ciò che ha accennato il dott. Guido Barbieri durante il MIP TV che avete ottenuto l’acquisto del 50% della programmazione cinematografica di Buena Vista Disney, fino a poco fa roccaforte della Rai?
“In realtà non è proprio così, penso che la dichiarazione di Barbieri sia stata male interpretata. Disney è una major che decide volta per volta a chi concedere i propri prodotti e scegliere la rete per avere lo sbocco commerciale e di marketing migliore per i film e le serie tv. A differenza delle altre, non vende quasi mai l’intero pacchetto ad una rete e basta ma valuta attentamente la collocazione migliore di un prodotto rispetto ad un altro. Il 50% a cui faceva riferimento Barbieri è relativo alle serie tv: Lost e Desperate Housewives sono andate alla Rai, Ugly Betty e Grey’s Anatomy a noi. I film invece restano quasi tutti roccaforte della Rai, per usare la tua terminologia, con qualche eccezione che a volte ci vede acquistare loro prodotti cinematografici.
Al momento i contratti in corso che noi abbiamo con le major prevedono esclusive con Fox, Universal, Sony-Columbia e Dreamworks. Abbiamo anche Warner che vende anche a Rai. Tutti contratti come già detto prima sono in scadenza ed in trattativa di rinnovo pertanto è prematuro parlarne.”

Heroes

4. A proposito degli acquisti, oggi i film nella televisione in chiaro non rendono più come una volta. Pensate a diminuire gli investimenti a favore di altri generi? E se sì, quali?
“E’ un luogo comune dire che il film in tv è in crisi, caso Troy a parte. Il palinsesto di una rete generalista si fonda su quattro piloni fondamentali ovvero reality, light entertainment, local fiction e feature film. L’unico tra questi che garantisce visibilità e certezza è proprio il feature film, cioè il classico film che viene trasmesso in televisione all’interno dei cicli Filmissimi o Bellissimi.
Il reality negli ultimi anni è stato garanzia di successi e si andava quasi sul sicuro, specie per quanto riguarda quelli di cui si conosce tutto, tuttavia quest’anno abbiamo assistito ad alcuni crolli di interesse anche per questo genere. E’ quindi un rischio per una rete che deve portare a casa un risultato così come lo è il light entertainment: se escludiamo prodotti come La Corrida, il varietà (o light entertainment) va incontro ad un possibile successo così come può non essere gradito dal pubblico e fallire. Non parliamo poi della local fiction, genere di indubbio successo su cui Mediaset così come Rai puntano molto ma che sono sempre un terno al lotto. Ne abbiamo avuti degli esempi lampanti quest’anno con serie che sulla carta sembravano di assoluto successo e di fatto invece non sono state apprezzate. In questo quadro il feature film può sì realizzare ascolti bassi ma di certo quando lo si manda in onda si sa già di cosa si tratta: ha una sua storia di casting, di incassi, di produzione e di realizzazione. E’ incontestabile che negli ultimi anni il film soprattutto su Canale 5 abbia sofferto, mentre va benissimo su Italia 1 e Rete 4, anche perchè è stato utilizzato come arma di difesa contro la fiction di impatto. Posso solo dire che stiamo studiando un sistema che possa ridare al cinema in tv l’interesse che aveva un tempo, abbiamo intenzione di restituire al film la dignità di palinsesto che aveva prima, garantendo un’erosione minore. Oggi il film sulla free tv arriva spossato, stanco, devastato e senza interesse. Stiamo pensando a delle azioni commerciali per ridare interesse ai film. Per rispondere alla tua domanda, i nostri acquisti non potranno preventivamente fare a meno dei film, genere fondamentale per la tv generalista insieme agli altri citati prima.”

5. Capitolo cinema italiano. Avete definito accordi di diritti tv nuove pellicole cinematografiche con produttori nostrani quali De Laurentiis per esempio?
“Al momento, oltre al contratto con De Laurentiis che è fine a se stesso e che non prevede altri film, e con Medusa con cui abbiamo stretto un accordo pluriennale non c’è nient’altro a livello italiano. I pacchetti Filmauro hanno una gestazione lunghissima: spesso De Laurentiis vende i propri film anche dopo otto anni dall’uscita nelle sale. Ovviamente non abbiamo preclusione ad acquistare da produttori indipendenti o piccole case se offrano quale titolo interessante. Di recente abbiamo concluso un accordo con Cattleya di Riccardo Tozzi da cui abbiamo acquistato due film di richiamo, Commediasexy e Mio fratello è figlio unico.”

Dr. House

6. Il genere che, oltre alla fiction oggi ha maggior successo, è quello delle serie americane, penso a House, Grey’s Anatomy, Ugly Betty per quanto vi riguarda. Qual è la tua idea rispetto a questo grande ritorno delle serie USA in prime time dichiarate in declino solo pochi anni fa?
“È un genere che si è rivitalizzato, è in un momento di gran spolvero e lo dimostrano gli eventi che sempre più si occupano di telefilm come il Telefilm Festival e quest’anno anche il RomaFictionFest. Il successo è talmente forte che più di un canale satellitare ha la propria programmazione incentrata sul serial, sia esso teen, drama, comedy o crime.
Per quanto riguarda Mediaset, devo però ricordare che l’utilizzo delle serie è sempre rimasto lo stesso e quest’anno non è cambiato in proporzione all’anno d’oro dei telefilm. La strategia di gruppo prevede e prevederà sempre il prime time e la seconda serata di Italia 1, rete dove la sperimentazione è più consona e più semplice da applicare. Nonostante quanto ci dicono i responsabili delle major secondo i quali una serie vale un film, il nostro mercato è diverso dagli altri Paesi e ad oggi nessuna serie ha sostituito il feature film sulle reti ammiraglie, ad eccezione di esperimenti peraltro riusciti nel periodo estivo con il caso Invasion. Anche le serie più spettacolari e d’impatto per adesso andranno sempre su Italia 1. Una serie che su Canale 5 fa meno del 22% per noi è un danno enorme, se arriva all’11-12% su Italia 1 copre gli investimenti, accende la rete e crea appeal sui fans.”

7. Prima abbiamo accennato al successo di questo periodo, Ugly Betty e, a tal proposito, sappiamo che ne sono state realizzate versioni per tutto il mondo. Si è venuti a sapere che quella spagnola sulla vostra Telecinco è stata venduta alla Rai che ne realizzerà una versione italiana. Avete intenzione di acquistare versioni di altri Paesi della serie?
“C’è un po’ di confusione. Ugly Betty non è l’originale ma un remake. La storia di Betty inizia con il grande successo di una telenovela colombiana, Betty la Fea. Haim Saban, un famoso produttore (colui al quale si deve tra gli altri il successo dei Power Rangers ndr) decide di farne un remake e ne realizza una versione specifica per il canale tedesco Pro 7. Il successo è talmente forte che decidono di provarci anche in Francia, Paese dove ne viene prodotto un altro remake. A quel punto tutto il mondo si accorge del successo di Betty La Fea, americani compresi. La produzione colombiana vende i diritti di remake agli USA con il diritto di rivendere a loro volta Ugly Betty in tutto il mondo: in un primo tempo infatti non veniva commercializzata dalla casa colombiana.
Per rispondere alla tua domanda, il fatto che Telecinco venda più alla Rai anzichè a Mediaset dimostra l’assoluta indipendenza della rete che vende a prescindere dalla proprietà. Io stesso, che curo le vendite internazionali, in Spagna vendo i nostri diritti a tutte le tv e quasi mai a Telecinco: è una policy aziendale lasciare autonomia alle singole reti. Non si possono però acquistare diritti di serie andate in onda in altri Paesi perchè la produzione non consente rivendite, bensì remake, che poi è quello che sta facendo la Rai con Grundy e Publispei.
Noi abbiamo acquistato Ugly Betty che è una serie da prime time completamente riscritta e con alto budget mentre tutte le altre, quella di Telecinco compresa, sono serie da day time, essendo più soap opera che non telefilm e quindi a low budget.
Chiudendo questo discorso mi rendo conto complicato, non si può acquistare una versione di Betty specifica di un Paese, ma solo realizzarne il remake, cosa che appunto farà la Rai.”



8. Capitolo serie europee. Dopo il successo di soap come Tempesta d’amore e lo scarso di Segreti e Passioni, pensate di rivolgervi ancora alla Germania quale fonte di acquisto di prodotti per le vostre reti? E oltre alla Germania a quali altri mercati europei guardate?

“La Germania ha una capacità produttiva molto forte, quasi il doppio del nostro Paese e di conseguenza sono più alte le probabilità di realizzare dei prodotti interessanti e vendibili all’estero. Continueremo quindi a guardare al mercato tedesco per quanto riguarda le serie e le soap e a quello francese per telefilm e miniserie che vanno bene per Rete 4. Non escludiamo a priori gli altri Paesi, abbiamo acquistato anche una serie scandinava recentemente, ma per adesso la maggior parte del nostro investimento va in direzione di quel mercato.
Ci rivolgiamo inoltre all’Inghilterra per quanto riguarda i documentari: abbiamo un accordo pluriennale con BBC di fornitura di materiale di divulgazione e documentaristico da mandare in onda su Rete 4 e su Canale 5 alla mattina e il Regno Unito è anche patria per noi di acquisto di tv movie interessanti che spesso vedete nel pomeriggio di Canale 5 o in seconda serata.”

9. Il tuo lavoro prevede anche l’acquisto di altri generi. Come giudichi il prodotto cartone animato per adulti tipo South Park che qui da noi trova molta difficoltà di programmazione anche a causa delle associazioni di genitori?
“Noi siamo un tv commerciale e il nostro obiettivo e il mio di acquirente è di comprare prodotti che possano realizzare il miglior ascolto possibile, prodotti con la fascia più ampia, quella che consente di acquisire maggiore pubblicità. South Park è per il nostro mercato un brand troppo estremo e per gli argomenti trattati potrebbe andare in onda solo a tarda notte, raccogliendo meno di quanto costi. Non è quindi solo un problema di censura, quanto di rapporto costi/ricavi.
Di fatto a Mediaset interessa il target 6-14 per i cartoni animati (a parte l’eccezione Simpson o Dragon Ball), mentre lasciamo a Rai il prodotto pre-school. Acquistiamo anche cartoni per adulti come I Griffin o American Dad ma in percentuali più ridotte rispetto agli altri.”

10. Sappiamo che su queste cose generalmente si mantiene un certo riserbo ma tanto per i nostri lettori sei in grado di anticiparci qualche film, serie o evento che avete acquistato recentemente?
“Quanto abbiamo acquistato lo vedete tutt’ora in onda. La scorsa stagione è stata fallimentare per i network tv, c’è stata una tale quantità di serie cancellate dopo poche puntate che non si vedeva da anni. Gli unici prodotti interessanti erano Ugly Betty e Heroes che abbiamo preso noi e Jericho e Close To Home che ha acquistato la Rai. Quest’anno speriamo vada meglio anche se non ci è sembrato entusiasmante il panorama agli Screenings di maggio. Noi abbiamo stipulato accordi quadro con le major, questi accordi ci danno la possibilità di avere sempre il magazzino pieno e di catturare quasi tutti i prodotti più interessanti. Ci auguriamo che tra questi possano esserci le Grey’s Anatomy o gli House del futuro e magari un nuovo teen drama di successo come lo è stato per le prime stagioni The O.C.”.

Grazie molte per le notizie che ci hai svelato e a presto!

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