Home Notizie Frequenze tv, Catricalà annuncia: “L’asta sarà bandita la prossima settimana”

Frequenze tv, Catricalà annuncia: “L’asta sarà bandita la prossima settimana”

La vicenda, risalente al governo Berlusconi, sembra essere in via di completamento

pubblicato 30 Gennaio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 08:53

“La settimana prossima bandiremo l’asta per le frequenze del digitale”. Ad annunciarlo nelle scorse ore è stato il viceministro allo Sviluppo Economico, Antonio Catricalà, di cui <a href="https://www.tvblog.it/post/496979/rai-il-vice-ministro-antonio-catricala-favorisce-mediaset" title="Rai, il vice ministro Antonio Catricalà favorisce Mediaset?”>su TvBlog ci eravamo occupati recentemente per il caso sollevato da Rognoni su l’Unità.

Catricalà ha ribadito che, secondo quanto già previsto dalle indicazioni dell’Autorità di Garanzia per le Comunicazioni, Rai, Mediaset e La7 sono fuori dalla gara in quanto hanno almeno tre multiplex del digitale terrestre:

Stiamo facendo piccole modifiche che ci ha chiesto l’Unione Europea. L’ideale sarebbe avere molta partecipazione. Il must comunque è uscire dalla procedura d’infrazione e speriamo che si possano anche garantire i giusti ritorni sugli investimenti.

Ricordiamo che la vicenda risale al governo Berlusconi, che aveva optato per l’ormai famoso beauty contest (cioè gratis), poi cancellato dal ministro Passera (quindi governo Monti). Quest’ultimo aveva poi assicurato che la questione sarebbe stata risolta in 30-40 giorni e che “certamente non passiamo la palla avanti”. Così, evidentemente, non è successo.

Dopo l’atteso verdetto di Bruxelles (per il cui ok si è aspettato 6 mesi), entro il fine settimana ci sarà un incontro per il via libera e la settimana prossima probabilmente ci sarà un passaggio all’Agcom. Poi ci sarà l’asta vera e propria, che ad oggi potrebbe rischiare di andare deserta, considerata la difficile situazione economica del Paese. Le cifre in ballo sembrano al momento lontane da quelle ipotizzate quasi due anni fa da Mediobanca (1,2 miliardi di euro): si parla oggi di centinaia di milioni di euro.

All’asta andranno frequenze che compongono tre reti televisive digitali terrestri nazionali con un diritto d’uso ventennale.