Home Zelig Giovanni Vernia a TvBlog: Dico basta alla parodia di Fabrizio Corona e vi spiego il perchè

Giovanni Vernia a TvBlog: Dico basta alla parodia di Fabrizio Corona e vi spiego il perchè

Giovanni Vernia confida in esclusiva a TvBlog la sua decisione di sospendere la sua imitazione di Fabrizio Corona

di Hit
pubblicato 3 Febbraio 2013 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:40

Giovanni Vernia, classe 1973 da Genova, comico, attore, regista e conduttore è oggi ospite di TvBlog per una intervista che parte dal suo attuale cavallo di battaglia per arrivare ad un finale inaspettato. Proprio in questo periodo infatti è fra i protagonisti del varietà del lunedì sera di Canale5 Zelig, dove interpreta Fabrizio Corona e proprio questo è il soggetto della nostra chiacchierata. Vernia ha infatti scelto noi di TvBlog per dire che ha deciso di sospendere la sua parodia, alla vigilia della sua ultima imitazione di Corona, che andrà in onda proprio nella puntata di domani sera di Zelig, spiegandoci il perché di questa sua decisione, oltre che i risvolti che stanno dietro alla sua parodia. Ecco l’intervista.

Ti sei trovato a portare in scena la parodia di Fabrizio Corona proprio nel momento in cui è scoppiato il suo caso, ti è mai venuta la voglia di soprassedere?

Ho iniziato a pensare il personaggio e a svilupparlo a marzo del 2012. Poi Zelig lo ha voluto ed è andata in onda la prima puntata proprio una settimana prima che venisse condannato. Quindi la sua fuga all’estero ed infine l’arresto. Nel giro di pochi giorni una serie di eventi che hanno rivoluzionato la sua vita ma anche quella del mio personaggio: tutti i pezzi scritti risultavano obsoleti e si potevano buttare via. Il pezzo andava scritto due ore prima di andare in scena col rischio che succedesse qualcosa (come in effetti è stato per la seconda puntata) che lo facesse diventare superato, anche perchè Zelig non è in diretta quindi star dietro al susseguirsi di questi eventi così repentini diventa ancora più difficile. La paura quindi di diventare stucchevole con cose poco attuali unito anche al pensiero di un uomo che ha commesso sì degli sbagli, ma si stava avvicinando a pagarli con il carcere, mi ha portato alla decisione di sospendere la mia parodia.

Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a portare questa parodia a Zelig anche dopo la sua condanna definitiva e quali che ti hanno fatto decidere di sospenderla?

Quando penso a un personaggio, penso subito a qualcosa di molto originale ma anche di molto realistico. Jonny Groove aveva queste caratteristiche che sono state poi anche la sua forza. Fabrizio Corona anche. E’ originale, perchè nessuno lo ha mai imitato, e non solo è reale, ma è qualcosa di più, Fabrizio Corona “Volente o volante” (come direbbe nella mia parodia) rappresenta una serie di vizi tipici dell’italiano medio (la cura esasperata dell’aspetto estetico, il culto delle belle donne e del lusso, la disobbedienza alle regole… Dopo la sua condanna, la polemiche, i dibattiti, i talk show, tutti incentrati sul fatto se la pena fosse troppo severa, erano spunti meravigliosi per fare satira sulla società in cui viviamo, sulla politica, sugli impuniti, sul governo. Tramite Corona ce n’era per tutti. Era fantastico. Inoltre, quella inaspettata latitanza era un materiale comico eccezionale tant’è vero che è bastato leggere i giornali e raccontare quello che è successo per far ridere. E’ vero che la condanna ha gettato il povero Corona in una condizione drammatica come lo è il carcere ma è anche vero che Bergson nel suo saggio sul significato del comico afferma “Il riso scaturisce solo di fronte a ciò che appartiene direttamente o indirettamente all’ambito propriamente umano; perché possa tuttavia scaturire è necessario che chi ride non si lasci coinvolgere emotivamente dalla scena che lo diverte. Per ridere di una piccola disgrazia altrui dobbiamo far tacere per un attimo la pietà e la simpatia, e porci come semplici spettatori o – per esprimerci come Bergson – come intelligenze pure: “il comico esige dunque, per produrre tutto il suo effetto, qualcosa come un’anestesia momentanea del cuore”. E’ spietato ma è così. Del resto quando Ollio di Stanlio ed Ollio cadeva tutti ridevamo, eppure lui cadeva e si faceva del male. Il comico a volte deve essere un po’ cinico, soprattutto se vuole raccontare la realtà. Detto questo, non continuerò a farlo, ora mi fermerò, vedrò come evolverà la situazione, e se troverò materiale non banale riporterò Corona in scena, altrimenti Corona sarà stato “un bel gioco durato poco”. Le battutine sul carcere non mi interessano, sono scontate e sono una mancanza di rispetto verso tutti. Mi interessa invece disegnare un personaggio, far venir fuori la sua anima, e magari utilizzarlo per fare satira sui vizi della nostra società.

Hai subito delle pressioni per sospendere la sua imitazione ?

Assolutamente no. (Detto con l’accento di Corona).

Hai avuto dei contatti con lui o con il suo team prima o dopo la tua imitazione ?

Era appena andata in onda la prima puntata e il giovedì prima della sua condanna mi squilla il cellulare da un numero che non conoscevo, rispondo, ed era Fabrizio Corona. Era molto divertito e si complimentava con me. Ci teneva ad incontrarmi e appena l’ho detto ai miei autori eravamo entusiasti perchè io l’ho studiato su youtube ed incontrarlo e studiarlo da vicino significava sicuramente avere materiale per scrivere altri due anni! Chiuse con una frase che mi fece sbottare a ridere ed era “Se mi mettono dentro, tu continua”. Ovviamente dell’incontro non se ne fece nulla perchè il giorno dopo successe quel che sappiamo tutti. In un’intervista ho dichiarato che non ci eravamo mai sentiti ma era perchè, intervistato durante la sua latitanza, non volevo creare confusione inutile.

Cosa ti ha dato più fastidio di tutta questa vicenda ?

Alcuni mi hanno accusato di voler sfruttare il momento triste di Corona per rendere popolare la mia parodia.
Non è così, perchè è evidente che ho iniziato prima che succedesse tutto ciò, e la mia parodia era già diventata “un must”, come l’ha definita il quotidiano La Repubblica e non io, dopo la prima puntata di Zelig, senza bisogno quindi che Corona venisse condannato. Mi dà fastidio quando la gente si lancia in giudizi sulla moralità altrui senza cognizione di causa.

Dopo Fabrizio Corona hai già in mente un altro personaggio da voler imitare?

Sì. Ne ho in mente uno bellissimo. E’ difficilissimo, ma il lato positivo è che è incensurato, così non dovrei avere il problema che me lo mettono in galera dall’oggi al domani.

Giovanni Vernia domani, progetti per il futuro e come ti vedi fra dieci-venti anni?

In autunno 2013 voglio fare un tour con un mio show tutto nuovo. Il mio sogno è di rodare nei teatri il materiale per poi riadattarlo in chiave televisiva e proporlo in tv. La mia vera passione è quella di stare sul palco ad intrattenere il pubblico. E’ lì che mi diverto di più e mi sento più a mio agio e sogno di riuscire a farlo vedere al grande pubblico. Fra dieci-venti anni mi auguro di essere ancora qui a fare un’intervista per voi. Ma non questa, che visto quanto ho parlato, potrebbe anche essere.

Grazie a Giovanni Vernia ed in bocca al lupo per tutto.

Zelig