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I Simpson avevano “previsto” il Coronavirus (Video)

In un episodio de I Simpson di più di vent’anni fa viene raccontata una situazione che in parte ricorda quella attuale e legata alla diffusione del Coronavirus

pubblicato 28 Gennaio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 07:42

I casi in cui I Simpson hanno raccontato un futuro irreale ai tempi degli episodi andati in onda e rivelatosi, poi, invece molto attendibile, sono numerosi. Invenzioni (come l’iPod) o eventi (come l’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti) sono stati anticipati dagli autori del cartoon creato da Matt Groening nel corso delle stagioni: ormai non ci si dovrebbe più stupire, quindi, all’ennesima previsione azzeccata. Eppure, siamo ancora qui a parlarne.

Questa volta a finire nel mirino dei più attenti è stato il ventunesimo episodio della quarta stagione, andato in onda negli Stati Uniti nel 1993 (in Italia arrivò l’anno successivo), e che avrebbe anticipato il Coronavirus, ovvero il virus proveniente dalla Cina che tanto sta spaventando il mondo.

In realtà, l’episodio in questione (“Marge in catene”, che ha nella trama principale, appunto, l’arresto di Marge per non aver pagato una bottiglia di bourbon al Jet Market) non prevede ovviamente la stessa situazione che si sta verificando in queste settimane, ma ne anticipa in modo alquanto preciso il contesto.

Il Coronavirus, infatti, ha iniziato a spaventare non solo i Paesi occidentali, ma anche quelli orientali a causa della sua rapida diffusione, causata dall’ampia quantità di spostamenti da Est ad Ovest di numerose persone per svago o lavoro.

In particolare, l’episodio si concentra sull’ossessione che dilaga a Springifield per lo “strappasucco”, nuovo ma inutile elettrodomestico che viene ordinato in massa grazie o per colpa di una televendita truffaldina. Il prodotto viene realizzato e spedito da Osaka, in Giappone (e non, quindi, dalla Cina), dove lavora un operaio che sta cercando di tenere nascosto ai propri superiori il fatto di avere l’influenza. Questo finisce però per tossire dentro le scatole prima che siano chiuse ed inviate negli Stati Uniti.

In maniera molto semplice e diretta, ma anche decisamente esilarante, viene mostrato come il virus dell’influenza dell’operaio colpisca prima coloro che hanno ordinato lo strappasucco e, poi, in tutto il resto della popolazione, creando una vera e propria isteria di massa causata da quella che i media chiamano “influenza Osaka”.

Il virus è facilmente debellabile, ma l’ansia generata dalla popolazione crea situazioni di forte allarmismo, facendo diventare Springfield, come già accaduto in altri episodi, lo specchio di una società occidentale a volte impazzita e facilmente suggestionabile.

Sebbene non si possa parlare di previsione vera e propria, resta curioso il fatto che anche questa volta I Simpson abbiano descritto più di vent’anni fa una situazione che si avvicina molto a quella attuale, dimostrando una capacità di leggere il mondo davvero unica nel suo genere.

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