Home Rai 1 I Cacciatori del Cielo, tanti linguaggi per intrecciare Storia ed emozione: la recensione

I Cacciatori del Cielo, tanti linguaggi per intrecciare Storia ed emozione: la recensione

Il mix di generi giova al docu-film, che non risulta caotico ma adatto al pubblico della prima rete Rai

29 Marzo 2023 23:15

Un docu-film, ma più film che docu; un mockumentary, ma con inserti di animazione; una testimonianza con filmati di repertorio, ma interamente recitata da attori professionisti. Non c’è dubbio che I Cacciatori del Cielo sia una delle produzioni più ibride che siano andate in onda su Raiuno e RaiPlay. Un misto di generi per raccontare una storia in fin dei conti molto semplice e che risulta essere su misura del pubblico della prima rete Rai.

I Cacciatori del Cielo, la recensione

Merito di questo esperimento va ad Anele, che ha prodotto il film insieme a Luce Cinecittà e Rai Documentari. Come già accaduto con La scelta di Maria, la docu-fiction che ha fatto riscoprire la storia del Milite Ignoto, anche nel caso de I Cacciatori del Cielo racconto storico ed emotivo si intrecciano in cerca di un equilibrio che agganci il pubblico.

Non si assiste ad una lezione di Storia, tant’è che gli inserti da “confessionali” in cui i personaggi rompono la quarta parte e parlano guardando in camera al pubblico potrebbero risultare superflui. Il racconto storico si fa tale nelle immagini di repertorio e nella vicenda stessa di Francesco Baracca, (Giuseppe Fiorello) che diventa la linea narrativa principale di tutto il progetto.

I Cacciatori del Cielo
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Sebbene il titolo della fiction sia infatti al plurale -giustamente, per ricordare tutti coloro a cui si deve la nascita, nel 1923, dell’Aeronautica Militare Italiana- la fiction funziona nel momento in cui si sofferma sulle scelte di Baracca, sia a livello professionale che privato.

E così, la parte docu lascia spazio a quella di fiction che, pur basandosi su fatti reali, si deve comunque costruire in modo tale da diventare racconto di finzione. Come detto in apertura, il tutto viene portato in tv utilizzando vari linguaggi: dalle immagini di repertori ai già citati confessionali, fino a delle scene di animazione che hanno anche lo scopo di risolvere il problema legato alla necessità di mostrare i momento di volo e quindi le missioni del protagonista senza però averne le risorse giuste.

Eppure, in questo “caos” di linguaggi, I Cacciatori del Cielo non è affatto caotico: merito di una direzione che sceneggiatori e regista hanno avuto in mente fin dall’inizio e che ha permesso così di unire più tecniche narrative senza cadere nella confusione. I Cacciatori del Cielo regala così a Raiuno una storia perfetta per il proprio pubblico, con l’aggiunta di un valore storico e celebrativo che ci ricordano quanto la fiction possa essere modellata a seconda delle varie esigenze.

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