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Il Socialista, il cazzeggio di Fiorello rivoluziona con la libertà dei social

Il Socialista, il nuovo programma web radio di Fiorello, sperimenta e rivoluziona con un nuovo linguaggio, ma sempre nel segno della risata e del cazzeggio

pubblicato 23 Ottobre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 04:47

Fiorello torna al suo primo amore, la radio. Ma lo fa a modo suo e, soprattutto, cercando ancora una volta di anticipare tutti, così come ha fatto anni fa con Edicola Fiore: l’esperimento è tutto social -con tanto di applicazione da scaricare- e si chiama Il Socialista. Nessun riferimento alla politica, ma al semplice fatto che da “uomo che sussurra ai social”, Fiorello vuole prendersi il suo spazio con quella libertà ed autonomia che Facebook ha sempre garantito.

Ne viene fuori un’ora di cazzeggio puro, tra commenti ai fatti del giorno (immancabile, nella prima puntata, qualche battuta sul caso Harvey Weinstein, con tanto di rivelazione di Fiore che, chiamato per girare il film “Nine”, ha rifiutato la parte, ricevendo una lettera direttamente dal produttore, molto seccato: “Se non mi avete visto in Star Wars o Rocky 6 è per colpa sua”), interventi dei suoi amici -oggi ha tenuto banco Giovanni Benincasa, che ne esce con il soprannome dell'”uomo che parlava male di Domenica In“-, qualche telefonata dagli ascoltatori ed addirittura un po’ di pubblicità per le piccole imprese che non possono permettersi investimenti pubblicitari.

Proprio come i primi video dell’Edicola Fiore, anche Il Socialista gode di quella libertà che a Fiorello fa solo che bene: libero di dire quello che vuole, di spaziare da un argomento all’altro senza essere costretto da una scaletta rigida, di intrufolarsi nei palinsesti delle radio vere ed anche delle reti televisive.

Quando Fiorello fa Fiorello, insomma, c’è poco da commentare: basta ascoltarlo e godersi un’ora di intrattenimento spensierato. Piuttosto, tutta questa ironia mette in secondo piano quella che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione, ovvero la radio sui social network. Proprio laddove a contare è soprattutto l’immagine, Fiorello prende la direzione opposta e lascia totalmente spazio alla parola, sua e dei suoi ospiti. Tra i commenti, c’è chi chiede di poter anche vedere Fiore in azione ma noi, sinceramente, speriamo che non ceda alla tentazione del live video: la radio è bella anche per questa sua capacità di essere controcorrente.

Arriveranno gli investitori su cui Fiorello ha scherzato (ma forse neanche tanto) per poter finanziare il programma? Sicuramente qualcuno si farà sentire, ma speriamo che Il Socialista non si trasformi in un brand commerciale così presto. Speriamo, piuttosto, che Fiorello sappia tenersi questo suo -e nostro: è pur sempre condivisione- spazio lontano dal clamore dei media più grandi. Lasciamo che si diverta -e ci diverta- con questa piccola rivoluzione, ancora una volta fatta nel segno del cazzeggio e della risata.